Il rischio può essere considerato un prodotto culturale socialmente costruito attraverso discorsi, policies, media, appartenenza culturale e processi storici e sociali (Beck, 1996). È la comunità che individua i fenomeni degni di attenzione e fa sì che alcuni rischi vengano messi in evidenza e riconosciuti come tali mentre altri, ugualmente pericolosi, vengano ignorati. Sono proprio queste valutazioni, che non si basano mai completamente su dati oggettivi, che orientano la pianificazione e realizzazione degli interventi da parte delle istituzioni, come pure l'adozione di comportamenti da parte dei cittadini. Lo studio presentato in questo contributo ha indagato l'influenza del tipo di sapere posseduto (tecnico vs senso comune) e dell'esperienza personale di catastrofi ambientali sulla rappresentazione sociale del rischio. Lo studio ha coinvolto 190 persone residenti in provincia di Ferrara. Dal punto di vista metodologico è stato utilizzato il metodo delle libere associazioni, facendo riferimento alla teoria del nucleo centrale delle rappresentazioni sociali (Abric, 2011). Le associazioni libere sono state raccolte tramite un questionario costruito ad hoc. I dati sono stati analizzati tramite il software EVOC. I risultati mostrano che la rappresentazione sociale del rischio naturale si struttura intorno al concetto di pericolo, con particolare riferimento al terremoto, nonché ad aspetti emotivi e comportamentali. Tra i primi l'emozione prevalente è la paura; tra i secondi si fa riferimento soprattutto alla prevenzione. Il possesso di una conoscenza tecnica e l'aver vissuto un terremoto incidono sulla struttura della rappresentazione del rischio. I risultati confermano in parte quanto emerso in altre ricerche, mostrando anche delle specificità legate al contesto in cui è stato condotto lo studio. In particolare è emerso che eventi traumatici collettivi, come il terremoto, entrano rapidamente e stabilmente a far parte del vissuto di una comunità, connotandone la rappresentazione del rischio. Tali risultati saranno utilizzati nell'ambito di un percorso di formazione - ricerca partecipato.
Ruolo del sapere tecnico e del vissuto di catastrofe naturale nella rappresentazione sociale del rischio: primi risultati di una ricerca svolta nella provincia di Ferrara
Antonella Rissotto;Maurizio Norcia
2015
Abstract
Il rischio può essere considerato un prodotto culturale socialmente costruito attraverso discorsi, policies, media, appartenenza culturale e processi storici e sociali (Beck, 1996). È la comunità che individua i fenomeni degni di attenzione e fa sì che alcuni rischi vengano messi in evidenza e riconosciuti come tali mentre altri, ugualmente pericolosi, vengano ignorati. Sono proprio queste valutazioni, che non si basano mai completamente su dati oggettivi, che orientano la pianificazione e realizzazione degli interventi da parte delle istituzioni, come pure l'adozione di comportamenti da parte dei cittadini. Lo studio presentato in questo contributo ha indagato l'influenza del tipo di sapere posseduto (tecnico vs senso comune) e dell'esperienza personale di catastrofi ambientali sulla rappresentazione sociale del rischio. Lo studio ha coinvolto 190 persone residenti in provincia di Ferrara. Dal punto di vista metodologico è stato utilizzato il metodo delle libere associazioni, facendo riferimento alla teoria del nucleo centrale delle rappresentazioni sociali (Abric, 2011). Le associazioni libere sono state raccolte tramite un questionario costruito ad hoc. I dati sono stati analizzati tramite il software EVOC. I risultati mostrano che la rappresentazione sociale del rischio naturale si struttura intorno al concetto di pericolo, con particolare riferimento al terremoto, nonché ad aspetti emotivi e comportamentali. Tra i primi l'emozione prevalente è la paura; tra i secondi si fa riferimento soprattutto alla prevenzione. Il possesso di una conoscenza tecnica e l'aver vissuto un terremoto incidono sulla struttura della rappresentazione del rischio. I risultati confermano in parte quanto emerso in altre ricerche, mostrando anche delle specificità legate al contesto in cui è stato condotto lo studio. In particolare è emerso che eventi traumatici collettivi, come il terremoto, entrano rapidamente e stabilmente a far parte del vissuto di una comunità, connotandone la rappresentazione del rischio. Tali risultati saranno utilizzati nell'ambito di un percorso di formazione - ricerca partecipato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.