Nell'ambito del progetto sulle prospezioni archeologiche per la ricostruzione dei contesti archeo-metallurgici punici del Maghreb, sono state svolte attività di ricerca nel distretto minerario di Aouam-Tighza (regione di Meknès-Tafilet, Marocco) dove è ubicata la fortezza di Ighrem Aousser. L'inquadramento storico-architettonico della fortezza di Ighram Aousser e l'iniziale analisi delle vicende costruttive dell'imponente cinta muraria, delle torri e delle porte, hanno costituito uno degli aspetti delle indagine svoltasi durante le campagne archeologiche del 2013-2015. La fortezza è databile al XII sec. d.C., quando gli Almoravidi, per difendersi dagli Almohadi, edificarono postazioni fortificate sulle pendici dell'Atlante. Come documentato da fonti scritte aperte a varie interpretazioni toponomastiche la struttura fortificata potrebbe risalire al periodo idrisside (inizio del IX sec. d.C.), data l'importanza dell'area mineraria sfruttata anche in periodi precedenti. La fortezza è protetta da un importante sistema di difesa costituito da due cinte di mura e da torri. Il primo circuito cinge l'intera area urbana che occupa una superficie di 27 ha (427x736 m) con il lato corto orientato a Nord: la cinta muraria, molto compromessa con numerosi ed ampi lacerti in diverso stato di conservazione, ha uno spessore di ca. 1,80 m. Le torri, disposte lungo le mura in maniera irregolare e discontinua, sono quadrangolari di dimensioni differenti. Il secondo circuito di mura delimita una collina (detta cittadella) di 0,57 ha, situata lungo il lato meridionale dell'area urbana. Per lo studio topografico dell'antica fortezza è stato adottato un approccio multidisciplinare e plurimetodologico con l'adozione di moderne tecnologie di indagini non invasive e ad alta risoluzione. Ricerche su contesti insediativi antichi possono essere efficacemente supportate da tecnologie di EO (Earth Observation) come il telerilevamento da aereo e da satellite e la geofisica. Ciascuna di esse fornisce un contributo complementare dovuto alla diversa scala e al diverso sensore di acquisizione di dati nel sottosuolo. La campagna di studi diretta dalla dott.ssa L. Manfredi, effettuata dal CNR (IIA, ISMA e ITABC) e dall'Università degli Studi del Molise, è stata condotta attraverso l'integrazione di tecniche EO per l'archeologia e a tutela del patrimonio culturale: dati editi, attività di survey, analisi della cartografia, elaborazioni dei dati satellitari (WorldView-2) e di prospezioni geofisiche con tecniche ad induzione elettromagnetica multifrequenza (Profiler EMP-400 GSSI). Di particolare interesse sono i risultati raggiunti sull'area della cittadella. Essa è difesa da una cinta muraria di forma ottagonale lunga circa 270 m con torri esterne circolari poste presso gli angoli della struttura. La cinta ottagonale per metodologia di costruzione, materiali impiegati e posizione topografica sembra essere antecedente alle mura che delimitano l'intera area fortificata. Inoltre all'interno dell'ottagono, alla quota del piano di calpestio, è stata individuata una seconda struttura ottagonale che cinge la sommità della collina dove è visibile una grande vasca rettangolare. Le informazioni raccolte durante le attività di ricerca sono di notevole importanza per la definizione della cronologia e della topografia della fortezza ma soprattutto hanno permesso di determinare, per la prima volta, la monumentalità della cittadella che presenta caratteri architettonici significativi per ruolo che ottagono riveste nella simbologia islamica.

Le mura ottagonali della fortezza di Ighram Aousser (Marocco) attraverso l'integrazione di dati satellitari, indagini elelttromagnetiche ed attività di survey

Pasquale Merola
2016

Abstract

Nell'ambito del progetto sulle prospezioni archeologiche per la ricostruzione dei contesti archeo-metallurgici punici del Maghreb, sono state svolte attività di ricerca nel distretto minerario di Aouam-Tighza (regione di Meknès-Tafilet, Marocco) dove è ubicata la fortezza di Ighrem Aousser. L'inquadramento storico-architettonico della fortezza di Ighram Aousser e l'iniziale analisi delle vicende costruttive dell'imponente cinta muraria, delle torri e delle porte, hanno costituito uno degli aspetti delle indagine svoltasi durante le campagne archeologiche del 2013-2015. La fortezza è databile al XII sec. d.C., quando gli Almoravidi, per difendersi dagli Almohadi, edificarono postazioni fortificate sulle pendici dell'Atlante. Come documentato da fonti scritte aperte a varie interpretazioni toponomastiche la struttura fortificata potrebbe risalire al periodo idrisside (inizio del IX sec. d.C.), data l'importanza dell'area mineraria sfruttata anche in periodi precedenti. La fortezza è protetta da un importante sistema di difesa costituito da due cinte di mura e da torri. Il primo circuito cinge l'intera area urbana che occupa una superficie di 27 ha (427x736 m) con il lato corto orientato a Nord: la cinta muraria, molto compromessa con numerosi ed ampi lacerti in diverso stato di conservazione, ha uno spessore di ca. 1,80 m. Le torri, disposte lungo le mura in maniera irregolare e discontinua, sono quadrangolari di dimensioni differenti. Il secondo circuito di mura delimita una collina (detta cittadella) di 0,57 ha, situata lungo il lato meridionale dell'area urbana. Per lo studio topografico dell'antica fortezza è stato adottato un approccio multidisciplinare e plurimetodologico con l'adozione di moderne tecnologie di indagini non invasive e ad alta risoluzione. Ricerche su contesti insediativi antichi possono essere efficacemente supportate da tecnologie di EO (Earth Observation) come il telerilevamento da aereo e da satellite e la geofisica. Ciascuna di esse fornisce un contributo complementare dovuto alla diversa scala e al diverso sensore di acquisizione di dati nel sottosuolo. La campagna di studi diretta dalla dott.ssa L. Manfredi, effettuata dal CNR (IIA, ISMA e ITABC) e dall'Università degli Studi del Molise, è stata condotta attraverso l'integrazione di tecniche EO per l'archeologia e a tutela del patrimonio culturale: dati editi, attività di survey, analisi della cartografia, elaborazioni dei dati satellitari (WorldView-2) e di prospezioni geofisiche con tecniche ad induzione elettromagnetica multifrequenza (Profiler EMP-400 GSSI). Di particolare interesse sono i risultati raggiunti sull'area della cittadella. Essa è difesa da una cinta muraria di forma ottagonale lunga circa 270 m con torri esterne circolari poste presso gli angoli della struttura. La cinta ottagonale per metodologia di costruzione, materiali impiegati e posizione topografica sembra essere antecedente alle mura che delimitano l'intera area fortificata. Inoltre all'interno dell'ottagono, alla quota del piano di calpestio, è stata individuata una seconda struttura ottagonale che cinge la sommità della collina dove è visibile una grande vasca rettangolare. Le informazioni raccolte durante le attività di ricerca sono di notevole importanza per la definizione della cronologia e della topografia della fortezza ma soprattutto hanno permesso di determinare, per la prima volta, la monumentalità della cittadella che presenta caratteri architettonici significativi per ruolo che ottagono riveste nella simbologia islamica.
2016
Marocco
Fortezza
Ottagono e Telerilevamento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/313652
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