Tra il VII e l'VIII secolo d. C l'influsso della civiltà islamica si fece sentire in maniera determinante. Gli Arabi nel giro di mezzo secolo conquistarono parte delle zone mediterranee, compresa la Sicilia, e fra guerra e pace, coltivando le lettere, le scienze e le arti, determinarono un notevole risveglio culturale dell'Occidente, un risveglio che contribuì enormemente a salvare gli ultimi retaggi del mondo classico. Non si trattò, tuttavia, di una pura e semplice trasmissione passiva di notizie bensì di un proficuo e continuo lavoro di sintesi della cultura greca, ebraica e cristiana arricchito con la produzione di opere originali, cariche di contenuto (si pensi all'averroismo), che svolsero un ruolo determinante nella nascita delle future Università dell'Europa. In particolare, la città di Alessandria d'Egitto, anche sotto l'occupazione araba, conservò e accrebbe il suo ruolo preminente dell'attività scientifica nel Mediterraneo; un luogo dove convergevano varie culture e varie tradizioni, tollerate o addirittura difese dai califfati arabi, un luogo dove si tentava con tutte le risorse disponibili di salvaguardare quell' imponente patrimonio librario costituito dalla celebre biblioteca andata purtroppo semidistrutta a causa delle lotte interne. Nello specifico, ad Alessandria cominciava a prendere forma quella "scienza alchemica" che tanto influì sulla cultura scientifica occidentale e questo, assieme alla conoscenza di molte spezie e piante esotiche importate dagli Arabi, influì sensibilmente anche sullo sviluppo dell'arte farmaceutica che vide arricchirsi di non poco il proprio patrimonio di ingredienti e delle procedure per lavorarli. A questo proposito, una leggenda ci dice che nel IX secolo si incontrarono casualmente a Salerno quattro personaggi, un cristiano, un greco, un ebreo e un arabo i quali misero insieme il loro sapere e fondarono una scuola di medicina. Ciò che è certo è il fatto che Salerno fu forse l'unica città in Italia che riuscì a tener viva nel Medioevo la cultura greco- latina senza respingere le acquisizioni più recenti dovute all'influsso dell'erudizione araba, assimilando varie correnti di pensiero e divenendo un vero e proprio centro di organizzazione della cultura che, particolarmente nel campo sanitario, si manifestò con la creazione della celebre Scuola Medica Salernitana. In effetti, si ignora quando nacque esattamente la Scuola Salernitana (fra il IX e Il X sec.) ma è certo che essa fu la più antica istituzione dell'Europa occidentale per l'insegnamento della medicina e delle arti ad essa affini e, cosa assai importante per il futuro della scienza europea, fu il primo esempio di sincretismo tra il pensiero scientifico occidentale di origini greco- latine e quello orientale.
La civiltà islamica e la farmacopea. La scuola medica di Salerno
Caruso I;
2015
Abstract
Tra il VII e l'VIII secolo d. C l'influsso della civiltà islamica si fece sentire in maniera determinante. Gli Arabi nel giro di mezzo secolo conquistarono parte delle zone mediterranee, compresa la Sicilia, e fra guerra e pace, coltivando le lettere, le scienze e le arti, determinarono un notevole risveglio culturale dell'Occidente, un risveglio che contribuì enormemente a salvare gli ultimi retaggi del mondo classico. Non si trattò, tuttavia, di una pura e semplice trasmissione passiva di notizie bensì di un proficuo e continuo lavoro di sintesi della cultura greca, ebraica e cristiana arricchito con la produzione di opere originali, cariche di contenuto (si pensi all'averroismo), che svolsero un ruolo determinante nella nascita delle future Università dell'Europa. In particolare, la città di Alessandria d'Egitto, anche sotto l'occupazione araba, conservò e accrebbe il suo ruolo preminente dell'attività scientifica nel Mediterraneo; un luogo dove convergevano varie culture e varie tradizioni, tollerate o addirittura difese dai califfati arabi, un luogo dove si tentava con tutte le risorse disponibili di salvaguardare quell' imponente patrimonio librario costituito dalla celebre biblioteca andata purtroppo semidistrutta a causa delle lotte interne. Nello specifico, ad Alessandria cominciava a prendere forma quella "scienza alchemica" che tanto influì sulla cultura scientifica occidentale e questo, assieme alla conoscenza di molte spezie e piante esotiche importate dagli Arabi, influì sensibilmente anche sullo sviluppo dell'arte farmaceutica che vide arricchirsi di non poco il proprio patrimonio di ingredienti e delle procedure per lavorarli. A questo proposito, una leggenda ci dice che nel IX secolo si incontrarono casualmente a Salerno quattro personaggi, un cristiano, un greco, un ebreo e un arabo i quali misero insieme il loro sapere e fondarono una scuola di medicina. Ciò che è certo è il fatto che Salerno fu forse l'unica città in Italia che riuscì a tener viva nel Medioevo la cultura greco- latina senza respingere le acquisizioni più recenti dovute all'influsso dell'erudizione araba, assimilando varie correnti di pensiero e divenendo un vero e proprio centro di organizzazione della cultura che, particolarmente nel campo sanitario, si manifestò con la creazione della celebre Scuola Medica Salernitana. In effetti, si ignora quando nacque esattamente la Scuola Salernitana (fra il IX e Il X sec.) ma è certo che essa fu la più antica istituzione dell'Europa occidentale per l'insegnamento della medicina e delle arti ad essa affini e, cosa assai importante per il futuro della scienza europea, fu il primo esempio di sincretismo tra il pensiero scientifico occidentale di origini greco- latine e quello orientale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.