Nel Mezzogiorno moderno, i Monti di Pietà e i Monti Frumentari s'inserivano in una rete di supporto sociale molto articolata, che ovviamente aveva delle sue caratteristiche a seconda che si trattasse della capitale del Regno o di centri più piccoli, in particolare in area rurale. Un sistema di supporto sociale rappresentato soprattutto dai numerosi cd corpi civili intermedi che si affiancavano a quelli religiosi con i quali spesso si confondevano, che anche qui andava dagli ospedali, ai conservatori, alle case sante, ai monti dotali, quelli corporativi, fino a quelli più complessi da classificare, proprio i MdP e i MF. Queste istituzioni creditizie ante litteram avevano come obiettivo quello di finalizzare il risparmio collettivo realizzato per via creditizia al sostentamento delle "povere persone", per mantenere la ricchezza nei centri che servivano e per evitare che i beni prodotti localmente andassero fuori dei confine locali. E le loro attività erano patrocinate dalle comunità locali, dalle famiglie o singoli individui, dalle diocesi, le parrocchie, gli ordini religiosi, le confraternite. E lo Stato? Era previsto un suo intervento nei Mdp e nei MF? Tralasciando I MdP, espressione più di centri urbani e sui quali mi sono soffermata in altri lavori, il mio intervento riguarderà le analoghe istituzioni nate soprattutto nei centri rurali, i MF, sui quali le politiche di intervento statale cominciarono proprio a partire dalla seconda metà del XVIII secolo. La maggiore diffusione dei monti frumentari nel Mezzogiorno continentale è da collegarsi alla struttura e alla mentalità del mondo agrario meridionale sia dell'età feudale sia di quella del latifondo borghese, instauratasi dopo la legge eversiva del 1806. I monti frumentari, come anche i monti pecuniari, risultarono utili sicuramente alla piccola coltura, ai piccoli contadini agricoltori, ma non sicuramente alla grande, in quanto per essa servivano altri mezzi

Dare credito all'agricoltura. I monti frumentari nel Regno di Napoli e le riforme della seconda metà del '700

Paola Avallone
2016

Abstract

Nel Mezzogiorno moderno, i Monti di Pietà e i Monti Frumentari s'inserivano in una rete di supporto sociale molto articolata, che ovviamente aveva delle sue caratteristiche a seconda che si trattasse della capitale del Regno o di centri più piccoli, in particolare in area rurale. Un sistema di supporto sociale rappresentato soprattutto dai numerosi cd corpi civili intermedi che si affiancavano a quelli religiosi con i quali spesso si confondevano, che anche qui andava dagli ospedali, ai conservatori, alle case sante, ai monti dotali, quelli corporativi, fino a quelli più complessi da classificare, proprio i MdP e i MF. Queste istituzioni creditizie ante litteram avevano come obiettivo quello di finalizzare il risparmio collettivo realizzato per via creditizia al sostentamento delle "povere persone", per mantenere la ricchezza nei centri che servivano e per evitare che i beni prodotti localmente andassero fuori dei confine locali. E le loro attività erano patrocinate dalle comunità locali, dalle famiglie o singoli individui, dalle diocesi, le parrocchie, gli ordini religiosi, le confraternite. E lo Stato? Era previsto un suo intervento nei Mdp e nei MF? Tralasciando I MdP, espressione più di centri urbani e sui quali mi sono soffermata in altri lavori, il mio intervento riguarderà le analoghe istituzioni nate soprattutto nei centri rurali, i MF, sui quali le politiche di intervento statale cominciarono proprio a partire dalla seconda metà del XVIII secolo. La maggiore diffusione dei monti frumentari nel Mezzogiorno continentale è da collegarsi alla struttura e alla mentalità del mondo agrario meridionale sia dell'età feudale sia di quella del latifondo borghese, instauratasi dopo la legge eversiva del 1806. I monti frumentari, come anche i monti pecuniari, risultarono utili sicuramente alla piccola coltura, ai piccoli contadini agricoltori, ma non sicuramente alla grande, in quanto per essa servivano altri mezzi
2016
Istituto di Studi sul Mediterraneo - ISMed
credito
storia
mezzogiorno d'Italia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/318348
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