Per la diagnosi dello scompenso cardiaco e per il trattamento e il monitoraggio dei pazienti si utilizzano sia misure di biomar- catori circolanti che tecniche di imaging basate su ultrasuoni (ecocardiografia). La standardizzazione delle determinazioni biochimiche eseguite in laboratorio e delle procedure di ecocardiografia rappresenta un obiettivo importante per il migliora- mento della diagnosi, della stratificazione del rischio e della cura di questi pazienti. Puo? quindi risultare di grande interesse sviluppare conoscenze e strumenti operativi necessari al processo di standardizzazione, utilizzando un approccio multi-mar- ker. In Medicina di laboratorio, il controllo di qualita? e? gia? largamente presente e, nel caso dello scompenso cardiaco, si tratta di estendere e di adattare ai relativi parametri biochimici (marcatori cardiaci di danno, di rischio e di funzione), i programmi di Valutazione Esterna di Qualita? gia? operativi in numerosi altri settori del laboratorio. Per quanto riguarda invece le tecniche di imaging, la cultura del controllo di qualita? e? scarsamente diffusa e le procedure e gli schemi di controllo per ridurre la variabilita? intra- ed inter-osservatore sono in larga misura da definire. Recentemente, lo spin-off QualiMedLab/CNR in collaborazione con l'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa ha elabo- rato il progetto di ricerca DAHFNE (standardization of Diagnostic Approach in Heart Failure with Normal Ejection fraction) con lo scopo di realizzare e di validare un sistema di controllo di qualita? indirizzato ad una patologia (lo scompenso cardia- co), piuttosto che ad una tecnologia; il progetto e? cofinanziato dalla Regione Toscana nell'ambito del POR CReO FESR 2007-2013 per il sostegno ai progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale congiunti tra piccole e medie imprese e organismi di ricerca in materia di salute. Questo schema multimarker e? applicato oltre che ai biomarcatori (BNP, NT-proBNP, Troponine e Catecolamine), anche alla diagnostica per immagini con ultrasuoni, dove i valori indicanti la "performance" degli operatori e della strumentazione di imaging sono ricavati dalla valutazione di immagini e/o di sequenze video sulle quali i centri partecipanti allo studio effettuano misure e forniscono interpretazioni.
IL CONTROLLO DI QUALITA?: DALLA DIAGNOSTICA DI LABORATORIO ALLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI
R Conte;M Raciti;
2012
Abstract
Per la diagnosi dello scompenso cardiaco e per il trattamento e il monitoraggio dei pazienti si utilizzano sia misure di biomar- catori circolanti che tecniche di imaging basate su ultrasuoni (ecocardiografia). La standardizzazione delle determinazioni biochimiche eseguite in laboratorio e delle procedure di ecocardiografia rappresenta un obiettivo importante per il migliora- mento della diagnosi, della stratificazione del rischio e della cura di questi pazienti. Puo? quindi risultare di grande interesse sviluppare conoscenze e strumenti operativi necessari al processo di standardizzazione, utilizzando un approccio multi-mar- ker. In Medicina di laboratorio, il controllo di qualita? e? gia? largamente presente e, nel caso dello scompenso cardiaco, si tratta di estendere e di adattare ai relativi parametri biochimici (marcatori cardiaci di danno, di rischio e di funzione), i programmi di Valutazione Esterna di Qualita? gia? operativi in numerosi altri settori del laboratorio. Per quanto riguarda invece le tecniche di imaging, la cultura del controllo di qualita? e? scarsamente diffusa e le procedure e gli schemi di controllo per ridurre la variabilita? intra- ed inter-osservatore sono in larga misura da definire. Recentemente, lo spin-off QualiMedLab/CNR in collaborazione con l'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa ha elabo- rato il progetto di ricerca DAHFNE (standardization of Diagnostic Approach in Heart Failure with Normal Ejection fraction) con lo scopo di realizzare e di validare un sistema di controllo di qualita? indirizzato ad una patologia (lo scompenso cardia- co), piuttosto che ad una tecnologia; il progetto e? cofinanziato dalla Regione Toscana nell'ambito del POR CReO FESR 2007-2013 per il sostegno ai progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale congiunti tra piccole e medie imprese e organismi di ricerca in materia di salute. Questo schema multimarker e? applicato oltre che ai biomarcatori (BNP, NT-proBNP, Troponine e Catecolamine), anche alla diagnostica per immagini con ultrasuoni, dove i valori indicanti la "performance" degli operatori e della strumentazione di imaging sono ricavati dalla valutazione di immagini e/o di sequenze video sulle quali i centri partecipanti allo studio effettuano misure e forniscono interpretazioni.File | Dimensione | Formato | |
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