La cannabis è, fra le sostanze illecite, quella utilizzata dal maggior numero di individui nel corso della vita (lifetime prevalence). La prevalenza dell'uso di cannabis nei vari paesi è correlata al reddito pro capite; infatti, è massima nel Nord America, in Australia, e in Europa. L'uso di cannabis ha inizio nell'adolescenza e la sua prevalenza è massima tra i 15 ed i 24 anni (tarda adolescenza-precoce età adulta), il periodo che corrisponde alla scuola media e all'università, riducendosi drasticamente con l'assunzione di responsabilità lavorative, familiari e sociali. L'alta prevalenza dell'uso di cannabis e la percezione del rischio relativamente basso ad essa associato contrasta con i risultati della ricerca biologica e clinica. Questi studi infatti, da un lato hanno chiarito il meccanismo d'azione della cannabis e ne hanno dimostrato le omologie con le altre sostanze d'abuso, in particolare con gli oppiacei, dall'altro ne hanno evidenziato gli effetti a lungo termine sulle funzioni cognitive e sulla salute mentale. Questo breve articolo intende riassumere, alla luce dei dati più significativi e recenti, l'attuale status della cannabis come sostanza d'abuso nei suoi aspetti epidemiologici, neurobiologici e farmacologici.
Cannabis come sostanza d'abuso
Di Chiara Gaetano;Cadoni Cristina
2014
Abstract
La cannabis è, fra le sostanze illecite, quella utilizzata dal maggior numero di individui nel corso della vita (lifetime prevalence). La prevalenza dell'uso di cannabis nei vari paesi è correlata al reddito pro capite; infatti, è massima nel Nord America, in Australia, e in Europa. L'uso di cannabis ha inizio nell'adolescenza e la sua prevalenza è massima tra i 15 ed i 24 anni (tarda adolescenza-precoce età adulta), il periodo che corrisponde alla scuola media e all'università, riducendosi drasticamente con l'assunzione di responsabilità lavorative, familiari e sociali. L'alta prevalenza dell'uso di cannabis e la percezione del rischio relativamente basso ad essa associato contrasta con i risultati della ricerca biologica e clinica. Questi studi infatti, da un lato hanno chiarito il meccanismo d'azione della cannabis e ne hanno dimostrato le omologie con le altre sostanze d'abuso, in particolare con gli oppiacei, dall'altro ne hanno evidenziato gli effetti a lungo termine sulle funzioni cognitive e sulla salute mentale. Questo breve articolo intende riassumere, alla luce dei dati più significativi e recenti, l'attuale status della cannabis come sostanza d'abuso nei suoi aspetti epidemiologici, neurobiologici e farmacologici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.