Il 14 Maggio 2013 si è tenuta a Roma, presso il CNR, P.le Aldo Moro 7, Aula Marconi, una giornata di studio e discussione delle attività di ricerca ed innovazione effettuate dal CNR relativamente alla ampia e rilevante tematica della sicurezza. Durante l'incontro, gli esperti del CNR e colleghi delle principali industrie operanti nel settore hanno illustrato le più recenti attività svolte nel settore sicurezza, con particolare riguardo per quelle che vedono una collaborazione con l'industria nazionale e che hanno un significativo impatto per lo sviluppo sociale ed economico del Paese. Con la crescita del benessere vi è insita una analoga crescita del bisogno di sicurezza e del mantenimento del livello di libertà civili, sociali ed economiche che caratterizzano la nostra società. La domanda di sicurezza cresce dunque di pari passo con le aspettative sociali. Il settore della ricerca ed innovazione negli ultimi anni è andato affermandosi come uno dei pilastri della ricerca in Europa. Si è quindi assistito ad un crescente impegno di risorse economiche sulla tematica della sicurezza da parte della Commissione Europea nell'ambito della ricerca (circa 1.3 Miliardi di EURO nel tema Security (e su ICT Security c.a. 300 ME) per il 7PQ (2007-2013) e simili cifre si prospettano per Horizon 2020 (2014-, 1.85 Miliardi di Euro). Anche a livello nazionale tramite i progetti PON la tematica ha ricevuto un significativo sostegno permettendo al CNR (e comunque alla comunità scientifica italiana di progredire). E' quindi un settore rilevante per la ricerca Europea, ancora in fase di espansione, dove il CNR ha un ruolo significativo (anche tramite la piattaforma tecnologica SERIT che ha contribuito a promuovere) e può continuare ad avere un ruolo sempre più importante. La giornata si inserisce in questa vasta area di attività e si pone tra gli obiettivi anche l'identificazione di possibili cooperazioni e sinergie che estendano le attuali attività (p.es. rappresentate dalle Commesse del progetti interdipartimentale sicurezza). L'Agenda è risultata fitta di interventi vista la varietà della attività e la ricchezza di risultati scientifici e tecnologici prodotti dai ricercatori CNR. Fabio Martinelli ha introdotti i lavori descrivendo brevemente alcune attività di ricerca del CNR (incluso il progetto interdipartimentale sicurezza e la promozione della piattaforma tecnologica SERIT - SEcurity Research in ITaly) . Di seguito si è tenuta una sessione sugli etici, sociali e legali della sicurezza che ha fornita la cornice per i successivi interventi. In questa sessione: Mario Savastano ha illustrato la necessità di un'etica della sicurezza che sia di nucleo e fondamento alle varie attività scientifiche, tecnologiche ed operative; Fosca Giannotti ha descritto le enormi opportunità offerte da una gestione intelligente dei big data ma anche le preoccupazione che questa gestione debba essere mediata da soluzioni che abbiano la privacy come elemento intrinseco; Sebastiano Faro ha concluso i lavori mostrando le attività svolte a livello Europeo per la regolamentazione delle attività di sorveglianza, fondendo aspetti etici e tecnologici che erano tra l'altro emersi dagli interventi precedenti. Successivamente, un'ampia serie di interventi ha illustrato le attività per la protezione e monitoraggio delle infrastrutture critiche e del territorio. In particolare, Felicita Di Giandomenico ha illustrato le attività di ricerca che il CNR ha intrapreso da tempo nel settore della resilience (e che continua ad attirare l'attenzione sia della comunità internazionale) discutendo anche il concetto di effetto domino nelle infrastrutture critiche. Gianfranco Fornaro ha discusso l'osservazione ed il controllo delle infrastrutture critiche tramite l'uso di sensori satellitari Radar ad Apertura Sintetica (SAR), strumenti di telerilevamento capaci di fornire, giorno e notte, immagini alle microonde delle infrastrutture da proteggere. In questo ambito Vincenzo Cuomo e Francesco Soldovieri hanno presentato i risultati di successo del progetto Europeo ISTIMES, originariamente indirizzato al monitoraggio del trasporto ma che è stato poi esteso ad altre infrastrutture critiche. Utilizzo di satelliti geostazionari per applicazioni in sicurezza sono stati illustrati da Nicola Pergola, che ha portato come esempio l'analisi di casi di attentati in IRAQ. In particolare, i sensori a bordo di satelliti geostazionari di nuova generazione quali SEVIRI (Spinning Enhanced Visible and InfraRed Imager), alloggiato sulle piattaforme MSG (Meteosat Second Generation), ha mostrato, per esempio, di poter essere proficuamente utilizzato nel campo della security. Anche Stefano Pignatti ha illustrato l'uso di sistemi ad immagine iperspettrali (HSI) per la sicurezza menzionando la capacità di tali sistemi di rilavare presenze ostili (anche mimetizzate). Emanuele Salerno ha mostrato le attività del CNR nel monitoraggio del sistema marino, finanziate da vari progetti di ricerca, il cui campo di applicazione è stato la sorveglianza, l'allarme e la previsione di fenomeni di inquinamento marino da idrocarburi esteso poi anche a specifici problemi di sicurezza, in cui le capacità di monitoraggio e pattugliamento di superficie vengono estese all'ambiente subacqueo. Infine, Sabato D'auria ha mostrato le attività di ricerca collegate all'uso dei biochip (che utilizzano materiale biologico come sonda) per la sicurezza, in particolare la rilevazione di agenti dannosi, sia biologici che chimici. Nel pomeriggio si è tenuta una tavola rotonda da sul tema "Necessità ed opportunità dalla nuova proposta di Direttiva Europea su cyber security". In effetti la cyber security è un tema centrale che ha una valenza, sociale, tecnico-scientifica ed anche economica. La nuova direttiva Europea mira ad accrescere il livello di protezione delle infrastrutture informatiche dei vari paesi, riconoscendo che esiste un gap operazionale da colmare tra le best practices dei vari paesi Europei. La direttiva promuoverà la crescita delle attività per la sicurezza informatica, sia in termini di innovazione che di ricerca. Parallelamente la Comunità Europea sta creando una piattaforma tecnologica (in effetti Public/Private/Cooperation) sulla "Network and Information Security (NIS)"). Alla tavola rotonda, oltre ad esperti CNR, vista la rilevanza industriale del settore e la necessità di verificare come il sistema industriale nazionale può rispondere alle nuove sfide, sono stati invitati anche esperti delle maggiori industrie nazionali ed internazionali operanti nel settore. La tavola rotonda è stata moderata da Fabio Martinelli ed vi hanno partecipato: Maurizio Aiello, Giuseppe Manco, Giovanni Schmid (per il CNR) e Stefano Pasquariello (per Selex), Paolo Roccetti (per Engineering), Domenico Rotondi (per TXT), Alberto Terzi (per HP), Daniele Vitali (per Reply). Durante la tavola rotonda si sono illustrati i risultati raggiunti, le sfide presenti ed le opportunità (anche in termini di nuovi finanziamenti) offerti dalla direttiva. Dalla tavola rotonda è emersa la ricchezza di risultati tecnologici e scientifici che possono e devono essere messi in opera a livello nazionale. E' stato anche messo in evidenza come le tecnologie della informazione e comunicazione sono in continua evoluzione ed è quindi necessario uno sforzo continuo nel settore, visto che queste sono un elemento cardine delle infrastrutture critiche di un paese avanzato (se non il principale). I partecipanti alla tavola rotonda hanno convenuto che una iniziativa a livello nazionale che promuova la ricerca e l'innovazione nel settore sarebbe di beneficio al contempo su un piano nazionale ed internazionale, permettendo al sistema della ricerca ed innovazione del paese di mantenere una presenza significativa ed elevata. La seconda sessione del pomeriggio si è focalizzata sulla gestione della crisi, inclusi gli aspetti di addestramento. Relativamente a questi ultimi, Amedeo Cesta ha illustrato le tecniche per la generazione dinamica di corsi e personalizzazione nell'addestramento e Fabio Ganovelli ha mostrato i risultai del progetto Europeo INDIGO che ha l'obiettivo di rendere più efficiente lo svolgimento delle esercitazioni e l'addestramento. Il progetto si propone anche di definire un linguaggio europeo comune per facilitare l'interoperabilità e quindi impatto delle pratiche di addestramento. Infine, Giuseppe Manco ha illustrato un grande progetto PON coordinato dal CNR ci si propone di studiare gli aspetti di gestione delle crisi derivanti dall'utilizzo di agenti neurotossici. Gli aspetti di innovazione, che sono presenti in maniera molto significativa nel settore della sicurezza, sono stati trattati in una specifica sessione sugli spin-off/start up del CNR. Tale sessione è risultata più ricca in termini di presentazioni di quanto era inizialmente preventivato, mostrando una vitalità dei ricercatori CNR che nel settore della sicurezza hanno trovato notevoli e proficui sbocchi per innovare e produrre valore dalla conoscenza. In particolare, Gianluca Papaleo ha presentato Cleis, che si focalizza sulla sicurezza informatica; Francesco Serafino ha presentato REMOCEAN una società che tra l'altro sviluppa sistemi Radar avanzati; Andrea Zapettini il costituendo CZTech per la costruzione di rilevatori di agenti tossici basati su cristalli di Telloruro di Cadmio Zinco (CZT); Antonio Varriale che ha presentato la società in fase di start-up BioSense che ha come scopo la progettazione, realizzazione, produzione e commercializzazione di avanzati dispositivi ottici per la rilevazione di analiti di elevato interesse sociale. Infine, Dimitri Del Buono ha illustrato GEOSDI uno spin-off che offre una soluzione completa per la gestione di Spatial Data Infrastructure che è stata adottata da varie organizzazioni/enti (sia in ambito civile che militare). Alcuni spin-off ancora in fase di costituzione hanno mostrato interesse alla iniziativa, ma erano in fase troppo preliminare per essere presentati. L'impressione chiara è di un settore dalla notevoli potenzialità in cui il CNR già opera con iniziative di successo. Alla giornata di studio hanno aderito più di cento partecipanti, dando vita ad una molteplice serie di interventi interessanti e stimolanti. Il quadro che si delinea è di un Ente che nella ricerca in sicurezza ha numerose eccellenze e notevoli cooperazioni con l'industria. Questo, se da un lato non sorprende, essendo l'industria della difesa e sicurezza in Italia uno dei pochi settori strategici ancora rimasti, permette di guardare con fiducia al prossimo futuro, specialmente considerando la notevole attenzione che la Comunità Europea continua a dare a queste attività (anche in termini di finanziamenti alla ricerca e sviluppo). E' stato anche di notevole interesse verificare che le attività di innovazione nel settore sono già ad uno stadio avanzato e come si evince dalle presentazioni della giornata molte altre potrebbero emergere e consolidarsi a breve (in questo ambito snellire i processi per la definizione degli spin-off sembra essere una richiesta che viene da più parti). La ricerca in sicurezza è da una parte una necessità, essendo la sicurezza dei cittadini uno degli elementi fondanti dello stato, dall'altro offre una serie di opportunità che il CNR ha nel tempo sfruttato e potrà continuare a farlo se ci sarà la dovuta attenzione dell'Ente. Un ringraziamento va a tutti i relatori, ai partecipanti che hanno partecipato alla giornata ed al personale del CNR, in particolare a quello del Dipartimento INGEGNERIA, ICT E TECNOLOGIE PER L'ENERGIA E I TRASPORTI (DIITET), che hanno reso possibile l'evento.

Atti del convegno sulle attività di ricerca e l'innovazione per la sicurezza

Martinelli Fabio;Papi Luca;Sgandurra Daniele
2013

Abstract

Il 14 Maggio 2013 si è tenuta a Roma, presso il CNR, P.le Aldo Moro 7, Aula Marconi, una giornata di studio e discussione delle attività di ricerca ed innovazione effettuate dal CNR relativamente alla ampia e rilevante tematica della sicurezza. Durante l'incontro, gli esperti del CNR e colleghi delle principali industrie operanti nel settore hanno illustrato le più recenti attività svolte nel settore sicurezza, con particolare riguardo per quelle che vedono una collaborazione con l'industria nazionale e che hanno un significativo impatto per lo sviluppo sociale ed economico del Paese. Con la crescita del benessere vi è insita una analoga crescita del bisogno di sicurezza e del mantenimento del livello di libertà civili, sociali ed economiche che caratterizzano la nostra società. La domanda di sicurezza cresce dunque di pari passo con le aspettative sociali. Il settore della ricerca ed innovazione negli ultimi anni è andato affermandosi come uno dei pilastri della ricerca in Europa. Si è quindi assistito ad un crescente impegno di risorse economiche sulla tematica della sicurezza da parte della Commissione Europea nell'ambito della ricerca (circa 1.3 Miliardi di EURO nel tema Security (e su ICT Security c.a. 300 ME) per il 7PQ (2007-2013) e simili cifre si prospettano per Horizon 2020 (2014-, 1.85 Miliardi di Euro). Anche a livello nazionale tramite i progetti PON la tematica ha ricevuto un significativo sostegno permettendo al CNR (e comunque alla comunità scientifica italiana di progredire). E' quindi un settore rilevante per la ricerca Europea, ancora in fase di espansione, dove il CNR ha un ruolo significativo (anche tramite la piattaforma tecnologica SERIT che ha contribuito a promuovere) e può continuare ad avere un ruolo sempre più importante. La giornata si inserisce in questa vasta area di attività e si pone tra gli obiettivi anche l'identificazione di possibili cooperazioni e sinergie che estendano le attuali attività (p.es. rappresentate dalle Commesse del progetti interdipartimentale sicurezza). L'Agenda è risultata fitta di interventi vista la varietà della attività e la ricchezza di risultati scientifici e tecnologici prodotti dai ricercatori CNR. Fabio Martinelli ha introdotti i lavori descrivendo brevemente alcune attività di ricerca del CNR (incluso il progetto interdipartimentale sicurezza e la promozione della piattaforma tecnologica SERIT - SEcurity Research in ITaly) . Di seguito si è tenuta una sessione sugli etici, sociali e legali della sicurezza che ha fornita la cornice per i successivi interventi. In questa sessione: Mario Savastano ha illustrato la necessità di un'etica della sicurezza che sia di nucleo e fondamento alle varie attività scientifiche, tecnologiche ed operative; Fosca Giannotti ha descritto le enormi opportunità offerte da una gestione intelligente dei big data ma anche le preoccupazione che questa gestione debba essere mediata da soluzioni che abbiano la privacy come elemento intrinseco; Sebastiano Faro ha concluso i lavori mostrando le attività svolte a livello Europeo per la regolamentazione delle attività di sorveglianza, fondendo aspetti etici e tecnologici che erano tra l'altro emersi dagli interventi precedenti. Successivamente, un'ampia serie di interventi ha illustrato le attività per la protezione e monitoraggio delle infrastrutture critiche e del territorio. In particolare, Felicita Di Giandomenico ha illustrato le attività di ricerca che il CNR ha intrapreso da tempo nel settore della resilience (e che continua ad attirare l'attenzione sia della comunità internazionale) discutendo anche il concetto di effetto domino nelle infrastrutture critiche. Gianfranco Fornaro ha discusso l'osservazione ed il controllo delle infrastrutture critiche tramite l'uso di sensori satellitari Radar ad Apertura Sintetica (SAR), strumenti di telerilevamento capaci di fornire, giorno e notte, immagini alle microonde delle infrastrutture da proteggere. In questo ambito Vincenzo Cuomo e Francesco Soldovieri hanno presentato i risultati di successo del progetto Europeo ISTIMES, originariamente indirizzato al monitoraggio del trasporto ma che è stato poi esteso ad altre infrastrutture critiche. Utilizzo di satelliti geostazionari per applicazioni in sicurezza sono stati illustrati da Nicola Pergola, che ha portato come esempio l'analisi di casi di attentati in IRAQ. In particolare, i sensori a bordo di satelliti geostazionari di nuova generazione quali SEVIRI (Spinning Enhanced Visible and InfraRed Imager), alloggiato sulle piattaforme MSG (Meteosat Second Generation), ha mostrato, per esempio, di poter essere proficuamente utilizzato nel campo della security. Anche Stefano Pignatti ha illustrato l'uso di sistemi ad immagine iperspettrali (HSI) per la sicurezza menzionando la capacità di tali sistemi di rilavare presenze ostili (anche mimetizzate). Emanuele Salerno ha mostrato le attività del CNR nel monitoraggio del sistema marino, finanziate da vari progetti di ricerca, il cui campo di applicazione è stato la sorveglianza, l'allarme e la previsione di fenomeni di inquinamento marino da idrocarburi esteso poi anche a specifici problemi di sicurezza, in cui le capacità di monitoraggio e pattugliamento di superficie vengono estese all'ambiente subacqueo. Infine, Sabato D'auria ha mostrato le attività di ricerca collegate all'uso dei biochip (che utilizzano materiale biologico come sonda) per la sicurezza, in particolare la rilevazione di agenti dannosi, sia biologici che chimici. Nel pomeriggio si è tenuta una tavola rotonda da sul tema "Necessità ed opportunità dalla nuova proposta di Direttiva Europea su cyber security". In effetti la cyber security è un tema centrale che ha una valenza, sociale, tecnico-scientifica ed anche economica. La nuova direttiva Europea mira ad accrescere il livello di protezione delle infrastrutture informatiche dei vari paesi, riconoscendo che esiste un gap operazionale da colmare tra le best practices dei vari paesi Europei. La direttiva promuoverà la crescita delle attività per la sicurezza informatica, sia in termini di innovazione che di ricerca. Parallelamente la Comunità Europea sta creando una piattaforma tecnologica (in effetti Public/Private/Cooperation) sulla "Network and Information Security (NIS)"). Alla tavola rotonda, oltre ad esperti CNR, vista la rilevanza industriale del settore e la necessità di verificare come il sistema industriale nazionale può rispondere alle nuove sfide, sono stati invitati anche esperti delle maggiori industrie nazionali ed internazionali operanti nel settore. La tavola rotonda è stata moderata da Fabio Martinelli ed vi hanno partecipato: Maurizio Aiello, Giuseppe Manco, Giovanni Schmid (per il CNR) e Stefano Pasquariello (per Selex), Paolo Roccetti (per Engineering), Domenico Rotondi (per TXT), Alberto Terzi (per HP), Daniele Vitali (per Reply). Durante la tavola rotonda si sono illustrati i risultati raggiunti, le sfide presenti ed le opportunità (anche in termini di nuovi finanziamenti) offerti dalla direttiva. Dalla tavola rotonda è emersa la ricchezza di risultati tecnologici e scientifici che possono e devono essere messi in opera a livello nazionale. E' stato anche messo in evidenza come le tecnologie della informazione e comunicazione sono in continua evoluzione ed è quindi necessario uno sforzo continuo nel settore, visto che queste sono un elemento cardine delle infrastrutture critiche di un paese avanzato (se non il principale). I partecipanti alla tavola rotonda hanno convenuto che una iniziativa a livello nazionale che promuova la ricerca e l'innovazione nel settore sarebbe di beneficio al contempo su un piano nazionale ed internazionale, permettendo al sistema della ricerca ed innovazione del paese di mantenere una presenza significativa ed elevata. La seconda sessione del pomeriggio si è focalizzata sulla gestione della crisi, inclusi gli aspetti di addestramento. Relativamente a questi ultimi, Amedeo Cesta ha illustrato le tecniche per la generazione dinamica di corsi e personalizzazione nell'addestramento e Fabio Ganovelli ha mostrato i risultai del progetto Europeo INDIGO che ha l'obiettivo di rendere più efficiente lo svolgimento delle esercitazioni e l'addestramento. Il progetto si propone anche di definire un linguaggio europeo comune per facilitare l'interoperabilità e quindi impatto delle pratiche di addestramento. Infine, Giuseppe Manco ha illustrato un grande progetto PON coordinato dal CNR ci si propone di studiare gli aspetti di gestione delle crisi derivanti dall'utilizzo di agenti neurotossici. Gli aspetti di innovazione, che sono presenti in maniera molto significativa nel settore della sicurezza, sono stati trattati in una specifica sessione sugli spin-off/start up del CNR. Tale sessione è risultata più ricca in termini di presentazioni di quanto era inizialmente preventivato, mostrando una vitalità dei ricercatori CNR che nel settore della sicurezza hanno trovato notevoli e proficui sbocchi per innovare e produrre valore dalla conoscenza. In particolare, Gianluca Papaleo ha presentato Cleis, che si focalizza sulla sicurezza informatica; Francesco Serafino ha presentato REMOCEAN una società che tra l'altro sviluppa sistemi Radar avanzati; Andrea Zapettini il costituendo CZTech per la costruzione di rilevatori di agenti tossici basati su cristalli di Telloruro di Cadmio Zinco (CZT); Antonio Varriale che ha presentato la società in fase di start-up BioSense che ha come scopo la progettazione, realizzazione, produzione e commercializzazione di avanzati dispositivi ottici per la rilevazione di analiti di elevato interesse sociale. Infine, Dimitri Del Buono ha illustrato GEOSDI uno spin-off che offre una soluzione completa per la gestione di Spatial Data Infrastructure che è stata adottata da varie organizzazioni/enti (sia in ambito civile che militare). Alcuni spin-off ancora in fase di costituzione hanno mostrato interesse alla iniziativa, ma erano in fase troppo preliminare per essere presentati. L'impressione chiara è di un settore dalla notevoli potenzialità in cui il CNR già opera con iniziative di successo. Alla giornata di studio hanno aderito più di cento partecipanti, dando vita ad una molteplice serie di interventi interessanti e stimolanti. Il quadro che si delinea è di un Ente che nella ricerca in sicurezza ha numerose eccellenze e notevoli cooperazioni con l'industria. Questo, se da un lato non sorprende, essendo l'industria della difesa e sicurezza in Italia uno dei pochi settori strategici ancora rimasti, permette di guardare con fiducia al prossimo futuro, specialmente considerando la notevole attenzione che la Comunità Europea continua a dare a queste attività (anche in termini di finanziamenti alla ricerca e sviluppo). E' stato anche di notevole interesse verificare che le attività di innovazione nel settore sono già ad uno stadio avanzato e come si evince dalle presentazioni della giornata molte altre potrebbero emergere e consolidarsi a breve (in questo ambito snellire i processi per la definizione degli spin-off sembra essere una richiesta che viene da più parti). La ricerca in sicurezza è da una parte una necessità, essendo la sicurezza dei cittadini uno degli elementi fondanti dello stato, dall'altro offre una serie di opportunità che il CNR ha nel tempo sfruttato e potrà continuare a farlo se ci sarà la dovuta attenzione dell'Ente. Un ringraziamento va a tutti i relatori, ai partecipanti che hanno partecipato alla giornata ed al personale del CNR, in particolare a quello del Dipartimento INGEGNERIA, ICT E TECNOLOGIE PER L'ENERGIA E I TRASPORTI (DIITET), che hanno reso possibile l'evento.
2013
9788890547041
Sicurezza
Innovazione
Ricerca
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/307260
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact