La misurazione delle prestazioni acustiche di elementi di edificio è storicamente effettuata nell'intervallo di frequenze compreso tra 100 Hz e 5000 Hz, come descritto nella serie di norme ISO 10140 [1] per il laboratorio e dalla recente serie ISO 16283 [2], per l'opera. Negli ultimi anni e, nello specifico, a seguito della pubblicazione della direttiva EU 2002/49/EC [3] sull'inquinamento acustico ambientale (anche con componenti a bassa frequenza), è stato osservato un crescente interesse verso la possibilità di estendere di un'ottava nel campo delle basse frequenze, fino a 50 Hz, le classiche misurazioni di acustica edilizia [4]. Questo interesse, come prima conseguenza, ha portato ad una rivisitazione delle norme ISO 717, con la proposta delle norme ISO 16717 [5]. La nuova normativa avrebbe introdotto dei nuovi indici di valutazione (single numbers), nel range di frequenze da 50 a 5000 Hz, rendendo di fatto obbligatoria l'estensione alle basse frequenze. Tale estensione comporta tuttavia una serie di problematiche tecniche e procedurali ancora dibattute nell'ambito scientifico e normativo internazionale, che hanno da una parte implicato la non approvazione delle 16717, dall'altra aumentato il numero di studi incentrati su tale campo di frequenze. Allo stato attuale infatti, per il campo delle basse frequenze, non è ancora stata individuata una procedura tecnica di misurazione effettivamente rappresentativa del comportamento acustico, non sono state definite le procedure di qualificazione dei laboratori e i criteri di rating proposti (serie ISO 717, 2013) non sono considerati soddisfacenti [6] e non vengono utilizzati. La scelta di mantenere la volontarietà dell'estensione delle misurazioni acustiche alle basse frequenze nella normativa vigente, è dovuta essenzialmente alla mancanza di casi studio significativi. I presupposti per le misurazioni fino a 50 Hz sono infatti al momento supportati esclusivamente da studi teorici e da modellizzazioni dei campi acustici (e.g. [7]). Alcuni gruppi di ricerca europei si sono dedicati allo studio sperimentale dell'estensione proposta, sono state formulate varie ipotesi e indagate alcune metodologie di misurazione, anche sulla base di precedenti studi già effettuati a partire dagli anni '90 del secolo passato (e.g. [4]). Tuttavia un confronto rigoroso tra laboratori per la definizione di ripetibilità e riproducibilità delle misure è ancora lontano dall'essere pianificato e le incertezze, quando sono dichiarate o commentate, sono significativamente elevate. Inoltre l'accuratezza dei risultati, ottenuti con differenti metodi di misura, resta un punto critico da investigare approfonditamente. In questo lavoro sono riportati i risultati preliminari degli studi effettuati in ambito nazionale, presso i laboratori dell'ITC-CNR e presso i laboratori dell'INRIM. In particolare le indagini riguardano l'isolamento di facciata, la misura del potere fonoisolante e dell'isolamento al calpestio.
ISOLAMENTO ACUSTICO A BASSA FREQUENZA: COME CAMBIA LA CARATTERIZZAZIONE DEI COMPONENTI EDILIZI NELLE MISURAZIONI DI LABORATORIO E IN OPERA
Chiara Scrosati;Fabio Scamoni;
2016
Abstract
La misurazione delle prestazioni acustiche di elementi di edificio è storicamente effettuata nell'intervallo di frequenze compreso tra 100 Hz e 5000 Hz, come descritto nella serie di norme ISO 10140 [1] per il laboratorio e dalla recente serie ISO 16283 [2], per l'opera. Negli ultimi anni e, nello specifico, a seguito della pubblicazione della direttiva EU 2002/49/EC [3] sull'inquinamento acustico ambientale (anche con componenti a bassa frequenza), è stato osservato un crescente interesse verso la possibilità di estendere di un'ottava nel campo delle basse frequenze, fino a 50 Hz, le classiche misurazioni di acustica edilizia [4]. Questo interesse, come prima conseguenza, ha portato ad una rivisitazione delle norme ISO 717, con la proposta delle norme ISO 16717 [5]. La nuova normativa avrebbe introdotto dei nuovi indici di valutazione (single numbers), nel range di frequenze da 50 a 5000 Hz, rendendo di fatto obbligatoria l'estensione alle basse frequenze. Tale estensione comporta tuttavia una serie di problematiche tecniche e procedurali ancora dibattute nell'ambito scientifico e normativo internazionale, che hanno da una parte implicato la non approvazione delle 16717, dall'altra aumentato il numero di studi incentrati su tale campo di frequenze. Allo stato attuale infatti, per il campo delle basse frequenze, non è ancora stata individuata una procedura tecnica di misurazione effettivamente rappresentativa del comportamento acustico, non sono state definite le procedure di qualificazione dei laboratori e i criteri di rating proposti (serie ISO 717, 2013) non sono considerati soddisfacenti [6] e non vengono utilizzati. La scelta di mantenere la volontarietà dell'estensione delle misurazioni acustiche alle basse frequenze nella normativa vigente, è dovuta essenzialmente alla mancanza di casi studio significativi. I presupposti per le misurazioni fino a 50 Hz sono infatti al momento supportati esclusivamente da studi teorici e da modellizzazioni dei campi acustici (e.g. [7]). Alcuni gruppi di ricerca europei si sono dedicati allo studio sperimentale dell'estensione proposta, sono state formulate varie ipotesi e indagate alcune metodologie di misurazione, anche sulla base di precedenti studi già effettuati a partire dagli anni '90 del secolo passato (e.g. [4]). Tuttavia un confronto rigoroso tra laboratori per la definizione di ripetibilità e riproducibilità delle misure è ancora lontano dall'essere pianificato e le incertezze, quando sono dichiarate o commentate, sono significativamente elevate. Inoltre l'accuratezza dei risultati, ottenuti con differenti metodi di misura, resta un punto critico da investigare approfonditamente. In questo lavoro sono riportati i risultati preliminari degli studi effettuati in ambito nazionale, presso i laboratori dell'ITC-CNR e presso i laboratori dell'INRIM. In particolare le indagini riguardano l'isolamento di facciata, la misura del potere fonoisolante e dell'isolamento al calpestio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.