I metodi chimici per l'analisi delle cianotossine consentono la loro identificazione e la loro quantificazione. A fronte di questi vantaggi, rispe tto ad altri metodi di indagine, i metodi chimici richiedono apparecchiature più sofis ticate e personale adeguatamente formato. La performance di un metodo chimico viene genera lmente espressa in termini di specificità (capacità di riconoscere con certezza le singole tossine), di sensibilità (quantità minima di tossina rilevabile) e robustezza (affida bilità durante l'impiego normale). I metodi chimici più diffusi per analizzare le cianotossine sono quelli che si basano su un cromatografo liquido (LC, Liquid Chromatography ) accoppiato ad un apposito rivelatore. I rivelatori possono essere di due tipologie: basa ti su spettroscopia molecolare (UV-vis, diode- array , fluorimetro), oppure rivelatori di massa (s ingolo o triplo quadrupolo, trappola ionica, TOF Time-of-Flight , ecc.). Quelli basati su spettroscopia molecolare sono più semplici e facili da gestire ma offrono performance infe riori. I rivelatori di massa (MS, Mass Spectrometry ) sono molto più performanti, ma sono molto più sofi sticati e richiedono personale adeguatamente specializzato; inoltre, in commerc io esistono rivelatori di massa con tecnologie e caratteristiche costruttive molto diverse, alcuni più performanti su l lato della specificità, altri sul lato della sensibilità. Nel momento in cui si deve implementare un pr otocollo analitico, occorre quindi valutare a) quale performance si desidera raggiungere e b) quale strumentazione si ha a disposizione, considerando che un metodo LC-UV/diode array/fluorimetro è in generale subito applicabile, e che, invece, un metodo LC-MS molto spesso va prima "adeguato" alla strumentazione disponibile. I metodi chimici di analisi vengono messi a punto in maniera specifica a seconda della struttura e delle caratteristiche chimiche delle molecole in esame; il numero di sostanze che possono essere quantificate dipende dalla disponibilità di standard di riferimento. Gli standard delle cianotossine sul mercato comprendono solo una frazione delle cianotossine conosciute; sebbene questi standard rappresentino le tossine di gran lunga più frequenti, occorre sempre tenere presente che l'analisi chimica non è in gra do di determinare tossine diverse da quelle per cui il metodo è stato sviluppato. In letteratura sono stati descritti diversi met odi per l'analisi delle varie categorie di cianotossine: peptidi (microcistine, nodularine), alcaloidi (anatossine, cilindrospermopsine, saxitossine). A causa della grande eterogeneità nelle proprietà chimiche, non esiste un metodo omnicomprensivo ed efficiente per l'analisi di tu tte le cianotossine (sebbene ci siano alcuni esempi descritti in letteratura), ma ogni categor ia va analizzata con uno specifico metodo che garantisca adeguata specificità, sensibilità e robustezza.

METODI CHIMICI PER L' ANALISI DELLE CIANOTOSSINE NELLE ACQUE DI BALNEAZIONE

Guzzella L;
2014

Abstract

I metodi chimici per l'analisi delle cianotossine consentono la loro identificazione e la loro quantificazione. A fronte di questi vantaggi, rispe tto ad altri metodi di indagine, i metodi chimici richiedono apparecchiature più sofis ticate e personale adeguatamente formato. La performance di un metodo chimico viene genera lmente espressa in termini di specificità (capacità di riconoscere con certezza le singole tossine), di sensibilità (quantità minima di tossina rilevabile) e robustezza (affida bilità durante l'impiego normale). I metodi chimici più diffusi per analizzare le cianotossine sono quelli che si basano su un cromatografo liquido (LC, Liquid Chromatography ) accoppiato ad un apposito rivelatore. I rivelatori possono essere di due tipologie: basa ti su spettroscopia molecolare (UV-vis, diode- array , fluorimetro), oppure rivelatori di massa (s ingolo o triplo quadrupolo, trappola ionica, TOF Time-of-Flight , ecc.). Quelli basati su spettroscopia molecolare sono più semplici e facili da gestire ma offrono performance infe riori. I rivelatori di massa (MS, Mass Spectrometry ) sono molto più performanti, ma sono molto più sofi sticati e richiedono personale adeguatamente specializzato; inoltre, in commerc io esistono rivelatori di massa con tecnologie e caratteristiche costruttive molto diverse, alcuni più performanti su l lato della specificità, altri sul lato della sensibilità. Nel momento in cui si deve implementare un pr otocollo analitico, occorre quindi valutare a) quale performance si desidera raggiungere e b) quale strumentazione si ha a disposizione, considerando che un metodo LC-UV/diode array/fluorimetro è in generale subito applicabile, e che, invece, un metodo LC-MS molto spesso va prima "adeguato" alla strumentazione disponibile. I metodi chimici di analisi vengono messi a punto in maniera specifica a seconda della struttura e delle caratteristiche chimiche delle molecole in esame; il numero di sostanze che possono essere quantificate dipende dalla disponibilità di standard di riferimento. Gli standard delle cianotossine sul mercato comprendono solo una frazione delle cianotossine conosciute; sebbene questi standard rappresentino le tossine di gran lunga più frequenti, occorre sempre tenere presente che l'analisi chimica non è in gra do di determinare tossine diverse da quelle per cui il metodo è stato sviluppato. In letteratura sono stati descritti diversi met odi per l'analisi delle varie categorie di cianotossine: peptidi (microcistine, nodularine), alcaloidi (anatossine, cilindrospermopsine, saxitossine). A causa della grande eterogeneità nelle proprietà chimiche, non esiste un metodo omnicomprensivo ed efficiente per l'analisi di tu tte le cianotossine (sebbene ci siano alcuni esempi descritti in letteratura), ma ogni categor ia va analizzata con uno specifico metodo che garantisca adeguata specificità, sensibilità e robustezza.
2014
Istituto di Ricerca Sulle Acque - IRSA
Metodi chimici
cianotossine
acque di balneazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/308921
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