Il presente lavoro si inserisce nell'ambito del crescente dibattito su nuovi modelli di organizzazione del lavoro ed in particolare sul cosiddetto fenomeno del /remote working/. Maggiormente noto in letteratura col termine /telelavoro/, esso si riferisce a quell'insieme di modelli flessibili di lavoro che sfruttando le potenzialità dell'ICT offrono ai lavoratori dipendenti la possibilità di svolgere le proprie attività a distanza rispetto agli uffici centrali della propria organizzazione. A tale dibattito si intende fornire un contributo focalizzando l'attenzione su una specifica tipologia di telelavoro, ovvero quella svolta presso gli Smart Wok Center (SWC), spazi di lavoro condiviso dove i principali fruitori, costituiti da lavoratori dipendenti di organizzazioni pubbliche e private, possono disporre di strumenti ICT e servizi avanzati per l'efficace svolgimento del lavoro a distanza.L'articolo si pone come primo obiettivo quello di fornire un inquadramento concettuale di questa forma di telelavoro, fornendo una descrizione analitica di caratteristiche, funzioni e driver di realizzazione di queste strutture e soprattutto il loro posizionamento rispetto ad altre tipologie di spazi di lavoro condiviso, quali telecentri e coworking. Il lavoro illustra inoltre i benefici e le opportunità offerte dagli SWC in chiave comparata rispetto al più tradizionale e diffuso telelavoro domiciliare, evidenziando come questa forma di lavoro in remoto, pur preservando i benefici del lavoro da casa, rappresenta per molti aspetti una soluzione più efficace se si considerano le barriere ambientali, tecnologiche ed organizzative all'adozione del telelavoro domiciliare e soprattutto le sfide manageriali che ad oggi hanno costituito, in Europa e in particolare in Italia, un forte ostacolo al suo decollo.
Ripensare il remote working: le opportunità degli Smart Work Center
Luisa Errichiello;Tommasina Pianese
2014
Abstract
Il presente lavoro si inserisce nell'ambito del crescente dibattito su nuovi modelli di organizzazione del lavoro ed in particolare sul cosiddetto fenomeno del /remote working/. Maggiormente noto in letteratura col termine /telelavoro/, esso si riferisce a quell'insieme di modelli flessibili di lavoro che sfruttando le potenzialità dell'ICT offrono ai lavoratori dipendenti la possibilità di svolgere le proprie attività a distanza rispetto agli uffici centrali della propria organizzazione. A tale dibattito si intende fornire un contributo focalizzando l'attenzione su una specifica tipologia di telelavoro, ovvero quella svolta presso gli Smart Wok Center (SWC), spazi di lavoro condiviso dove i principali fruitori, costituiti da lavoratori dipendenti di organizzazioni pubbliche e private, possono disporre di strumenti ICT e servizi avanzati per l'efficace svolgimento del lavoro a distanza.L'articolo si pone come primo obiettivo quello di fornire un inquadramento concettuale di questa forma di telelavoro, fornendo una descrizione analitica di caratteristiche, funzioni e driver di realizzazione di queste strutture e soprattutto il loro posizionamento rispetto ad altre tipologie di spazi di lavoro condiviso, quali telecentri e coworking. Il lavoro illustra inoltre i benefici e le opportunità offerte dagli SWC in chiave comparata rispetto al più tradizionale e diffuso telelavoro domiciliare, evidenziando come questa forma di lavoro in remoto, pur preservando i benefici del lavoro da casa, rappresenta per molti aspetti una soluzione più efficace se si considerano le barriere ambientali, tecnologiche ed organizzative all'adozione del telelavoro domiciliare e soprattutto le sfide manageriali che ad oggi hanno costituito, in Europa e in particolare in Italia, un forte ostacolo al suo decollo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.