futuristico progetto per l'espansione a occidente della città di Napoli, non si poteva immaginare come l'utopia dell'architetto anglo-napoletano sarebbe stata ribaltata da una realtà dettata da interessi speculativi che hanno decretato la distruzione ambientale di uno dei luoghi tra i più suggestivi della città partenopea. Nonostante già nel 1853 sulla spiaggia di Bagnoli sorsero l'opificio chimico Lefevre e la vetreria Melchiorre - Bournique ancora restava inviolata la bellezza dei luoghi caratterizzata da una verde campagna separata dal mare da un litorale punteggiato di sorgenti idro-termali. Ma nonostante stabilimenti balneari e impianti termali facevano di quest'area un sito di villeggiatura posto a poca distanza dal centro cittadino nel 1905 inizia la costruzione dell'Ilva che segnerà la conversione del quartiere da turistico residenziale a polo industriale fino agli anni '90, quando l'impianto industriale comincia a chiudere. Ma oggi il litorale racconta una storia molto lontana da quella fatta di salubrità dei luoghi, oggi l'arenile e il fondale contano una quantità di inquinanti che nuociono gravemente alla salute dei cittadini. Una realtà urbana ben diversa da quella sognata da Lamont Young; in attesa di capire cosa succederà non ci resta che ripercorrere il passato augurandoci che possa essere d'ispirazione per progetti di rigenerazione urbana che possano porre rimedio allo scempio perpetuato.
Napoli: Bagnoli, realtà e sogni di un quartiere
2016
Abstract
futuristico progetto per l'espansione a occidente della città di Napoli, non si poteva immaginare come l'utopia dell'architetto anglo-napoletano sarebbe stata ribaltata da una realtà dettata da interessi speculativi che hanno decretato la distruzione ambientale di uno dei luoghi tra i più suggestivi della città partenopea. Nonostante già nel 1853 sulla spiaggia di Bagnoli sorsero l'opificio chimico Lefevre e la vetreria Melchiorre - Bournique ancora restava inviolata la bellezza dei luoghi caratterizzata da una verde campagna separata dal mare da un litorale punteggiato di sorgenti idro-termali. Ma nonostante stabilimenti balneari e impianti termali facevano di quest'area un sito di villeggiatura posto a poca distanza dal centro cittadino nel 1905 inizia la costruzione dell'Ilva che segnerà la conversione del quartiere da turistico residenziale a polo industriale fino agli anni '90, quando l'impianto industriale comincia a chiudere. Ma oggi il litorale racconta una storia molto lontana da quella fatta di salubrità dei luoghi, oggi l'arenile e il fondale contano una quantità di inquinanti che nuociono gravemente alla salute dei cittadini. Una realtà urbana ben diversa da quella sognata da Lamont Young; in attesa di capire cosa succederà non ci resta che ripercorrere il passato augurandoci che possa essere d'ispirazione per progetti di rigenerazione urbana che possano porre rimedio allo scempio perpetuato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.