La richiesta che conclude le Seconde obiezioni contro le Meditazioni sulla filosofia prima di Descartes presenta uno degli esiti più radicali cui giunge la riflessione di Mersenne sulla possibilità di adottare il 'mos geometricus' in filosofia. L'idea di estendere alla filosofia prima il metodo e il rigore dimostrativo della geometria, rapidamente proposta a Descartes in queste righe, è correlata a una più ampia riflessione epistemologica di cui l'insieme delle obiezioni che Mersenne coordina e di cui è in gran parte autore (le Seconde e le Seste obiezioni) evidenziano i punti di divergenza dalla metafisica cartesiana. Nei diversi articoli delle obiezioni Mersenne espone punti qualificanti di un'epistemologia e di una forma di razionalismo la cui differenza con quello cartesiano si radicalizza nel diverso modo di intendere la relazione fra matematica e conoscenza, il rapporto fra certezza sensibile e certezza matematica, la convergenza fra verità della filosofia prima e della geometria. Secondo Mersenne, a partire dalla tesi dell'origine sensibile dei contenuti del pensiero e della conoscenza, e mediante la riduzione del pensiero alla meccanica della materia sottile cartesiana - tesi coerenti con un razionalismo di tipo logico-matematico - è possibile proporre un materialismo al quale una metafisica spiritualistica deve poter opporre dimostrazioni certe di tipo geometrico.
Il 'mos geometricus' fra usi teologici ed esiti materialistici: le obiezioni di Mersenne contro la metafisica cartesiana
Buccolini C
2015
Abstract
La richiesta che conclude le Seconde obiezioni contro le Meditazioni sulla filosofia prima di Descartes presenta uno degli esiti più radicali cui giunge la riflessione di Mersenne sulla possibilità di adottare il 'mos geometricus' in filosofia. L'idea di estendere alla filosofia prima il metodo e il rigore dimostrativo della geometria, rapidamente proposta a Descartes in queste righe, è correlata a una più ampia riflessione epistemologica di cui l'insieme delle obiezioni che Mersenne coordina e di cui è in gran parte autore (le Seconde e le Seste obiezioni) evidenziano i punti di divergenza dalla metafisica cartesiana. Nei diversi articoli delle obiezioni Mersenne espone punti qualificanti di un'epistemologia e di una forma di razionalismo la cui differenza con quello cartesiano si radicalizza nel diverso modo di intendere la relazione fra matematica e conoscenza, il rapporto fra certezza sensibile e certezza matematica, la convergenza fra verità della filosofia prima e della geometria. Secondo Mersenne, a partire dalla tesi dell'origine sensibile dei contenuti del pensiero e della conoscenza, e mediante la riduzione del pensiero alla meccanica della materia sottile cartesiana - tesi coerenti con un razionalismo di tipo logico-matematico - è possibile proporre un materialismo al quale una metafisica spiritualistica deve poter opporre dimostrazioni certe di tipo geometrico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


