... Qual è il valore storico degli ambienti ipogei dell'emissario del Fucino? Nel corso del tempo vi hanno lavorato gli ingegneri e gli operai dell'imperatore Claudio, di Traiano, di Adriano, di Antonino Pio, tanto per citare gli imperatori romani. In seguito ci sono stati gli interventi eseguiti durante il regno di Federico II e altri ancora, fino alle opere di ripristino dell'emissario romano realizzate nell' '800 da Afan De Rivera e l'opera definitiva, attuale di Alessandro Torlonia. Sarebbe molto interessante al riguardo poter individuare nelle strutture sotterranee i diversi interventi di scavo, di manutenzione, di ripristino dell'emissario, in maniera da poter ripercorrere, attraverso la visita dell'emissario, la storia dello scavo in tutte le sue fasi per circa 2000 anni. Il CNR può collaborare allo studio e alla conoscenza tanto dell'emissario quanto di tutte le opere accessorie, come i pozzi, le discenderia e i cunicoli laterali, spesso ostruiti da frane o crolli. Lo scopo è quello di contribuire alla conoscenza dello stato di salute attuale dell'emissario e alla sua eventuale messa in sicurezza. Il tutto finalizzato alla valorizzazione dell'intero complesso degli elementi archeologici e strutturali che nel corso dei secoli sono stati realizzati per attuare il prosciugamento del lago del Fucino. Tra le tecnologie messe a punto dal CNR nel settore dei beni culturali, alcune troverebbero una utile applicazione nello studio dell'emissario del Fucino, come ad esempio: -La tomografia a microonde per la diagnostica non invasiva dello stato interno delle strutture ipogee. -La caratterizzazione multi analitica dei reperti lapidei per risalire alle cave di estrazione dei materiali utilizzati per sostenere le volte delle gallerie, in considerazione di un ipotetico intervento di restauro. -I composti organometallici, i quali appositamente sintetizzati, reagendo con gli ambienti umidi dell'emissario si trasformano in validi componenti di consolidamento delle strutture. -Infine va tenuto presente che la Marsica è stata da sempre interessata da più o meno intensi fenomeni sismici, i quali hanno causato gravi distruzioni anche in tempi recenti. Il CNR ha messo a punto una metodologia che ha dato risultati positivi in varie occasioni; essa prevede l'analisi coordinata di elementi dedotti da fonti storiche e di dati derivati da indagini geologiche, geofisiche e idrogeologiche, che consentano di ipotizzare i vari scenari conseguenti a ipotetici terremoti. -Rilevamento del gas radon, attualmente in corso, che ha dato solo risultati negativi. L'emissario del Fucino è un elemento significativo del patrimonio culturale, fortemente integrato nel contesto territoriale, del quale rappresenta una importante chiave di interpretazione. Inoltre bisogna tenere presente che solo lo studio e la conoscenza approfondita del territorio consentono una completa comprensione delle interazioni che i beni culturali di rilievo, come appunto l'emissario del Fucino, mantengono con l'intero contesto storico, geografico, sociale ed economico. La valorizzazione dell'emissario del Fucino e dell'ambiente che lo circonda, va considerata nella sua globalità: di territorio, centri abitati e attività produttive. ...
Il CNR e lo studio globale del collettore sotterraneo del Fucino
Angelo Ferrari
2015
Abstract
... Qual è il valore storico degli ambienti ipogei dell'emissario del Fucino? Nel corso del tempo vi hanno lavorato gli ingegneri e gli operai dell'imperatore Claudio, di Traiano, di Adriano, di Antonino Pio, tanto per citare gli imperatori romani. In seguito ci sono stati gli interventi eseguiti durante il regno di Federico II e altri ancora, fino alle opere di ripristino dell'emissario romano realizzate nell' '800 da Afan De Rivera e l'opera definitiva, attuale di Alessandro Torlonia. Sarebbe molto interessante al riguardo poter individuare nelle strutture sotterranee i diversi interventi di scavo, di manutenzione, di ripristino dell'emissario, in maniera da poter ripercorrere, attraverso la visita dell'emissario, la storia dello scavo in tutte le sue fasi per circa 2000 anni. Il CNR può collaborare allo studio e alla conoscenza tanto dell'emissario quanto di tutte le opere accessorie, come i pozzi, le discenderia e i cunicoli laterali, spesso ostruiti da frane o crolli. Lo scopo è quello di contribuire alla conoscenza dello stato di salute attuale dell'emissario e alla sua eventuale messa in sicurezza. Il tutto finalizzato alla valorizzazione dell'intero complesso degli elementi archeologici e strutturali che nel corso dei secoli sono stati realizzati per attuare il prosciugamento del lago del Fucino. Tra le tecnologie messe a punto dal CNR nel settore dei beni culturali, alcune troverebbero una utile applicazione nello studio dell'emissario del Fucino, come ad esempio: -La tomografia a microonde per la diagnostica non invasiva dello stato interno delle strutture ipogee. -La caratterizzazione multi analitica dei reperti lapidei per risalire alle cave di estrazione dei materiali utilizzati per sostenere le volte delle gallerie, in considerazione di un ipotetico intervento di restauro. -I composti organometallici, i quali appositamente sintetizzati, reagendo con gli ambienti umidi dell'emissario si trasformano in validi componenti di consolidamento delle strutture. -Infine va tenuto presente che la Marsica è stata da sempre interessata da più o meno intensi fenomeni sismici, i quali hanno causato gravi distruzioni anche in tempi recenti. Il CNR ha messo a punto una metodologia che ha dato risultati positivi in varie occasioni; essa prevede l'analisi coordinata di elementi dedotti da fonti storiche e di dati derivati da indagini geologiche, geofisiche e idrogeologiche, che consentano di ipotizzare i vari scenari conseguenti a ipotetici terremoti. -Rilevamento del gas radon, attualmente in corso, che ha dato solo risultati negativi. L'emissario del Fucino è un elemento significativo del patrimonio culturale, fortemente integrato nel contesto territoriale, del quale rappresenta una importante chiave di interpretazione. Inoltre bisogna tenere presente che solo lo studio e la conoscenza approfondita del territorio consentono una completa comprensione delle interazioni che i beni culturali di rilievo, come appunto l'emissario del Fucino, mantengono con l'intero contesto storico, geografico, sociale ed economico. La valorizzazione dell'emissario del Fucino e dell'ambiente che lo circonda, va considerata nella sua globalità: di territorio, centri abitati e attività produttive. ...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


