Il processo attraverso cui guardare il Mediterraneo é sinonimo di migrazioni di uomini, idee, saperi, tecnologie, tra i luoghi di origine, di transito e di arrivo di migranti e merci, e, dunque, di definizione di ideali" percorsi" finalizzati alla costruzione di una società globale della "conoscenza" per lo sviluppo umano. I migranti possono essere considerati "agenti di sviluppo" per le società di origine e destinazione, attraverso la valorizzazione dei 'capitali' derivati dalla mobilità - quello sociale (rete di relazioni), quello finanziario (rimesse), umano (competenze) ma soprattutto quello culturale. In tale contesto, le donne sono promotrici di complessi percorsi di mobilità geografica, economica, culturale che si riferiscono alle scelte individuali e alle strategie familiari, oltre che agli effetti delle reti sociali nei luoghi di origine e di destinazione in una relazione di reciproca influenza. Esse hanno un ruolo da protagoniste attive, mediatrici nell'integrazione tra diversi referenti normativi e valoriali alle prese con la (ri)costruzione di un'identità "transnazionale" . La trasmissione di nuovi valori e di idee nello scambio reciproco del capitale culturale (i saperi e le conoscenze) sulle spezie e la loro valenza sociale ed economica tra le donne migranti e quelle autoctone è funzionale sia ad un incremento dell'accesso ai diritti sociali, economici e politici di entrambi i gruppi, sia ad un consolidamento delle opportunità di cooperazione e di scambio tra differenti culture e competenze, per il raggiungimento di uno sviluppo umano sostenibile e della coesione sociale, e per la costruzione di società riflessive, inclusive e interculturali.
Migrazioni transculturali tra passato e presente: uomini, merci e saperi nel Mediterraneo sulla via delle spezie. Concept
Caruso Immacolata;
2015
Abstract
Il processo attraverso cui guardare il Mediterraneo é sinonimo di migrazioni di uomini, idee, saperi, tecnologie, tra i luoghi di origine, di transito e di arrivo di migranti e merci, e, dunque, di definizione di ideali" percorsi" finalizzati alla costruzione di una società globale della "conoscenza" per lo sviluppo umano. I migranti possono essere considerati "agenti di sviluppo" per le società di origine e destinazione, attraverso la valorizzazione dei 'capitali' derivati dalla mobilità - quello sociale (rete di relazioni), quello finanziario (rimesse), umano (competenze) ma soprattutto quello culturale. In tale contesto, le donne sono promotrici di complessi percorsi di mobilità geografica, economica, culturale che si riferiscono alle scelte individuali e alle strategie familiari, oltre che agli effetti delle reti sociali nei luoghi di origine e di destinazione in una relazione di reciproca influenza. Esse hanno un ruolo da protagoniste attive, mediatrici nell'integrazione tra diversi referenti normativi e valoriali alle prese con la (ri)costruzione di un'identità "transnazionale" . La trasmissione di nuovi valori e di idee nello scambio reciproco del capitale culturale (i saperi e le conoscenze) sulle spezie e la loro valenza sociale ed economica tra le donne migranti e quelle autoctone è funzionale sia ad un incremento dell'accesso ai diritti sociali, economici e politici di entrambi i gruppi, sia ad un consolidamento delle opportunità di cooperazione e di scambio tra differenti culture e competenze, per il raggiungimento di uno sviluppo umano sostenibile e della coesione sociale, e per la costruzione di società riflessive, inclusive e interculturali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


