La società "cosiddetta" moderna ha sviluppato un ampio interesse nei confronti del tema del rapporto tra il bambino e la città. Nel corso degli anni tale interesse si è concretizzato in diversi progetti, tra i quali "La città dei bambini", "Città sane", "Città educative" e la proposta dell'UNICEF dei "Sindaci difensori ideali dell'infanzia". Poi la Legge 285/97 ha reso il bambino protagonista di alcuni progetti di governo: una delle innovazioni di questa legge è che non riguardava i bambini disagiati, ma tutta la popolazione infantile, superando l'approccio tradizionalmente assistenzialistico degli interventi destinati ai bambini. I cospicui finanziamenti dalla 285 hanno dato impulso ai Comuni per attività verso l'infanzia; ma allo scadere di questi i Comuni hanno avuto difficoltà a garantire la continuità dei progetti. Dopo vent'anni dalla nascita del progetto "La città dei bambini" riteniamo ancora validi i suoi obiettivi a partire dal principio che una città adatta per i bambini è una città adatta per tutti. Non solo ma crediamo che in questa situazione di grave crisi siano solo i bambini a poterci salvare. La soluzione al problema della sicurezza può venire soltanto dalla partecipazione e dall'occupazione sociale della città. Alcune esperienze in Argentina, a Roma e a Pesaro lo dimostrano.
Il progetto internazionale "La città dei bambini"
Renzi Daniela;Prisco Antonella
2011
Abstract
La società "cosiddetta" moderna ha sviluppato un ampio interesse nei confronti del tema del rapporto tra il bambino e la città. Nel corso degli anni tale interesse si è concretizzato in diversi progetti, tra i quali "La città dei bambini", "Città sane", "Città educative" e la proposta dell'UNICEF dei "Sindaci difensori ideali dell'infanzia". Poi la Legge 285/97 ha reso il bambino protagonista di alcuni progetti di governo: una delle innovazioni di questa legge è che non riguardava i bambini disagiati, ma tutta la popolazione infantile, superando l'approccio tradizionalmente assistenzialistico degli interventi destinati ai bambini. I cospicui finanziamenti dalla 285 hanno dato impulso ai Comuni per attività verso l'infanzia; ma allo scadere di questi i Comuni hanno avuto difficoltà a garantire la continuità dei progetti. Dopo vent'anni dalla nascita del progetto "La città dei bambini" riteniamo ancora validi i suoi obiettivi a partire dal principio che una città adatta per i bambini è una città adatta per tutti. Non solo ma crediamo che in questa situazione di grave crisi siano solo i bambini a poterci salvare. La soluzione al problema della sicurezza può venire soltanto dalla partecipazione e dall'occupazione sociale della città. Alcune esperienze in Argentina, a Roma e a Pesaro lo dimostrano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.