L'articolo fa parte di un numero monografico focalizzato sulla penetrazione politico-commerciale cinese e la competizione con gli Stati Uniti in un gran numero di paesi africani. L'articolo dimostra come - sebbene ruolo ed influenza non facciano di Liberia e Sierra Leone due paesi centrali per la competizione sino-americana in Africa - è crescente il trend degli investimenti in queste due aree dell'Africa Occidentale, su cui gli investimenti cinesi si concentrano principalmente su infrastrutture pubbliche (porti, autostrade, etc.), laddove gli Stati Uniti cercano a fatica di mantenere i due pasei nella loro sfera di influenza attraverso gli aiuti della cooperazione allo sviluppo. Inoltre, mentre questi ultimi sono quasi sempre oggetto di condizionalità (in cambo di buone performance democratiche, rispetto dei diritti umani, etc.), la Cina tradizionalmente non si cura delle dinamiche interne di questi paesi, chiedendo soltanto che i paesi riconoscano Pechino e non Taipei e che consentono l'accesso ai propri prodotti a basso costo sui propri mercati.
La competizione sino-americana in Sierra Leone e Liberia
Adamo A
2008-01-01
Abstract
L'articolo fa parte di un numero monografico focalizzato sulla penetrazione politico-commerciale cinese e la competizione con gli Stati Uniti in un gran numero di paesi africani. L'articolo dimostra come - sebbene ruolo ed influenza non facciano di Liberia e Sierra Leone due paesi centrali per la competizione sino-americana in Africa - è crescente il trend degli investimenti in queste due aree dell'Africa Occidentale, su cui gli investimenti cinesi si concentrano principalmente su infrastrutture pubbliche (porti, autostrade, etc.), laddove gli Stati Uniti cercano a fatica di mantenere i due pasei nella loro sfera di influenza attraverso gli aiuti della cooperazione allo sviluppo. Inoltre, mentre questi ultimi sono quasi sempre oggetto di condizionalità (in cambo di buone performance democratiche, rispetto dei diritti umani, etc.), la Cina tradizionalmente non si cura delle dinamiche interne di questi paesi, chiedendo soltanto che i paesi riconoscano Pechino e non Taipei e che consentono l'accesso ai propri prodotti a basso costo sui propri mercati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.