Le modifiche alla linea di costa che sono state rilevate negli ultimi trent'anni, causa forti fenomeni erosivi presenti in parecchi tratti dei litorali veneti, hanno evidenziato la necessità di approfondire tale tematica di rilevante importanza per la difesa e la salvaguardia del territorio, nonché per la riqualificazione e la valorizzazione della fascia costiera. La caratterizzazione dei depositi di sedimenti marini rappresenta uno degli aspetti, pur fondamentale, per la loro movimentazione ed utilizzo ai fini di ripascimento degli arenili. Quest'ultima rappresenta una delle modalità utilizzate per contrastare gli effetti meno critici dell'erosione, limitata generalmente alle aree di maggior pregio per gli usi turistici, a causa dei costi e delle difficoltà di reperimento dei materiali adatti per il ripascimento. Le attività di ripascimento dei litorali comportano, infatti, oltre che una caratterizzazione fisica, chimica e microbiologica della sabbia nell'area di dragaggio, anche la determinazione della compatibilità con l'area interessata, per evitare effetti indesiderati sia dal punto di vista estetico che funzionale. Per quanto riguarda il prelievo di "sabbie relitte", in considerazione della peculiarità ambientale dei depositi sabbiosi, il percorso autorizzativo dovrebbe coinvolgere le Amministrazioni centrali e regionali competenti. Devono quindi essere contemperati aspetti di valutazione tecnica e scientifica con il rispetto delle norme vigenti, con esigenze di carattere operativo ed economico. Obiettivo del presente progetto pilota è quello di pervenire a proporre azioni per il miglioramento dell'approccio conoscitivo per lo sfruttamento dei depositi, attraverso la raccolta e l'analisi dei regolamenti sullo sfruttamento dei depositi di sabbia sottomarini a livello nazionale e delle tre regioni partner, oltre che di altre regioni italiane, la valutazione dei dati disponibili e la definizione dello stato delle conoscenze. A tal fine, la Regione del Veneto, per quanto attiene alle proprie attività nell'ambito dell'azione pilota 5.4.1 del WP 5 del Progetto SHAPE, ha considerato l'opportunità di sviluppare uno specifico studio della fascia costiera veneta in provincia di Venezia, avente come oggetto la riorganizzazione dei dati geofisico geognostici ed ambientali relativi ai depositi sabbiosi sommersi presenti nell'area denominata H al largo di Chioggia, per popolare un geodatabase gestionale e preparare la rappresentazione dello stato "ante operam" necessaria alle strategie di sfruttamento futuro della risorsa sabbia nonché trasferire tali dati nell'architettura del geodatabase "In_SAND" messo a punto da CNR-ISMAR e Regione Emilia-Romagna - Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, organizzato in feature dataset e feature class. Attesi i risultati della studio sperimentale, si è provveduto alla sua estensione ai depositi sabbiosi sommersi presenti nelle aree denominate G, C, JC, A, D, B in Nord Adriatico, ad integrazione delle attività conoscitive, sempre legate all'esigenza del loro sfruttamento ai fini di ripascimento degli arenili soggetti ad erosione e alla gestione integrata della fascia costiera Parallelamente, è prevista la costruzione - implementazione di un geodatabase gestionale per la zona costiera del Veneto, dalla foce del fiume Adige alla foce del fiume Tagliamento, contenente descrizione fisiografica, trend evolutivo e quantificazione dei budget sedimentari. Gli output del progetto pilota si integrano nello sviluppo complessivo del WP5, in quanto, tra l'altro, è prevista la costruzione di una carta sedimentologica per catalogare il sedimento disponibile nelle sorgenti e quello necessario nei punti di fabbisogno, ai fini di una preliminare valutazione sulle compatibilità dimensionali per interventi di ricarica e ripascimento e l'inserimento - se disponibili - di informazioni sull'utilizzo della spiaggia e del retrospiaggia in ogni cella, sulle difese presenti e sugli interventi effettuati. Tali attività, coordinate dalla Direzione Progetto Venezia, sono condotte in collaborazione tra la Direzione Regionale Difesa del Suolo della Regione del Veneto e il C.N.R. - I.S.M.A.R. Istituto di Scienze Marine - sede di Bologna e l'Università degli Studi di Trieste - Dipartimento di Matematica e Geoscienza nonché la Regione Emilia-Romagna - Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli. La sistematizzazione delle informazioni e l'omogenizzazione delle modalità di raccolta, analisi, valutazione, archiviazione ed elaborazione delle stesse, attuata dai partner interessati dal presente progetto pilota, intende rappresentare un esempio di buona pratica alla quale le altre regioni adriatiche potranno riferirsi. Con il presente rapporto di sintesi si intende contribuire alla costruzione di una metodologia comune per gestire dati e informazioni comuni utilizzabili per una gestione integrata delle zone costiere e per la pianificazione dello spazio marittimo.
SHAPE Shaping an Holistic Approach to Protect the Adriatic Environment: between coast and sea WP 5.4.1. Progetto Pilota - Caratterizzazione dei depositi di sedimento
Alessandro Remia;Federica Foglini;
2014
Abstract
Le modifiche alla linea di costa che sono state rilevate negli ultimi trent'anni, causa forti fenomeni erosivi presenti in parecchi tratti dei litorali veneti, hanno evidenziato la necessità di approfondire tale tematica di rilevante importanza per la difesa e la salvaguardia del territorio, nonché per la riqualificazione e la valorizzazione della fascia costiera. La caratterizzazione dei depositi di sedimenti marini rappresenta uno degli aspetti, pur fondamentale, per la loro movimentazione ed utilizzo ai fini di ripascimento degli arenili. Quest'ultima rappresenta una delle modalità utilizzate per contrastare gli effetti meno critici dell'erosione, limitata generalmente alle aree di maggior pregio per gli usi turistici, a causa dei costi e delle difficoltà di reperimento dei materiali adatti per il ripascimento. Le attività di ripascimento dei litorali comportano, infatti, oltre che una caratterizzazione fisica, chimica e microbiologica della sabbia nell'area di dragaggio, anche la determinazione della compatibilità con l'area interessata, per evitare effetti indesiderati sia dal punto di vista estetico che funzionale. Per quanto riguarda il prelievo di "sabbie relitte", in considerazione della peculiarità ambientale dei depositi sabbiosi, il percorso autorizzativo dovrebbe coinvolgere le Amministrazioni centrali e regionali competenti. Devono quindi essere contemperati aspetti di valutazione tecnica e scientifica con il rispetto delle norme vigenti, con esigenze di carattere operativo ed economico. Obiettivo del presente progetto pilota è quello di pervenire a proporre azioni per il miglioramento dell'approccio conoscitivo per lo sfruttamento dei depositi, attraverso la raccolta e l'analisi dei regolamenti sullo sfruttamento dei depositi di sabbia sottomarini a livello nazionale e delle tre regioni partner, oltre che di altre regioni italiane, la valutazione dei dati disponibili e la definizione dello stato delle conoscenze. A tal fine, la Regione del Veneto, per quanto attiene alle proprie attività nell'ambito dell'azione pilota 5.4.1 del WP 5 del Progetto SHAPE, ha considerato l'opportunità di sviluppare uno specifico studio della fascia costiera veneta in provincia di Venezia, avente come oggetto la riorganizzazione dei dati geofisico geognostici ed ambientali relativi ai depositi sabbiosi sommersi presenti nell'area denominata H al largo di Chioggia, per popolare un geodatabase gestionale e preparare la rappresentazione dello stato "ante operam" necessaria alle strategie di sfruttamento futuro della risorsa sabbia nonché trasferire tali dati nell'architettura del geodatabase "In_SAND" messo a punto da CNR-ISMAR e Regione Emilia-Romagna - Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, organizzato in feature dataset e feature class. Attesi i risultati della studio sperimentale, si è provveduto alla sua estensione ai depositi sabbiosi sommersi presenti nelle aree denominate G, C, JC, A, D, B in Nord Adriatico, ad integrazione delle attività conoscitive, sempre legate all'esigenza del loro sfruttamento ai fini di ripascimento degli arenili soggetti ad erosione e alla gestione integrata della fascia costiera Parallelamente, è prevista la costruzione - implementazione di un geodatabase gestionale per la zona costiera del Veneto, dalla foce del fiume Adige alla foce del fiume Tagliamento, contenente descrizione fisiografica, trend evolutivo e quantificazione dei budget sedimentari. Gli output del progetto pilota si integrano nello sviluppo complessivo del WP5, in quanto, tra l'altro, è prevista la costruzione di una carta sedimentologica per catalogare il sedimento disponibile nelle sorgenti e quello necessario nei punti di fabbisogno, ai fini di una preliminare valutazione sulle compatibilità dimensionali per interventi di ricarica e ripascimento e l'inserimento - se disponibili - di informazioni sull'utilizzo della spiaggia e del retrospiaggia in ogni cella, sulle difese presenti e sugli interventi effettuati. Tali attività, coordinate dalla Direzione Progetto Venezia, sono condotte in collaborazione tra la Direzione Regionale Difesa del Suolo della Regione del Veneto e il C.N.R. - I.S.M.A.R. Istituto di Scienze Marine - sede di Bologna e l'Università degli Studi di Trieste - Dipartimento di Matematica e Geoscienza nonché la Regione Emilia-Romagna - Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli. La sistematizzazione delle informazioni e l'omogenizzazione delle modalità di raccolta, analisi, valutazione, archiviazione ed elaborazione delle stesse, attuata dai partner interessati dal presente progetto pilota, intende rappresentare un esempio di buona pratica alla quale le altre regioni adriatiche potranno riferirsi. Con il presente rapporto di sintesi si intende contribuire alla costruzione di una metodologia comune per gestire dati e informazioni comuni utilizzabili per una gestione integrata delle zone costiere e per la pianificazione dello spazio marittimo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.