Le attività svolte dal CNR-IBBR nell'ambito del progetto BiodiverSO finanziato dalla regione Puglia (Misura 214 azione 4 sub a, PSR 2007-2013) hanno riguardato un gran numero di specie e forme diverse di piante orticole reperite sul territorio pugliese durante le numerose missioni di raccolta di germoplasma. Particolare interesse ha suscitato il fagiolino dall'occhio [Vigna unguiculata (L.) Walp.], presente in Puglia con due tipologie: il fagiolino pinto e il fagiolino al metro. Si tratta di una specie di origine africana, le cui forme coltivate vengono suddivise in 5 gruppi; il fagiolino pinto appartiene al gruppo unguiculata, mentre il fagiolo al metro appartiene al gruppo sesquipedalis. Nonostante considerato raro e sempre più sostituito dal comune fagiolino di origine americana (Phaseolus vulgaris L.), il fagiolino pinto è ancora largamente apprezzato e spunta prezzi più alti nei piccoli e grandi mercati ortofrutticoli. In Puglia, il fagiolino dall'occhio viene consumato esclusivamente sotto forma di baccello fresco, al contrario di quanto avviene nel centro-nord Italia, in Africa, in Asia ed in altri Paesi, dove viene impiegato soprattutto come seme secco. Il monitoraggio del territorio regionale ha consentito la raccolta di oltre 22 campioni di varietà locali appartenenti alla specie V. unguiculata. Per quelle più note e/o tradizionali è stato definito l'areale di diffusione, le pratiche agricole, gli usi e le tradizioni legate al consumo di questo prodotto. La sua coltivazione, per la gran parte limitata a piccoli orti e destinata all'autoconsumo, è praticata in particolare nella provincia di Bari, in Salento e in misura minore nelle altre province pugliesi. Il fagiolino a metro risulta molto meno diffuso ed è stato rinvenuto in pochissimi siti nelle province di Bari e Brindisi. La maggior parte delle varietà locali presenta semi generalmente di colore bianco opaco con una caratteristica macchia scura intorno all'ilo ("occhio", da cui il nome). Altre mostrano seme nero, marrone chiaro o molto scuro tendente al nero occasionalmente con variegature o piccole macchie circolari. In alcune forme l'ilo presenta una colorazione differente. Dalle indagini molecolari basate su marcatori SSR (microsatelliti), questa coltura ha mostrato una discreta variabilità genetica tra le accessioni raccolte in diversi siti e più raramente anche all'interno della stessa accessione, dove possono essere presenti forme differenti volutamente conservate e riseminate di anno in anno dagli agricoltori.
Variabilità genetica del fagiolino pinto pugliese (Vigna unguiculata L. Walp.).
SONNANTE G;CIFARELLI S;LOSAVIO F;MORGESE A;
2016
Abstract
Le attività svolte dal CNR-IBBR nell'ambito del progetto BiodiverSO finanziato dalla regione Puglia (Misura 214 azione 4 sub a, PSR 2007-2013) hanno riguardato un gran numero di specie e forme diverse di piante orticole reperite sul territorio pugliese durante le numerose missioni di raccolta di germoplasma. Particolare interesse ha suscitato il fagiolino dall'occhio [Vigna unguiculata (L.) Walp.], presente in Puglia con due tipologie: il fagiolino pinto e il fagiolino al metro. Si tratta di una specie di origine africana, le cui forme coltivate vengono suddivise in 5 gruppi; il fagiolino pinto appartiene al gruppo unguiculata, mentre il fagiolo al metro appartiene al gruppo sesquipedalis. Nonostante considerato raro e sempre più sostituito dal comune fagiolino di origine americana (Phaseolus vulgaris L.), il fagiolino pinto è ancora largamente apprezzato e spunta prezzi più alti nei piccoli e grandi mercati ortofrutticoli. In Puglia, il fagiolino dall'occhio viene consumato esclusivamente sotto forma di baccello fresco, al contrario di quanto avviene nel centro-nord Italia, in Africa, in Asia ed in altri Paesi, dove viene impiegato soprattutto come seme secco. Il monitoraggio del territorio regionale ha consentito la raccolta di oltre 22 campioni di varietà locali appartenenti alla specie V. unguiculata. Per quelle più note e/o tradizionali è stato definito l'areale di diffusione, le pratiche agricole, gli usi e le tradizioni legate al consumo di questo prodotto. La sua coltivazione, per la gran parte limitata a piccoli orti e destinata all'autoconsumo, è praticata in particolare nella provincia di Bari, in Salento e in misura minore nelle altre province pugliesi. Il fagiolino a metro risulta molto meno diffuso ed è stato rinvenuto in pochissimi siti nelle province di Bari e Brindisi. La maggior parte delle varietà locali presenta semi generalmente di colore bianco opaco con una caratteristica macchia scura intorno all'ilo ("occhio", da cui il nome). Altre mostrano seme nero, marrone chiaro o molto scuro tendente al nero occasionalmente con variegature o piccole macchie circolari. In alcune forme l'ilo presenta una colorazione differente. Dalle indagini molecolari basate su marcatori SSR (microsatelliti), questa coltura ha mostrato una discreta variabilità genetica tra le accessioni raccolte in diversi siti e più raramente anche all'interno della stessa accessione, dove possono essere presenti forme differenti volutamente conservate e riseminate di anno in anno dagli agricoltori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.