La proliferazione di batteri patogeni all'interno di impianti aeraulici (es. filtri e tubature di immissione ed emissione dell'aria) rappresenta un problema di interesse pubblico e scientifico, considerando la crescente diffusione per via aerea di diverse patologie di tipo infettivo e allergico (1). Nell'aria di ambienti confinati è presente una varietà di specie batteriche, sia Gram-positive che Gram-negative, le cui caratteristiche strutturali e funzionali possono variare in relazione alle condizioni ambientali locali (es. umidità, temperatura, aerazione) (2, 3). I metodi comunemente utilizzati per quantificare la presenza di cellule batteriche sulle superfici di filtrazione dell'aria si basano su tecniche di coltivazione. Tuttavia, le conte su piastra presentano il limite di sottovalutare in maniera significativa il numero di cellule per via della selezione operata dal terreno di coltura stesso (4). E' necessario inoltre considerare il rischio associato alla presenza di cellule vitali ma non in grado di riprodursi (Viable But Not Culturale) che sfuggono al conteggio pur conservando la capacità patogenica (5). Metodi più attuali ed affidabili per la determinazione delle abbondanze batteriche si basano sulla conta diretta delle cellule marcate con coloranti specifici per gli acidi nucleici cellulari attraverso microscopia ad epifluorescenza e citometria a flusso (6). In particolare, l'utilizzo del citometro a flusso, in combinazione con marcatori fluorescenti specifici, permette di ottenere una quantificazione rapida e multiparametrica (es. densità, dimensioni, vitalità, stato metabolico) delle cellule batteriche presenti in sospensioni acquose, matrici solide ed aerosol (7, 8). L'obiettivo della sperimentazione è stato quello di valutare, attraverso un approccio citometrico, l'efficacia di filtri aeraulici trattati con biocidi nel controllare lo sviluppo di batteri di interesse sanitario. A questo scopo sono stati utilizzati due ceppi batterici appartenenti alle specie Staphylococcus aureus (Gram-positivo) ed Escherichia coli (Gram-negativo).
Applicazione della citometria a flusso per valutare il potere battericida di filtri destinati all' impiego in impianti aeraulici
Amalfitano S;Zoppini A
2012
Abstract
La proliferazione di batteri patogeni all'interno di impianti aeraulici (es. filtri e tubature di immissione ed emissione dell'aria) rappresenta un problema di interesse pubblico e scientifico, considerando la crescente diffusione per via aerea di diverse patologie di tipo infettivo e allergico (1). Nell'aria di ambienti confinati è presente una varietà di specie batteriche, sia Gram-positive che Gram-negative, le cui caratteristiche strutturali e funzionali possono variare in relazione alle condizioni ambientali locali (es. umidità, temperatura, aerazione) (2, 3). I metodi comunemente utilizzati per quantificare la presenza di cellule batteriche sulle superfici di filtrazione dell'aria si basano su tecniche di coltivazione. Tuttavia, le conte su piastra presentano il limite di sottovalutare in maniera significativa il numero di cellule per via della selezione operata dal terreno di coltura stesso (4). E' necessario inoltre considerare il rischio associato alla presenza di cellule vitali ma non in grado di riprodursi (Viable But Not Culturale) che sfuggono al conteggio pur conservando la capacità patogenica (5). Metodi più attuali ed affidabili per la determinazione delle abbondanze batteriche si basano sulla conta diretta delle cellule marcate con coloranti specifici per gli acidi nucleici cellulari attraverso microscopia ad epifluorescenza e citometria a flusso (6). In particolare, l'utilizzo del citometro a flusso, in combinazione con marcatori fluorescenti specifici, permette di ottenere una quantificazione rapida e multiparametrica (es. densità, dimensioni, vitalità, stato metabolico) delle cellule batteriche presenti in sospensioni acquose, matrici solide ed aerosol (7, 8). L'obiettivo della sperimentazione è stato quello di valutare, attraverso un approccio citometrico, l'efficacia di filtri aeraulici trattati con biocidi nel controllare lo sviluppo di batteri di interesse sanitario. A questo scopo sono stati utilizzati due ceppi batterici appartenenti alle specie Staphylococcus aureus (Gram-positivo) ed Escherichia coli (Gram-negativo).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.