Un progetto che voglia farsi carico della rigenerazione di uno spazio urbano deve necessariamente definirsi in piena consapevolezza della connessione inestricabile che lega un luogo - laddove si consideri puntualmente questa figura come il medium in cui si mescolano gli elementi materiali dell'esistente con quelli simbolici - al senso identitario che questo promana: la trasformazione di uno spazio porta con sé, inesorabilmente, una ristrutturazione di senso più ampia che coinvolge, informandole, le reti di relazioni che in quel frammento cittadino vanno dispiegandosi. Bisognerà perciò procedere al tema ispirandosi ad una visione più ampia dello spazio urbano e nella quale la "sperimentazione [...si inscriva] in una rete olistica di altre azioni, discorsi e pensieri: [...] tale rete deve essere fissata ad un mondo condiviso attraverso la triangolazione". È insomma fatale riflettere accuratamente intorno ai luoghi della città, ai quartieri, come a parti la cui definizione in termini di senso trascende la loro singolarità ancorandosi, di converso, presso un universo dei significati complessivo che investe l'interezza del tessuto urbano con tutte le sue componenti: il corpo della città è costantemente attraversato da reti di relazioni umane - formali e non formali - un territorio antropologico i cui plessi nevralgici si scambiano incessantemente dando vita a continue metamorfosi. In accordo con questa prospettiva obliqua è compito di una progettualità affinare la "capacità di non costruire pareti tra luoghi delle città ma membrane tra luoghi dialoganti [poiché] è la comunità con la sua leadership che decide le regole di appartenenza, cercando di adottare regole per regolare il conflitto". In questo senso l'ideazione del "Quartiere Avvocata / Quartiere dell'Arte" sembra procedere nella direzione cui si è fatto cenno sopra: cioè a dire nella direzione di "un progetto/processo finalizzato alla costituzione di una rete che connetta tra loro i diversi soggetti attivi ed operanti in questo quartiere e che si costruisce nel fare sui temi della cultura e dell'arte all'interno di occasioni e di spazi di incontro, confronto, studio ed approfondimento". È quindi intenzione di chi scrive proporre una sistematica riflessione supportata dall'analisi qualitativa di evidenze empiriche circa tale progetto collocandolo, come si conviene, all'interno del più ampio quadro della rigenerazione urbana: è infatti convinzione degli autori che questo caso possa fruttuosamente rappresentare un esempio paradigmatico di rigenerazione dello spazio urbano definendosi, per ciò stesso, come un potenziale punto di svolta nel modo di intendere e vivere la città.

Prove tecniche di rinascimento. Il caso "Quartiere Avvocata / Quartiere dell'Arte"

P NAPOLITANO;
2015

Abstract

Un progetto che voglia farsi carico della rigenerazione di uno spazio urbano deve necessariamente definirsi in piena consapevolezza della connessione inestricabile che lega un luogo - laddove si consideri puntualmente questa figura come il medium in cui si mescolano gli elementi materiali dell'esistente con quelli simbolici - al senso identitario che questo promana: la trasformazione di uno spazio porta con sé, inesorabilmente, una ristrutturazione di senso più ampia che coinvolge, informandole, le reti di relazioni che in quel frammento cittadino vanno dispiegandosi. Bisognerà perciò procedere al tema ispirandosi ad una visione più ampia dello spazio urbano e nella quale la "sperimentazione [...si inscriva] in una rete olistica di altre azioni, discorsi e pensieri: [...] tale rete deve essere fissata ad un mondo condiviso attraverso la triangolazione". È insomma fatale riflettere accuratamente intorno ai luoghi della città, ai quartieri, come a parti la cui definizione in termini di senso trascende la loro singolarità ancorandosi, di converso, presso un universo dei significati complessivo che investe l'interezza del tessuto urbano con tutte le sue componenti: il corpo della città è costantemente attraversato da reti di relazioni umane - formali e non formali - un territorio antropologico i cui plessi nevralgici si scambiano incessantemente dando vita a continue metamorfosi. In accordo con questa prospettiva obliqua è compito di una progettualità affinare la "capacità di non costruire pareti tra luoghi delle città ma membrane tra luoghi dialoganti [poiché] è la comunità con la sua leadership che decide le regole di appartenenza, cercando di adottare regole per regolare il conflitto". In questo senso l'ideazione del "Quartiere Avvocata / Quartiere dell'Arte" sembra procedere nella direzione cui si è fatto cenno sopra: cioè a dire nella direzione di "un progetto/processo finalizzato alla costituzione di una rete che connetta tra loro i diversi soggetti attivi ed operanti in questo quartiere e che si costruisce nel fare sui temi della cultura e dell'arte all'interno di occasioni e di spazi di incontro, confronto, studio ed approfondimento". È quindi intenzione di chi scrive proporre una sistematica riflessione supportata dall'analisi qualitativa di evidenze empiriche circa tale progetto collocandolo, come si conviene, all'interno del più ampio quadro della rigenerazione urbana: è infatti convinzione degli autori che questo caso possa fruttuosamente rappresentare un esempio paradigmatico di rigenerazione dello spazio urbano definendosi, per ciò stesso, come un potenziale punto di svolta nel modo di intendere e vivere la città.
2015
Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo - IRISS
project evaluation; social network analysis; public governance
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/302186
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