Negli ultimi anni, le Direttive in materia di valutazione e gestione della qualità dell'aria, ed in particolare la più recente, che le codifica in un unico testo, la direttiva 2008/50/CE [1], recepita in ambito nazionale con il D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155 [2], hanno previsto il monitoraggio della qualità dell'aria secondo criteri condivisi a livello di Unione Europea e la tempestiva informazione del pubblico, con una particolare attenzione per le fasce di popolazione considerate più sensibili, tra cui i bambini. Al contempo la Convenzione di Aarhus del 1998 [3] riconosce il diritto del pubblico i) all'accesso alle informazioni ambientali detenute dalle autorità pubbliche; ii) alla partecipazione ai processi decisionali, come l'adozione di piani, programmi, politiche e atti legislativi, contribuendo con osservazioni dei quali i decisori devono tenere conto; iii) all'accesso alla giustizia in materia ambientale per garantire a ciascun cittadino il diritto di vivere in un ambiente in cui è garantito il benessere e la salute. Pertanto in ambito nazionale, le autorità competenti, ovvero le Regioni e le Province autonome, si sono dotate di apposite reti di monitoraggio e hanno implementato modelli matematici per assicurare la piena copertura della valutazione della qualità dell'aria nel territorio nazionale, in modo da consentire la tempestiva divulgazione al pubblico interessato non solo sui livelli effettivamente rilevati dalle centraline, ma anche delle stime realistiche con un'ottica predittiva. Sono inoltre efficacemente utilizzati specifici indicatori, tra cui il cosiddetto "air quality index", che forniscono un quadro dello stato della qualità dell'aria ambiente di facile comprensione anche per i non addetti ai lavori. Su scala locale, infatti, la valutazione dell'esposizione umana agli inquinanti atmosferici costituisce parte integrante del processo decisionale per l'adozione delle strategie mirate al conseguimento degli standard e degli obiettivi previsti dalla citata normativa sulla qualità dell'aria.
Quali prospettive nell'utilizzo di sistemi informativi territoriali sulla qualità dell'aria e sulle emissioni industriali in Italia?
C Mazziotti Gomez de Teran;D Fiore;L De Giorgi;A Fardelli
2014
Abstract
Negli ultimi anni, le Direttive in materia di valutazione e gestione della qualità dell'aria, ed in particolare la più recente, che le codifica in un unico testo, la direttiva 2008/50/CE [1], recepita in ambito nazionale con il D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155 [2], hanno previsto il monitoraggio della qualità dell'aria secondo criteri condivisi a livello di Unione Europea e la tempestiva informazione del pubblico, con una particolare attenzione per le fasce di popolazione considerate più sensibili, tra cui i bambini. Al contempo la Convenzione di Aarhus del 1998 [3] riconosce il diritto del pubblico i) all'accesso alle informazioni ambientali detenute dalle autorità pubbliche; ii) alla partecipazione ai processi decisionali, come l'adozione di piani, programmi, politiche e atti legislativi, contribuendo con osservazioni dei quali i decisori devono tenere conto; iii) all'accesso alla giustizia in materia ambientale per garantire a ciascun cittadino il diritto di vivere in un ambiente in cui è garantito il benessere e la salute. Pertanto in ambito nazionale, le autorità competenti, ovvero le Regioni e le Province autonome, si sono dotate di apposite reti di monitoraggio e hanno implementato modelli matematici per assicurare la piena copertura della valutazione della qualità dell'aria nel territorio nazionale, in modo da consentire la tempestiva divulgazione al pubblico interessato non solo sui livelli effettivamente rilevati dalle centraline, ma anche delle stime realistiche con un'ottica predittiva. Sono inoltre efficacemente utilizzati specifici indicatori, tra cui il cosiddetto "air quality index", che forniscono un quadro dello stato della qualità dell'aria ambiente di facile comprensione anche per i non addetti ai lavori. Su scala locale, infatti, la valutazione dell'esposizione umana agli inquinanti atmosferici costituisce parte integrante del processo decisionale per l'adozione delle strategie mirate al conseguimento degli standard e degli obiettivi previsti dalla citata normativa sulla qualità dell'aria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


