Parte della dottrina sostiene che la democrazia partecipativa si configuri come una sorta di «entità intermedia» tra le due più consolidate nozioni di democrazia: quella rappresentativa e quella diretta. Sul piano interno allo Stato, gli istituti della democrazia sono conseguenza dell'affermazione della sovranità popolare; sul piano europeo, essi sono conseguenza dell'essere cittadini dell'Unione. In ambito europeo, la democrazia, quale che sia la sua forma, non trova radice nella sovranità del popolo europeo; quel che conta è (ancora) il lato esterno della sovranità (gli Stati come «Signori dei Trattati»). Ed è sulla sovranità dello Stato che, in fondo, si innesta anche la democrazia partecipativa. Inquadrando tale ultima forma di democrazia come un'entità intermedia tra le due nozioni di democrazia più consolidate, si individua anzitutto quel che la democrazia partecipativa certamente non è: essa non è partecipazione indiretta al processo di integrazione attraverso l'attività dei rappresentanti in Parlamento; né può essere partecipazione indiretta attraverso l'attività del Comitato delle Regioni. Inoltre, la nozione di democrazia partecipativa non coincide neppure con quella di democrazia diretta, la quale accorderebbe ai cittadini la possibilità di esprimersi direttamente in ordine alla decisione da adottare. Quanto agli elementi costitutivi della nozione di democrazia partecipativa, i soggetti attivi sono i cittadini dell'Unione, singoli o associati (art. 10, par. 3, TUE: «ogni cittadino ha il diritto di partecipare alla vita democratica dell'Unione»); gli istituti di democrazia partecipativa devono essere giuridicamente disciplinati in forma tipizzata e devono mirare al conseguimento di un interesse generale dell'Unione e non particolare dei singoli. In ambito europeo, la democrazia partecipativa si riassume nello strumento delle consultazioni e in quello dell'iniziativa legislativa.

«Democrazia partecipativa» e processo di integrazione europea

Enzo Di Salvatore
2012

Abstract

Parte della dottrina sostiene che la democrazia partecipativa si configuri come una sorta di «entità intermedia» tra le due più consolidate nozioni di democrazia: quella rappresentativa e quella diretta. Sul piano interno allo Stato, gli istituti della democrazia sono conseguenza dell'affermazione della sovranità popolare; sul piano europeo, essi sono conseguenza dell'essere cittadini dell'Unione. In ambito europeo, la democrazia, quale che sia la sua forma, non trova radice nella sovranità del popolo europeo; quel che conta è (ancora) il lato esterno della sovranità (gli Stati come «Signori dei Trattati»). Ed è sulla sovranità dello Stato che, in fondo, si innesta anche la democrazia partecipativa. Inquadrando tale ultima forma di democrazia come un'entità intermedia tra le due nozioni di democrazia più consolidate, si individua anzitutto quel che la democrazia partecipativa certamente non è: essa non è partecipazione indiretta al processo di integrazione attraverso l'attività dei rappresentanti in Parlamento; né può essere partecipazione indiretta attraverso l'attività del Comitato delle Regioni. Inoltre, la nozione di democrazia partecipativa non coincide neppure con quella di democrazia diretta, la quale accorderebbe ai cittadini la possibilità di esprimersi direttamente in ordine alla decisione da adottare. Quanto agli elementi costitutivi della nozione di democrazia partecipativa, i soggetti attivi sono i cittadini dell'Unione, singoli o associati (art. 10, par. 3, TUE: «ogni cittadino ha il diritto di partecipare alla vita democratica dell'Unione»); gli istituti di democrazia partecipativa devono essere giuridicamente disciplinati in forma tipizzata e devono mirare al conseguimento di un interesse generale dell'Unione e non particolare dei singoli. In ambito europeo, la democrazia partecipativa si riassume nello strumento delle consultazioni e in quello dell'iniziativa legislativa.
2012
978-88-495-2334-8
democrazia partecipativa; processo di integrazione europea
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/309353
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