La georeferenziazione dei dati relativi alla eredità culturale, costituisce ancora, per il nostro Paese, una modalità operativa assolutamente limitata. Lo stesso MIBAC, attraverso le schede del catalogo non opera una georeferenziazione completa ed esaustiva delle entità trattate, limitandosi ad una semplice geocodifica delle entità stesse. La situazione relativamente al patrimonio archeologico è particolarmente complessa; ogni Soggetto di ricerca, pubblico o privato, opera in piena autonomia senza alcuna modalità condivisa o standard di riferimento: Ognuno dei ricercatori costruisce un proprio apparato e struttura di dati esclusivamente dedicato alle proprie esigenze. Molto difficile, di conseguenza, la distribuzione dei dati delle ricerche e la condivisione dei dati stessi, anche dove si riuscisse a superare l'attuale situazione di stallo in merito alla libera circolazione dei dati, Open data e Linked Open data. In pochi casi sono in corso di realizzazione sistemi complessi di dati geografici, come nel caso di Pompei, con i recenti bandi destinati alla conoscenza del patrimonio architettonico della città antica. Vengono qui presentati due esempi, nell'ambito dell'area del Parco Nazionale del Cilento, Ellea-Velia e la Civitella, nell'ambito dei quali sono state sperimentate e valutate diverse situazioni di lavoro con i dati archeologici georeferenziati, sia ai fini della conoscenza e tutela dei siti stessi, sia ai fini della loro divulgazione e valorizzazione
Georeferenziazione dei dati archeologici per la gestione e valorizzazione dei siti storici, alcuni esempi: Elea-Velia e Civitella
Clelia Cirillo;Marina Russo;Giovanna Acampora
2015
Abstract
La georeferenziazione dei dati relativi alla eredità culturale, costituisce ancora, per il nostro Paese, una modalità operativa assolutamente limitata. Lo stesso MIBAC, attraverso le schede del catalogo non opera una georeferenziazione completa ed esaustiva delle entità trattate, limitandosi ad una semplice geocodifica delle entità stesse. La situazione relativamente al patrimonio archeologico è particolarmente complessa; ogni Soggetto di ricerca, pubblico o privato, opera in piena autonomia senza alcuna modalità condivisa o standard di riferimento: Ognuno dei ricercatori costruisce un proprio apparato e struttura di dati esclusivamente dedicato alle proprie esigenze. Molto difficile, di conseguenza, la distribuzione dei dati delle ricerche e la condivisione dei dati stessi, anche dove si riuscisse a superare l'attuale situazione di stallo in merito alla libera circolazione dei dati, Open data e Linked Open data. In pochi casi sono in corso di realizzazione sistemi complessi di dati geografici, come nel caso di Pompei, con i recenti bandi destinati alla conoscenza del patrimonio architettonico della città antica. Vengono qui presentati due esempi, nell'ambito dell'area del Parco Nazionale del Cilento, Ellea-Velia e la Civitella, nell'ambito dei quali sono state sperimentate e valutate diverse situazioni di lavoro con i dati archeologici georeferenziati, sia ai fini della conoscenza e tutela dei siti stessi, sia ai fini della loro divulgazione e valorizzazioneI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.