L'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR ha condotto una ricerca-intervento sull'inserimento lavorativo degli utenti dei Centri diurni di salute mentale di Roma. Il contributo riporta i principali risultati, soffermandosi su: caratteristiche degli utenti inseriti e dei lavori svolti; aspetti che favoriscono l'ingresso nel mondo del lavoro e la continuità dell'esperienza; significato del lavoro nella loro vita. La ricerca si è avvalsa di strumenti quali-quantitativi e ha coinvolto diversi attori: 9 operatori in gruppi di discussione tematici, 111 utenti a cui è stato somministrato un questionario e 12 utenti intervistati. I dati quantitativi sono stati analizzati con SPSS, sui casi discussi nei gruppi è stata condotta l'analisi del contenuto e le interviste in profondità sono state analizzate secondo il metodo della Grounded Theory (Glaser e Strauss, 1969), con l'ausilio di NVivo. Gli utenti-lavoratori sono per lo più uomini (71,2%), con età tra i 30 e i 49 anni (86,4%), affetti da disturbo psicotico (72%). Lavorano principalmente in cooperative sociali (56,8%) e il 43,33% guadagna fino a 300 euro mensili. Variabili socio anagrafiche, di personalità, organizzative, ecc. favoriscono l'ingresso nel mondo del lavoro e la continuità lavorativa. Nel complesso il lavoro ha un ruolo positivo, rappresentando una linea di demarcazione tra uno stato passato, di "persona malata" e uno presente, di "lavoratore". Conoscere il punto di vista di operatori e utenti consente una visione più ricca e articolata, con possibilità di pensare a interventi che consentano un maggior numero di inserimenti lavorativi, ma soprattutto inserimenti di qualità che favoriscono la reale autonomia dell'utente e lo "svincolo" dal Servizio, nonché l'accesso a diritti di cittadinanza sostanziali e non solo formali.

L'inserimento lavorativo secondo operatori e utenti dei Servizi di Salute Mentale

Rissotto;
2012

Abstract

L'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR ha condotto una ricerca-intervento sull'inserimento lavorativo degli utenti dei Centri diurni di salute mentale di Roma. Il contributo riporta i principali risultati, soffermandosi su: caratteristiche degli utenti inseriti e dei lavori svolti; aspetti che favoriscono l'ingresso nel mondo del lavoro e la continuità dell'esperienza; significato del lavoro nella loro vita. La ricerca si è avvalsa di strumenti quali-quantitativi e ha coinvolto diversi attori: 9 operatori in gruppi di discussione tematici, 111 utenti a cui è stato somministrato un questionario e 12 utenti intervistati. I dati quantitativi sono stati analizzati con SPSS, sui casi discussi nei gruppi è stata condotta l'analisi del contenuto e le interviste in profondità sono state analizzate secondo il metodo della Grounded Theory (Glaser e Strauss, 1969), con l'ausilio di NVivo. Gli utenti-lavoratori sono per lo più uomini (71,2%), con età tra i 30 e i 49 anni (86,4%), affetti da disturbo psicotico (72%). Lavorano principalmente in cooperative sociali (56,8%) e il 43,33% guadagna fino a 300 euro mensili. Variabili socio anagrafiche, di personalità, organizzative, ecc. favoriscono l'ingresso nel mondo del lavoro e la continuità lavorativa. Nel complesso il lavoro ha un ruolo positivo, rappresentando una linea di demarcazione tra uno stato passato, di "persona malata" e uno presente, di "lavoratore". Conoscere il punto di vista di operatori e utenti consente una visione più ricca e articolata, con possibilità di pensare a interventi che consentano un maggior numero di inserimenti lavorativi, ma soprattutto inserimenti di qualità che favoriscono la reale autonomia dell'utente e lo "svincolo" dal Servizio, nonché l'accesso a diritti di cittadinanza sostanziali e non solo formali.
2012
Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - ISTC
Mental health services
work
st
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/296951
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