Fin dagli albori del medioevo, nel sud Italia, come in tutta la penisola, si assiste alla progressiva e generalizzata fortificazione del territorio, cui corrisponde la radicalizzazione di forme di combattimento "statiche", prevalentemente basate sull'attacco e la difesa di aree murate. In questo contesto assicurare l'autosufficienza alimentare diviene la preoccupazione principale degli strateghi. In paricolare, l'acqua emerge come elemento indispensabile, in pace come in guerra, sia alla potabilità per uomini e animali sia allo svolgimento di attività connesse al quotidiano. Attraverso l'analisi di una ricca documentazione scritta, tra cui la produzione trattatistica di argomento militare e de aquis, è stato possibile desumere un quadro teorico di riferimento alla base della pianificazione delle infrastrutture idriche all'interno delle aree murate. Esso si caratterizzerebbe addirittura come un sistema codificato di regole teso alla valorizzazione delle potenzialità dell'acqua e al suo migliore sfruttamento e consumo. Si potrebbe definire una "strategia dell'acqua", i cui praecepta risultano, in buona parte, validi fino ai giorni nostri. La selezione di casi di studio documentati archeologicamente, siti in un ambito territoriale circoscritto, quello campano, ma aperto al confronto con contesti extra-regionali ed euro-mediterranei, offre la possibilità di verificare puntualmente la rispondenza tra le teorie e la pratica costruttiva.
L'acqua assicurata. Teoria e prassi dell'approvvigionamentio idrico nella Campania medievale
Laura Genovese
2015
Abstract
Fin dagli albori del medioevo, nel sud Italia, come in tutta la penisola, si assiste alla progressiva e generalizzata fortificazione del territorio, cui corrisponde la radicalizzazione di forme di combattimento "statiche", prevalentemente basate sull'attacco e la difesa di aree murate. In questo contesto assicurare l'autosufficienza alimentare diviene la preoccupazione principale degli strateghi. In paricolare, l'acqua emerge come elemento indispensabile, in pace come in guerra, sia alla potabilità per uomini e animali sia allo svolgimento di attività connesse al quotidiano. Attraverso l'analisi di una ricca documentazione scritta, tra cui la produzione trattatistica di argomento militare e de aquis, è stato possibile desumere un quadro teorico di riferimento alla base della pianificazione delle infrastrutture idriche all'interno delle aree murate. Esso si caratterizzerebbe addirittura come un sistema codificato di regole teso alla valorizzazione delle potenzialità dell'acqua e al suo migliore sfruttamento e consumo. Si potrebbe definire una "strategia dell'acqua", i cui praecepta risultano, in buona parte, validi fino ai giorni nostri. La selezione di casi di studio documentati archeologicamente, siti in un ambito territoriale circoscritto, quello campano, ma aperto al confronto con contesti extra-regionali ed euro-mediterranei, offre la possibilità di verificare puntualmente la rispondenza tra le teorie e la pratica costruttiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


