Nel biennio 2009-2010 l'ALSIA ha effettuato il censimento di tutta la biodiversità agricola nell'area del Pollino, nel settore frutticolo, orticolo e cerealicolo utilizzando per la mappatura il metodo eco-geografico. Nel corso della mappatura sono state individuate diverse vecchie varietà di patate, la cui coltivazione è diffusa in tutto il territorio del Parco e si spinge anche oltre i mille metri di altitudine. Le vecchie varietà oggetto di questo studio sono state rinvenute nei comuni di San Severino Lucano, Terranova di Pollino e Teana, presso aziende agricole mappate all'interno dei siti di conservazione. Lo studio, effettuato dall'ALSIA in collaborazione con il CNR-IBBR durante il periodo 2011-2013, ha permesso di testare alcune varietà coltivate tradizionalmente in Basilicata, evidenziando valori interessanti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo rispetto alle varietà commerciali usate come testimoni. I descrittori adottati per la caratterizzazione morfo-agronomica sono stati ricavati principalmente dal lavoro pubblicato da Huamán et al. (1977), integrandoli con quelli delle LINEE GUIDA del PNBA. I valori sono stati rilevati in prove annuali in appezzamenti individuati e selezionati nell'areale di Rotonda (Valle del Mercure) presso l'azienda agricola sperimentale dimostrativa "Pollino" dell'ALSIA. Oltre alle 8 varietà locali, oggetto dello studio (Patata Bianca di Teana, Patata Casale, Patata Bianca di Terranova del Pollino, Patata Paesana Bianca, Patata Paesana Gialla, Patata Rossa di Teana e Patata Rossa di Terranova del Pollino, Patata Marca), sono state inserite nei campi anche due varietà commerciali come testimoni di riferimento. Ogni varietà scelta è stata inserita in parcelle distinte, secondo uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con 3 ripetizioni. I rilievi in campo sono stati effettuati su 10 piante seguendo la naturale evoluzione delle principali fasi fenologiche della pianta, partendo dalla semina dei tuberi ed effettuando una serie di misurazioni a cadenza regolare per valutare tutti i caratteri scelti per lo studio. Dai campi sono stati prelevati dei campioni per ciascuna varietà locale e per una sola varietà commerciale utilizzata come testimone per le determinazioni biochimiche. Dal punto di vista strettamente produttivo, l'ecotipo che ha prodotto un maggior numero di tuberi per pianta nell'arco dei tre anni è risultato essere la "Paesana Gialla", anche se con una notevole variabilità all'interno della popolazione, mentre dal punto di vista della produzione media stimata per ettaro la più produttiva è risultata la "Patata Rossa di Terranova del Pollino". Il lavoro di caratterizzazione bio-agronomica intrapreso ha evidenziato una serie di peculiarità che rendono interessanti queste vecchie varietà per il consumatore moderno. Tali varietà sono state oggetto di una prima caratterizzazione per individuare differenze e caratteristiche specifiche per poter realizzare, in una fase successiva, la loro registrazione come varietà autoctone tradizionali.

Le antiche varietà di patata del Pollino

A De Lisi;R Giunta;V Montesano;F Losavio;P Direnzo;L Stimolo;G Laghetti
2016

Abstract

Nel biennio 2009-2010 l'ALSIA ha effettuato il censimento di tutta la biodiversità agricola nell'area del Pollino, nel settore frutticolo, orticolo e cerealicolo utilizzando per la mappatura il metodo eco-geografico. Nel corso della mappatura sono state individuate diverse vecchie varietà di patate, la cui coltivazione è diffusa in tutto il territorio del Parco e si spinge anche oltre i mille metri di altitudine. Le vecchie varietà oggetto di questo studio sono state rinvenute nei comuni di San Severino Lucano, Terranova di Pollino e Teana, presso aziende agricole mappate all'interno dei siti di conservazione. Lo studio, effettuato dall'ALSIA in collaborazione con il CNR-IBBR durante il periodo 2011-2013, ha permesso di testare alcune varietà coltivate tradizionalmente in Basilicata, evidenziando valori interessanti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo rispetto alle varietà commerciali usate come testimoni. I descrittori adottati per la caratterizzazione morfo-agronomica sono stati ricavati principalmente dal lavoro pubblicato da Huamán et al. (1977), integrandoli con quelli delle LINEE GUIDA del PNBA. I valori sono stati rilevati in prove annuali in appezzamenti individuati e selezionati nell'areale di Rotonda (Valle del Mercure) presso l'azienda agricola sperimentale dimostrativa "Pollino" dell'ALSIA. Oltre alle 8 varietà locali, oggetto dello studio (Patata Bianca di Teana, Patata Casale, Patata Bianca di Terranova del Pollino, Patata Paesana Bianca, Patata Paesana Gialla, Patata Rossa di Teana e Patata Rossa di Terranova del Pollino, Patata Marca), sono state inserite nei campi anche due varietà commerciali come testimoni di riferimento. Ogni varietà scelta è stata inserita in parcelle distinte, secondo uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con 3 ripetizioni. I rilievi in campo sono stati effettuati su 10 piante seguendo la naturale evoluzione delle principali fasi fenologiche della pianta, partendo dalla semina dei tuberi ed effettuando una serie di misurazioni a cadenza regolare per valutare tutti i caratteri scelti per lo studio. Dai campi sono stati prelevati dei campioni per ciascuna varietà locale e per una sola varietà commerciale utilizzata come testimone per le determinazioni biochimiche. Dal punto di vista strettamente produttivo, l'ecotipo che ha prodotto un maggior numero di tuberi per pianta nell'arco dei tre anni è risultato essere la "Paesana Gialla", anche se con una notevole variabilità all'interno della popolazione, mentre dal punto di vista della produzione media stimata per ettaro la più produttiva è risultata la "Patata Rossa di Terranova del Pollino". Il lavoro di caratterizzazione bio-agronomica intrapreso ha evidenziato una serie di peculiarità che rendono interessanti queste vecchie varietà per il consumatore moderno. Tali varietà sono state oggetto di una prima caratterizzazione per individuare differenze e caratteristiche specifiche per poter realizzare, in una fase successiva, la loro registrazione come varietà autoctone tradizionali.
2016
9788894133226
Biodiversità
Patata
Pollino
Agroecotipi
Salvaguardia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/308613
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