Durante i diecimila anni compresi tra l 'ultima culminazione dei ghiacciai (21 mila anni fa) nell 'Ultimo Massimo Glaciale e la riconquista dei territori montani da parte delle foreste di latifoglie (11 mila anni fa), il territorio bellunese ha subito profonde trasformazioni paleoambientali. È possibile ricostruire un quadro sintetico della storia forestale utlizzando i risultati di recenti studi paleobotanici, i quali hanno fornito anche il materiale organico adatto per datazioni radiocarboniche accurate. La culminazione più recente dell 'Ultimo Massimo Glaciale è documentata da reperti di Picea/Larix nelle morene di Colle Umberto, presso Vittorio Veneto. L 'insediamento di larice e pino silvestre nelle aree pedemontane liberate dal ghiacciaio lapisino tra 18 e 17 mila anni fa, durante fasi più antiche della deglaciazione, è testimoniata da una serie di tronchi fossili a Revine. Anche alcuni bacini lacustri nel Vallone Bellunese già registrano la pioggia pollinica della vegetazione steppica insediata nelle Prealpi. La successione forestale della fascia montana nella seconda metà del Tardoglaciale, tra 15 - 11.7 mila anni fa, è stata ricostuita nei depositi della torbiera del Palughetto sull 'altopiano del Cansiglio. Qui, la conservazione delle parti vegetali sia micro- che macroscopiche, e in particolare il confronto di studi palinologici e dendrocronologici, consente di individuare i momenti iniziali della colonizzazione da parte degli alberi, 14.65 mila anni fa. Si può inoltre seguire la dinamica forestale fino all 'espansione della foresta di latifoglie, circa 11 mila anni fa. A queste trasformazioni ambientali si accompagnano momenti di frequentazione del territorio da parte dei cacciatori paleolitici e poi mesolitici.

Il Tardoglaciale nelle Prealpi Venete Orientali. Cronologia e storia paleoambientale

RAVAZZI C
2012

Abstract

Durante i diecimila anni compresi tra l 'ultima culminazione dei ghiacciai (21 mila anni fa) nell 'Ultimo Massimo Glaciale e la riconquista dei territori montani da parte delle foreste di latifoglie (11 mila anni fa), il territorio bellunese ha subito profonde trasformazioni paleoambientali. È possibile ricostruire un quadro sintetico della storia forestale utlizzando i risultati di recenti studi paleobotanici, i quali hanno fornito anche il materiale organico adatto per datazioni radiocarboniche accurate. La culminazione più recente dell 'Ultimo Massimo Glaciale è documentata da reperti di Picea/Larix nelle morene di Colle Umberto, presso Vittorio Veneto. L 'insediamento di larice e pino silvestre nelle aree pedemontane liberate dal ghiacciaio lapisino tra 18 e 17 mila anni fa, durante fasi più antiche della deglaciazione, è testimoniata da una serie di tronchi fossili a Revine. Anche alcuni bacini lacustri nel Vallone Bellunese già registrano la pioggia pollinica della vegetazione steppica insediata nelle Prealpi. La successione forestale della fascia montana nella seconda metà del Tardoglaciale, tra 15 - 11.7 mila anni fa, è stata ricostuita nei depositi della torbiera del Palughetto sull 'altopiano del Cansiglio. Qui, la conservazione delle parti vegetali sia micro- che macroscopiche, e in particolare il confronto di studi palinologici e dendrocronologici, consente di individuare i momenti iniziali della colonizzazione da parte degli alberi, 14.65 mila anni fa. Si può inoltre seguire la dinamica forestale fino all 'espansione della foresta di latifoglie, circa 11 mila anni fa. A queste trasformazioni ambientali si accompagnano momenti di frequentazione del territorio da parte dei cacciatori paleolitici e poi mesolitici.
2012
978-88-86106-38-2
paleoambiente tardoglaciale larice
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/303787
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