La legge 124/2015 (cd. legge Madia) reca una serie di variegati interventi per il perseguimento di obiettivi di semplificazione, sburocratizzazione e trasparenza della PA. Il saggio si sofferma , in particolare, sui principi e criteri direttivi della delegazione legislativa riferibili alla riorganizzazione dell'amministrazione periferica dello Stato (APS). E' dalla prima istituzione delle regioni ordinarie che il tema dell'assetto dei poteri locali è costantemente accostato a quello della riforma dello Stato ("le Regioni per la riforma dello Stato"), salvo essere stato sempre in buona misura rinviato a tempi migliori. Ciò ha determinato la paradossale situazione che, nonostante l'attuazione della cd. legge Bassanini (59/1997), le articolazioni periferiche delle amministrazioni centrali hanno visto, in questi anni, addirittura un potenziamento in funzione di un decentramento gerarchico e non autonomistico dell'attuazione sul territorio di politiche di settore rimaste o richiamate in capo allo Stato. Visto, tuttavia, che l'art. 118, primo comma, della Cost. appare del tutto riconfermato dalla legge di revisione costituzionale cd. Renzi-Boschi appare ancora necessaria una riforma dell'organizzazione statale coerente con il principio di sussidiarietà. Anzi un'applicazione piena e coerente di detto principio si presenta come il miglior contro-bilanciamento all'inevitabile riaccentramento delle competenze legislative generosamente affidate (sulla carta) alle regioni dalla riforma costituzionale del 2001 e, allo stesso tempo, alla scelta - concretamente compiuta dalla legge di revisione costituzionale approvata in prima lettura dal Parlamento - di operare un rilevante spostamento di poteri in capo al Presidente del Consiglio dei ministri. Una riforma attuativa dell'art. 118 della Costituzione che porti a un effettivo ridimensionamento dell'APS nelle materie regionalizzate rafforzerebbe il Senato territorializzato e riequilibrerebbe il sistema istituzionale post-riforma con un buon bilanciamento tra le ragioni della sussidiarietà e le ragioni dell'efficienza.
La riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche tra principio di sussidiarietà e principio di efficienza
FERRARA Antonio
2015
Abstract
La legge 124/2015 (cd. legge Madia) reca una serie di variegati interventi per il perseguimento di obiettivi di semplificazione, sburocratizzazione e trasparenza della PA. Il saggio si sofferma , in particolare, sui principi e criteri direttivi della delegazione legislativa riferibili alla riorganizzazione dell'amministrazione periferica dello Stato (APS). E' dalla prima istituzione delle regioni ordinarie che il tema dell'assetto dei poteri locali è costantemente accostato a quello della riforma dello Stato ("le Regioni per la riforma dello Stato"), salvo essere stato sempre in buona misura rinviato a tempi migliori. Ciò ha determinato la paradossale situazione che, nonostante l'attuazione della cd. legge Bassanini (59/1997), le articolazioni periferiche delle amministrazioni centrali hanno visto, in questi anni, addirittura un potenziamento in funzione di un decentramento gerarchico e non autonomistico dell'attuazione sul territorio di politiche di settore rimaste o richiamate in capo allo Stato. Visto, tuttavia, che l'art. 118, primo comma, della Cost. appare del tutto riconfermato dalla legge di revisione costituzionale cd. Renzi-Boschi appare ancora necessaria una riforma dell'organizzazione statale coerente con il principio di sussidiarietà. Anzi un'applicazione piena e coerente di detto principio si presenta come il miglior contro-bilanciamento all'inevitabile riaccentramento delle competenze legislative generosamente affidate (sulla carta) alle regioni dalla riforma costituzionale del 2001 e, allo stesso tempo, alla scelta - concretamente compiuta dalla legge di revisione costituzionale approvata in prima lettura dal Parlamento - di operare un rilevante spostamento di poteri in capo al Presidente del Consiglio dei ministri. Una riforma attuativa dell'art. 118 della Costituzione che porti a un effettivo ridimensionamento dell'APS nelle materie regionalizzate rafforzerebbe il Senato territorializzato e riequilibrerebbe il sistema istituzionale post-riforma con un buon bilanciamento tra le ragioni della sussidiarietà e le ragioni dell'efficienza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.