La scossa di Magnitudo 5,8 della scala Richter avvenuta alle ore 3:32 del 6 Aprile 2009 ha colpito la città de L'Aquila in cui vivevano circa 73.000 persone (ISTAT, 2001) ed interessato altri 80 Comuni, tra cui i più danneggiati nella zona a SE de L'Aquila. Già dalla notte del 6 Aprile sono iniziate le attività tecniche di emergenza, la prima delle quali è stata la previsione del probabile scenario di danno, effettuata nei primi 30 minuti dall'evento. A partire dalle 6:00, con l'arrivo a L'Aquila della task force del Dipartimento della Protezione Civile (DPC), si sono sviluppate le attività tecniche di valutazione degli effetti sul territorio, tra le quali quelle relative ai sopralluoghi di agibilità sismica sulle costruzioni, ai dissesti idrogeologici, alle indagini macrosismiche. Tra queste, il censimento dei danni e la valutazione dell'agibilità sismica degli edifici pubblici e privati è senz'altro l'attività di maggior impegno per quantità delle forze in campo e di impatto sulla gestione dell'emergenza e sulla fase della ricostruzione. Inoltre i dati che scaturiscono da tale attività costituiranno uno prezioso strumento per la ricerche sulla vulnerabilità e il rischio sismico degli edifici esistenti, come già accaduto in passato (Braga et al. 1982). La valutazione dell'agibilità sismica è, infatti, finalizzata a valutare le condizioni di agibilità degli edifici colpiti dal sisma, così da permettere il rientro della popolazione nelle proprie case e la ripresa delle attività sociali ed economiche. Come già in altri eventi (Pollino 98, Molise 02), il rilievo di agibilità e danno è stato coordinato dal DPC, questa volta con un più consistente supporto di Regioni, Province, Comuni, VVF, ReLuis, Eucentre, CNI, CNA, CNG, CNR. Il rilievo ha seguito priorità diversificate per edifici pubblici, edifici privati, edifici destinati ad attività produttive. Al fine di accelerare i tempi della ripresa socio-economica e ridurre il disagio sociale conseguente alla mancanza di lavoro, si è data la priorità agli edifici pubblici, in particolare ad ospedali, scuole ed edifici che ospitano centri di comando, e agli edifici destinati ad attività produttive. Dopo due soli mesi dal terremoto erano già stati effettuati sopralluoghi su circa 50000 edifici pubblici, privati ed edifici destinati ad attività produttive, divenuti poi più di 72.000 alla data del 28 settembre 2009. Nel seguito vengono descritti gli strumenti e le procedure adottate ed alcuni risultati preliminari.

Rilievi speditivi: sopralluoghi per l'agibilità sismica

Corazza L;Cifani G;Mannella A;Martinelli A
2009

Abstract

La scossa di Magnitudo 5,8 della scala Richter avvenuta alle ore 3:32 del 6 Aprile 2009 ha colpito la città de L'Aquila in cui vivevano circa 73.000 persone (ISTAT, 2001) ed interessato altri 80 Comuni, tra cui i più danneggiati nella zona a SE de L'Aquila. Già dalla notte del 6 Aprile sono iniziate le attività tecniche di emergenza, la prima delle quali è stata la previsione del probabile scenario di danno, effettuata nei primi 30 minuti dall'evento. A partire dalle 6:00, con l'arrivo a L'Aquila della task force del Dipartimento della Protezione Civile (DPC), si sono sviluppate le attività tecniche di valutazione degli effetti sul territorio, tra le quali quelle relative ai sopralluoghi di agibilità sismica sulle costruzioni, ai dissesti idrogeologici, alle indagini macrosismiche. Tra queste, il censimento dei danni e la valutazione dell'agibilità sismica degli edifici pubblici e privati è senz'altro l'attività di maggior impegno per quantità delle forze in campo e di impatto sulla gestione dell'emergenza e sulla fase della ricostruzione. Inoltre i dati che scaturiscono da tale attività costituiranno uno prezioso strumento per la ricerche sulla vulnerabilità e il rischio sismico degli edifici esistenti, come già accaduto in passato (Braga et al. 1982). La valutazione dell'agibilità sismica è, infatti, finalizzata a valutare le condizioni di agibilità degli edifici colpiti dal sisma, così da permettere il rientro della popolazione nelle proprie case e la ripresa delle attività sociali ed economiche. Come già in altri eventi (Pollino 98, Molise 02), il rilievo di agibilità e danno è stato coordinato dal DPC, questa volta con un più consistente supporto di Regioni, Province, Comuni, VVF, ReLuis, Eucentre, CNI, CNA, CNG, CNR. Il rilievo ha seguito priorità diversificate per edifici pubblici, edifici privati, edifici destinati ad attività produttive. Al fine di accelerare i tempi della ripresa socio-economica e ridurre il disagio sociale conseguente alla mancanza di lavoro, si è data la priorità agli edifici pubblici, in particolare ad ospedali, scuole ed edifici che ospitano centri di comando, e agli edifici destinati ad attività produttive. Dopo due soli mesi dal terremoto erano già stati effettuati sopralluoghi su circa 50000 edifici pubblici, privati ed edifici destinati ad attività produttive, divenuti poi più di 72.000 alla data del 28 settembre 2009. Nel seguito vengono descritti gli strumenti e le procedure adottate ed alcuni risultati preliminari.
2009
Istituto per le Tecnologie della Costruzione - ITC
Danno
sisma
strumenti di rilievo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/312621
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