Molti studi si sono occupati della frequenza dei disturbi psichiatrici in veterani di guerra impiegati in conflitti bellici recenti (Afghanistan, Iraq) rilevando elevati livelli di sintomatologia depressiva. Il presente lavoro indaga il rapporto tra salute mentale e impiego bellico nella "Grande Guerra" in militari italiani ricoverati nel manicomio di Girifalco (Catanzaro). Il campione consiste in 498 pazienti militari chiamati alle armi (ricoverati nel periodo 1915-1918) e 498 pazienti civili (ricoverati nei periodi 1898-1914 e 1919-1932), comparati per età. Le variabili prese in considerazione sono state: età, stato civile, istruzione, condizione economica, diagnosi al primo ricovero, presenza in zona di guerra, numero di ricoveri. Attraverso l'esame dettagliato delle cartelle cliniche, sono state ricodificate, in modo retrospettivo, le diagnosi psichiatriche sulla base dei criteri DSM-5. Mediante l'analisi della regressione logistica, sono state considerate, come variabile dipendente, la diagnosi di depressione e, come predittori indipendenti, le variabili cliniche e demografiche. I risultati della regressione logistica indicano come predittori della diagnosi di depressione l'essere un militare ed essere stato in zona di guerra. I nostri dati sostengono l'ipotesi che i militari impiegati in zona di guerra siano stati più a rischio nello sviluppo della sintomatologia depressiva rispetto ai militari non impiegati in operazioni belliche.

Prima Guerra Mondiale e salute mentale: uno studio su militari italiani ricoverati nel Manicomio di Girifalco (Catanzaro) nel periodo 1915-1918

Lagonia P;
2016

Abstract

Molti studi si sono occupati della frequenza dei disturbi psichiatrici in veterani di guerra impiegati in conflitti bellici recenti (Afghanistan, Iraq) rilevando elevati livelli di sintomatologia depressiva. Il presente lavoro indaga il rapporto tra salute mentale e impiego bellico nella "Grande Guerra" in militari italiani ricoverati nel manicomio di Girifalco (Catanzaro). Il campione consiste in 498 pazienti militari chiamati alle armi (ricoverati nel periodo 1915-1918) e 498 pazienti civili (ricoverati nei periodi 1898-1914 e 1919-1932), comparati per età. Le variabili prese in considerazione sono state: età, stato civile, istruzione, condizione economica, diagnosi al primo ricovero, presenza in zona di guerra, numero di ricoveri. Attraverso l'esame dettagliato delle cartelle cliniche, sono state ricodificate, in modo retrospettivo, le diagnosi psichiatriche sulla base dei criteri DSM-5. Mediante l'analisi della regressione logistica, sono state considerate, come variabile dipendente, la diagnosi di depressione e, come predittori indipendenti, le variabili cliniche e demografiche. I risultati della regressione logistica indicano come predittori della diagnosi di depressione l'essere un militare ed essere stato in zona di guerra. I nostri dati sostengono l'ipotesi che i militari impiegati in zona di guerra siano stati più a rischio nello sviluppo della sintomatologia depressiva rispetto ai militari non impiegati in operazioni belliche.
2016
978-88-6787-634-1
Manicomio di Girifalco
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/316507
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact