Nel Mezzogiorno moderno, i Monti di Pietà s'inserivano in una rete di supporto sociale molto articolata, che ovviamente aveva delle sue caratteristiche a seconda che si trattasse della capitale del Regno o di centri più piccoli. Un sistema di supporto sociale rappresentato soprattutto dai numerosi corpi civili intermedi che si affiancavano a quelli religiosi con i quali spesso si confondevano, che anche qui andava dagli ospedali, ai conservatori, alle case sante, ai monti dotali, quelli corporativi, fino a quelli più complessi da classificare, proprio i Monti di Pietà e i cugini Monti Frumentari. Queste istituzioni creditizie ante litteram avevano come obiettivo quello di finalizzare il risparmio collettivo realizzato per via creditizia al sostentamento delle "povere persone", per mantenere la ricchezza nei centri che servivano e per evitare che i beni prodotti localmente andassero fuori dei confine locali. E le loro attività erano patrocinate dalle comunità locali, dalle famiglie o singoli individui, dalle diocesi, le parrocchie, gli ordini religiosi, le confraternite (Avallone, 2007, pp. 71-83). Ma quando nel Mezzogiorno ci fu il passaggio dai Monti di Pietà ai banchi pubblici? Essi furono diretta emanazione di monti di pietà come nel caso citato da Todeschini, oppure rappresentarono un modello a se stante? Il paper intende analizzare la nascita e l'affermazione dei banchi pubblici napoletani "vincoli che gli uomini hanno definito per disciplinare i loro rapporti economici" (North, 1994), e il loro fondamentale ruolo nell'economia del Mezzogiorno italiano per oltre due secoli, dalla fine del XVI alla fine del XVIII secolo, perché attraverso il titolo di credito che essi emettevano in sostituzione della moneta, la fede di credito, permisero l'abbassamento dei costi di transazione con l'aumento della base monetaria del Regno e quindi il moltiplicarsi degli scambi.

La "fede di credito". Nascita e affermazione dei banchi pubblici nel Regno di Napoli (secc. XVI - XVIII)

Paola Avallone
2016

Abstract

Nel Mezzogiorno moderno, i Monti di Pietà s'inserivano in una rete di supporto sociale molto articolata, che ovviamente aveva delle sue caratteristiche a seconda che si trattasse della capitale del Regno o di centri più piccoli. Un sistema di supporto sociale rappresentato soprattutto dai numerosi corpi civili intermedi che si affiancavano a quelli religiosi con i quali spesso si confondevano, che anche qui andava dagli ospedali, ai conservatori, alle case sante, ai monti dotali, quelli corporativi, fino a quelli più complessi da classificare, proprio i Monti di Pietà e i cugini Monti Frumentari. Queste istituzioni creditizie ante litteram avevano come obiettivo quello di finalizzare il risparmio collettivo realizzato per via creditizia al sostentamento delle "povere persone", per mantenere la ricchezza nei centri che servivano e per evitare che i beni prodotti localmente andassero fuori dei confine locali. E le loro attività erano patrocinate dalle comunità locali, dalle famiglie o singoli individui, dalle diocesi, le parrocchie, gli ordini religiosi, le confraternite (Avallone, 2007, pp. 71-83). Ma quando nel Mezzogiorno ci fu il passaggio dai Monti di Pietà ai banchi pubblici? Essi furono diretta emanazione di monti di pietà come nel caso citato da Todeschini, oppure rappresentarono un modello a se stante? Il paper intende analizzare la nascita e l'affermazione dei banchi pubblici napoletani "vincoli che gli uomini hanno definito per disciplinare i loro rapporti economici" (North, 1994), e il loro fondamentale ruolo nell'economia del Mezzogiorno italiano per oltre due secoli, dalla fine del XVI alla fine del XVIII secolo, perché attraverso il titolo di credito che essi emettevano in sostituzione della moneta, la fede di credito, permisero l'abbassamento dei costi di transazione con l'aumento della base monetaria del Regno e quindi il moltiplicarsi degli scambi.
2016
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
978-88-6659-092-7
credito
storia della banca
mezzogiorno d'Italia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/318347
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