Secondo l'ultimo rapporto tecnico dell'Unione Europea sul numero di animali impiegati in ambito scientifico negli Stati Membri, il 9,6% degli individui ospitati nei laboratori di ricerca è rappresentato da animali a sangue freddo quali rettili, anfibi e pesci (CE, 2010a). Per quel cheriguarda i pesci, in questi ultimi anni sono aumentate le evidenze scientifiche a favore di una qualche capacità da parte di questi animali di provare dolore, sofferenza, o angoscia, prove affiancate e supportate dalle numerose somiglianze anatomiche, fisiologiche e comportamentali riscontrate tra alcune aree del cervello dei pesci e quelle dei Tetrapodi. A tali conoscenze si affianca poi la ormai scientificamente riconosciuta consapevolezza che il benessere di questi individui può essere influenzato da numerosi fattori ambientali. Tutti questi aspetti nel loro insieme hanno spinto la Comunità Europea a occuparsi in termini legislativi di quelle che devono essere le condizioni di vita dei pesci nei laboratori di ricerca. Necessità che era già stata raccolta in ambito europeo con la Raccomandazione 2007/526. Oggi questo bisogno è stato ulteriormente ufficializzato e rafforzato con l'inserimento di un paragrafo specifico per la tutela di questi animali all'interno della nuova Direttiva sulla protezione degli animali impiegati a scopo scientifico.

Direttiva europea 2010/63 e impiego dei pesci nella ricerca biomedica

Manciocco Arianna
2011

Abstract

Secondo l'ultimo rapporto tecnico dell'Unione Europea sul numero di animali impiegati in ambito scientifico negli Stati Membri, il 9,6% degli individui ospitati nei laboratori di ricerca è rappresentato da animali a sangue freddo quali rettili, anfibi e pesci (CE, 2010a). Per quel cheriguarda i pesci, in questi ultimi anni sono aumentate le evidenze scientifiche a favore di una qualche capacità da parte di questi animali di provare dolore, sofferenza, o angoscia, prove affiancate e supportate dalle numerose somiglianze anatomiche, fisiologiche e comportamentali riscontrate tra alcune aree del cervello dei pesci e quelle dei Tetrapodi. A tali conoscenze si affianca poi la ormai scientificamente riconosciuta consapevolezza che il benessere di questi individui può essere influenzato da numerosi fattori ambientali. Tutti questi aspetti nel loro insieme hanno spinto la Comunità Europea a occuparsi in termini legislativi di quelle che devono essere le condizioni di vita dei pesci nei laboratori di ricerca. Necessità che era già stata raccolta in ambito europeo con la Raccomandazione 2007/526. Oggi questo bisogno è stato ulteriormente ufficializzato e rafforzato con l'inserimento di un paragrafo specifico per la tutela di questi animali all'interno della nuova Direttiva sulla protezione degli animali impiegati a scopo scientifico.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/304497
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact