Le patologie oculo-retiniche, associate all'invecchiamento, sono tra le principali cause di perdita della visione negli anziani e costituiscono un problema sociale e sanitario per i paesi industrializzati. Le stime d'incidenza indicano un costante incremento, negli ultimi anni, dei soggetti ipovedenti (circa 285 milioni) e non vedenti (circa 39 milioni), con un impatto rilevante anche sulle economie nazionali. Le patologie più frequenti sono forme ad angolo chiuso o aperto di glaucoma, la cataratta, le uveiti croniche, la degenerazione maculare senile e la retinopatia diabetica. Queste due ultime forme di patologie retiniche verranno descritte più in dettaglio in questa tesi, che tratterà aspetti di terapie innovative che utilizzano composti nanostrutturati proprio per queste due patologie.La Retinopatia Diabetica (RD) e la Degenerazione Maculare correlata all'età (DME) rappresentano il 14% delle cause di ipovisione e cecità. La DME e la RD, insieme alle patologie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson, etc.), sono forme croniche di malattia ad elevato impatto socio-sanitario. Negli ultimi anni, la ricerca è stata indirizzata verso lo sviluppo di sistemi nanoparticellari per il trattamento delle patologie retiniche. Sono, infatti, in fase di studio formulazioni nanoparticellari funzionalizzate con molecole target che facilitano il transito a livello oculare di farmaci poco solubili in acqua, riducendo il drenaggio, legando siti cellulari specifici e promuovendo un maggiore up-take cellulare.Partendo da queste premesse, il lavoro condotto durante la tesi sperimentale si è basato sulla valutazione dell'effetto antiossidante e antiapoptotico del principio attivo silibinina (Slb) libero o coniugato con due sistemi nanostrutturati, su cellule dell'epitelio pigmentato retinico umano (ARPE-19). Tali cellule costituiscono un sistema di barriera emato-retinica e sono target principali per i test di delivery del farmaco alla retina.
Studi di biodisponibilità della Silibinina strutturata in nanoparticelle per la terapia di patologie retiniche neurodegenerative / Pinto, P; Guarneri, P. - (2016).
Studi di biodisponibilità della Silibinina strutturata in nanoparticelle per la terapia di patologie retiniche neurodegenerative
Guarneri P
2016
Abstract
Le patologie oculo-retiniche, associate all'invecchiamento, sono tra le principali cause di perdita della visione negli anziani e costituiscono un problema sociale e sanitario per i paesi industrializzati. Le stime d'incidenza indicano un costante incremento, negli ultimi anni, dei soggetti ipovedenti (circa 285 milioni) e non vedenti (circa 39 milioni), con un impatto rilevante anche sulle economie nazionali. Le patologie più frequenti sono forme ad angolo chiuso o aperto di glaucoma, la cataratta, le uveiti croniche, la degenerazione maculare senile e la retinopatia diabetica. Queste due ultime forme di patologie retiniche verranno descritte più in dettaglio in questa tesi, che tratterà aspetti di terapie innovative che utilizzano composti nanostrutturati proprio per queste due patologie.La Retinopatia Diabetica (RD) e la Degenerazione Maculare correlata all'età (DME) rappresentano il 14% delle cause di ipovisione e cecità. La DME e la RD, insieme alle patologie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson, etc.), sono forme croniche di malattia ad elevato impatto socio-sanitario. Negli ultimi anni, la ricerca è stata indirizzata verso lo sviluppo di sistemi nanoparticellari per il trattamento delle patologie retiniche. Sono, infatti, in fase di studio formulazioni nanoparticellari funzionalizzate con molecole target che facilitano il transito a livello oculare di farmaci poco solubili in acqua, riducendo il drenaggio, legando siti cellulari specifici e promuovendo un maggiore up-take cellulare.Partendo da queste premesse, il lavoro condotto durante la tesi sperimentale si è basato sulla valutazione dell'effetto antiossidante e antiapoptotico del principio attivo silibinina (Slb) libero o coniugato con due sistemi nanostrutturati, su cellule dell'epitelio pigmentato retinico umano (ARPE-19). Tali cellule costituiscono un sistema di barriera emato-retinica e sono target principali per i test di delivery del farmaco alla retina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.