Agile e problematica sintesi, in edizione istituzionale, il contributo rinvia ad una tradizione euristica - talvolta dimenticata in ambito storiografico, eppure imponente - che sottolinea non solo l'importanza dei vincoli "naturali" ma ne mostra vieppiù le forme derivate persino di razionalità economica, gli habitat produttivi non scevri di interessanti continuità storiche, gli addentellati che indirizzano la fatica della "pianta uomo": "salvo in qualche zona - per dirla con Federico Chabod - l'Italia è una terra che esige una fatica accanita e durissima". Percorrendo le antiche vocazioni, i "caratteri originari" della "polpa" e dell'"osso" vengono mostrati accanto ai frazionamenti statuali ritagliati dalle congiunture politico diplomatiche, alle dimensioni abitative,alle industrie senza industrializzazione fino a comporre un quadro che più che di divario sembra parlare di complementarietà.

Il contributo, pubblicato in uno dei volumi della collana per il centocinquantesimo anniversario dell'unità nazionale, risente e si avvalora della sua collocazione: un progetto interdisciplinare con la Società geografica italiana. Per tale ragione, più che tener conto dei dibattiti - pure sottesi -, o dei dati quantitativi - cui naturalmente rinvia - vuole evidenziare e sintetizzare la relazione tra vincoli e risorse, in uno scenario geografico ben definito e sostanzialmente scoraggiante di poche pianure circondate da "montagne sovente sterili" e mari: il "dettato naturale" e geografico, dunque, che fa aggio ben prima della frattura epocale unitaria, sulla sua storia sgretolata denotando sponde unitarie che la prescindono. Un atlante dei paesaggi italiani, dunque, rivela in tutta la penisola coincidenze antiche ed emblematiche e persistenti vocazioni, rendendola Nazione - e unitaria - ben prima della storia e forse nonostante essa.

Vittima di storia o geografia? I "caratteri originari" dell'Italia prima dell'Italia

Marina Montacutelli
2012

Abstract

Il contributo, pubblicato in uno dei volumi della collana per il centocinquantesimo anniversario dell'unità nazionale, risente e si avvalora della sua collocazione: un progetto interdisciplinare con la Società geografica italiana. Per tale ragione, più che tener conto dei dibattiti - pure sottesi -, o dei dati quantitativi - cui naturalmente rinvia - vuole evidenziare e sintetizzare la relazione tra vincoli e risorse, in uno scenario geografico ben definito e sostanzialmente scoraggiante di poche pianure circondate da "montagne sovente sterili" e mari: il "dettato naturale" e geografico, dunque, che fa aggio ben prima della frattura epocale unitaria, sulla sua storia sgretolata denotando sponde unitarie che la prescindono. Un atlante dei paesaggi italiani, dunque, rivela in tutta la penisola coincidenze antiche ed emblematiche e persistenti vocazioni, rendendola Nazione - e unitaria - ben prima della storia e forse nonostante essa.
2012
Agile e problematica sintesi, in edizione istituzionale, il contributo rinvia ad una tradizione euristica - talvolta dimenticata in ambito storiografico, eppure imponente - che sottolinea non solo l'importanza dei vincoli "naturali" ma ne mostra vieppiù le forme derivate persino di razionalità economica, gli habitat produttivi non scevri di interessanti continuità storiche, gli addentellati che indirizzano la fatica della "pianta uomo": "salvo in qualche zona - per dirla con Federico Chabod - l'Italia è una terra che esige una fatica accanita e durissima". Percorrendo le antiche vocazioni, i "caratteri originari" della "polpa" e dell'"osso" vengono mostrati accanto ai frazionamenti statuali ritagliati dalle congiunture politico diplomatiche, alle dimensioni abitative,alle industrie senza industrializzazione fino a comporre un quadro che più che di divario sembra parlare di complementarietà.
geografia storica 1861 divari caratteri originari
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/311191
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