Il reticolo della via delle Spezie e della Seta,  comprendente itinerari terrestri, marittimi o fluviali, si sviluppava per oltre 8.000 km collegando la Cina all'Asia Minore, al Mediterraneo, attraversando il Medio Oriente; inoltre era costituito da diramazioni che si estendevano a est verso la Corea e il Giappone e a sud verso l'India.In particolare, la via delle spezie e della seta seguiva una rotta che attraversava un fascio di vie carovaniere lungo le quali dalla seconda metà del I millennio a.C. fino alla metà del II millennio d.C. si sono snodati i commerci tra l'Estremo Oriente e l'Europa. Partendo dalla Cina, si congiungeva con un percorso proveniente dall'India e attraversava l'attuale Uzbekistan, passava per Teheran e giungeva a Palmira per poi dirigersi verso i porti di Tiro e Antiochia dai quali le merci raggiungevano l'Europa. Il commercio di spezie e sete si muoveva anche lungo una rotta marittima che dalle coste occidentali dell'India approdava al Golfo Persico passando poi sempre per la Mesopotamia: rotta inaugurata da Nearco, un ammiraglio della flotta di Alessandro, al ritorno dalla spedizione in India. Un'altra direttrice marittima partiva dal Golfo Persico per raggiungere la città carovaniera di Petra circumnavigando la penisola arabica e attraversando il Mar Rosso. Le Spezie, pertanto, hanno contribuito alla ricchezza e all'ascesa di: 1) Popoli (dagli Assiri, ai Sumeri agli Egiziani, ai Nabatei, i Greci, i Romani, gli Arabi, i Turchi, i Mongoli, I Cinesi, gli Indiani); 2) Stati (Repubbliche Marinare di Genova e Venezia, Spagna, Portogallo); 3) Organizzazioni (la Compagnia Olandese delle Indie Orientali e quelle Francese ed Inglese).  Sono state motore dell'economia europea insieme agli altri prodotti, come sete e stoffe, per il cui commercio si mossero guerre e si dette impulso all'epoca dei grandi viaggi e delle esplorazioni.E se, in generale, gli scambi commerciali hanno visto l'alternarsi di periodi di grande intensità nei flussi di prodotti a periodi di declino, la "Via della Spezie" ha consentito, oltre all'intermittente scambio di beni materiali, anche quello di importanti scoperte scientifiche ed innovazioni tecnologiche: la bussola, la polvere da sparo, la stampa, le tecniche di lavorazione di alcuni metalli e materiali e molte conoscenze matematiche e mediche. Nell'ultimo secolo il commercio delle spezie, come tutti i commerci, è cambiato. La distribuzione, il confezionamento e la conservazione sono migliorate, mutati i consumi e la domanda, i costi logistici connessi alla gestione, all'intermediazione, ai trasporti, alle perdite e ai danneggiamenti dei prodotti, al costo di immobilizzo del capitale durante i viaggi diventati più rapidi e sicuramente "meno avventurosi", etc. L'aspetto "nodale" tra globale e locale di tali commerci, tuttavia, è lo stesso e, soprattutto, le nuove immigrazioni nelle nostre città sono "fatte" da genti di ogni paese, che recano culture e conoscenze proprie sull'utilizzo e la valenza socio-economica di questi prodotti e non solo. Di conseguenza, le spezie, pur nella loro diversità, possono rappresentare un elemento comune  ed essere portatrici di un messaggio di scambio, mescolanza e unione tra i popoli per affrontare le sfide poste dalle crisi multiple che caratterizzano l'attuale congiuntura

ROTTE E MIGRAZIONI DI POPOLI, MERCI E SAPERI

Caruso Immacolata;
2015

Abstract

Il reticolo della via delle Spezie e della Seta,  comprendente itinerari terrestri, marittimi o fluviali, si sviluppava per oltre 8.000 km collegando la Cina all'Asia Minore, al Mediterraneo, attraversando il Medio Oriente; inoltre era costituito da diramazioni che si estendevano a est verso la Corea e il Giappone e a sud verso l'India.In particolare, la via delle spezie e della seta seguiva una rotta che attraversava un fascio di vie carovaniere lungo le quali dalla seconda metà del I millennio a.C. fino alla metà del II millennio d.C. si sono snodati i commerci tra l'Estremo Oriente e l'Europa. Partendo dalla Cina, si congiungeva con un percorso proveniente dall'India e attraversava l'attuale Uzbekistan, passava per Teheran e giungeva a Palmira per poi dirigersi verso i porti di Tiro e Antiochia dai quali le merci raggiungevano l'Europa. Il commercio di spezie e sete si muoveva anche lungo una rotta marittima che dalle coste occidentali dell'India approdava al Golfo Persico passando poi sempre per la Mesopotamia: rotta inaugurata da Nearco, un ammiraglio della flotta di Alessandro, al ritorno dalla spedizione in India. Un'altra direttrice marittima partiva dal Golfo Persico per raggiungere la città carovaniera di Petra circumnavigando la penisola arabica e attraversando il Mar Rosso. Le Spezie, pertanto, hanno contribuito alla ricchezza e all'ascesa di: 1) Popoli (dagli Assiri, ai Sumeri agli Egiziani, ai Nabatei, i Greci, i Romani, gli Arabi, i Turchi, i Mongoli, I Cinesi, gli Indiani); 2) Stati (Repubbliche Marinare di Genova e Venezia, Spagna, Portogallo); 3) Organizzazioni (la Compagnia Olandese delle Indie Orientali e quelle Francese ed Inglese).  Sono state motore dell'economia europea insieme agli altri prodotti, come sete e stoffe, per il cui commercio si mossero guerre e si dette impulso all'epoca dei grandi viaggi e delle esplorazioni.E se, in generale, gli scambi commerciali hanno visto l'alternarsi di periodi di grande intensità nei flussi di prodotti a periodi di declino, la "Via della Spezie" ha consentito, oltre all'intermittente scambio di beni materiali, anche quello di importanti scoperte scientifiche ed innovazioni tecnologiche: la bussola, la polvere da sparo, la stampa, le tecniche di lavorazione di alcuni metalli e materiali e molte conoscenze matematiche e mediche. Nell'ultimo secolo il commercio delle spezie, come tutti i commerci, è cambiato. La distribuzione, il confezionamento e la conservazione sono migliorate, mutati i consumi e la domanda, i costi logistici connessi alla gestione, all'intermediazione, ai trasporti, alle perdite e ai danneggiamenti dei prodotti, al costo di immobilizzo del capitale durante i viaggi diventati più rapidi e sicuramente "meno avventurosi", etc. L'aspetto "nodale" tra globale e locale di tali commerci, tuttavia, è lo stesso e, soprattutto, le nuove immigrazioni nelle nostre città sono "fatte" da genti di ogni paese, che recano culture e conoscenze proprie sull'utilizzo e la valenza socio-economica di questi prodotti e non solo. Di conseguenza, le spezie, pur nella loro diversità, possono rappresentare un elemento comune  ed essere portatrici di un messaggio di scambio, mescolanza e unione tra i popoli per affrontare le sfide poste dalle crisi multiple che caratterizzano l'attuale congiuntura
2015
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
rotte
popolazioni
spezie
relazioni
scambi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/309398
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