Il fenomeno del maltrattamento è un problema tragicamente sottostimato e in aumento nei paesi più industrializzati, come denuncia l'ultimo rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dell'Unicef. La dimensione del fenomeno è, purtroppo, in larga parte misconosciuta anche a coloro che operano nel settore per la tutela, l'educazione e la cura del minore, a fronte di una scarsa coordinazione delle misure protettive generalmente adottate. Gli sforzi sul piano della ricerca neurobiologica e il grado di consapevolezza affievoliti negli anni, sono in fase di netta ripresa come dimostra l'avvio di una strategia interdisciplinare e moderna, in cui la figura del medico pediatra prevede un ruolo privilegiato nel riconoscere preventivamente i segni di un abuso infantile. Ad oggi, la mancata diagnosi o la diagnosi tardiva espone le vittime di esperienze di abuso, sia minori che adulti, al rischio di sviluppare svariati effetti psicopatologici pervasivi e cumulativi. Negli ultimi anni infatti, le evidenze prodotte propendono per il riconoscimento di sottogruppi clinicamente rilevanti di individui maltrattati, non solo sotto il profilo sintomatologico, ma anche sulla base di anomalie morfo-funzionali riscontrate in specifiche aree cerebrali, grazie al progresso delle tecniche di neuroimmaging. Inoltre, le differenze più critiche sono quelle rilevate nella risposta al trattamento farmacologico e terapeutico, legate alla variabilità genetica esistente verso i disturbi stress-correlati, con tangibili effetti negativi per i soggetti più vulnerabili alla nascita, che sperimentano prematuramente l'esperienza di una violenza. In realtà, alla base della capacità di rischio e di resilienza individuale, risiedono molteplici componenti, genetiche e non, che orbitano attorno al contesto in cui il minore vive e cresce. In accordo con le nuove posizioni mediche, il trauma indotto da un'esperienza di abuso si caratterizza come uno dei più potenti fattori di rischio per l'insorgenza di alcune psicopatologie del cervello in via di sviluppo. Ogni forma di violenza è infatti, in grado di modificare l'espressione di numerosi geni e la loro regolazione, causando dei cambiamenti sul profilo del DNA, senza alterare la sequenza del codice genetico, ma la funzione. L'insieme di queste modifiche definite epigenetiche, è paragonabile all'impronta del danno ricevuto. Il coinvolgimento delle neuroscienze in tema di abusi contro i minori nell'attività pediatrica, ha condotto alla nascita di un progetto pilota presso l'Istituto di Scienze Neurologiche (ISN) del CNR di Catania, ottenendo il patrocinio dalle principali Società Scientifiche Pediatriche Nazionali e la collaborazione con il supporto del Tribunale e della Procura della Repubblica di Catania. La ricerca intrapresa si presta inoltre, a notevoli risvolti di carattere biomedico, sociale, giuridico e istituzionale, con lo scopo di trovare soluzioni più efficaci ai fini preventivi e terapeutici dei disturbi neuropsichici e comportamentali, specificatamente associati ai fenomeni di abuso infantile.
Abusi sui minori: correlazioni cliniche, genetiche ed epigenetiche
Enrico Parano
2016
Abstract
Il fenomeno del maltrattamento è un problema tragicamente sottostimato e in aumento nei paesi più industrializzati, come denuncia l'ultimo rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dell'Unicef. La dimensione del fenomeno è, purtroppo, in larga parte misconosciuta anche a coloro che operano nel settore per la tutela, l'educazione e la cura del minore, a fronte di una scarsa coordinazione delle misure protettive generalmente adottate. Gli sforzi sul piano della ricerca neurobiologica e il grado di consapevolezza affievoliti negli anni, sono in fase di netta ripresa come dimostra l'avvio di una strategia interdisciplinare e moderna, in cui la figura del medico pediatra prevede un ruolo privilegiato nel riconoscere preventivamente i segni di un abuso infantile. Ad oggi, la mancata diagnosi o la diagnosi tardiva espone le vittime di esperienze di abuso, sia minori che adulti, al rischio di sviluppare svariati effetti psicopatologici pervasivi e cumulativi. Negli ultimi anni infatti, le evidenze prodotte propendono per il riconoscimento di sottogruppi clinicamente rilevanti di individui maltrattati, non solo sotto il profilo sintomatologico, ma anche sulla base di anomalie morfo-funzionali riscontrate in specifiche aree cerebrali, grazie al progresso delle tecniche di neuroimmaging. Inoltre, le differenze più critiche sono quelle rilevate nella risposta al trattamento farmacologico e terapeutico, legate alla variabilità genetica esistente verso i disturbi stress-correlati, con tangibili effetti negativi per i soggetti più vulnerabili alla nascita, che sperimentano prematuramente l'esperienza di una violenza. In realtà, alla base della capacità di rischio e di resilienza individuale, risiedono molteplici componenti, genetiche e non, che orbitano attorno al contesto in cui il minore vive e cresce. In accordo con le nuove posizioni mediche, il trauma indotto da un'esperienza di abuso si caratterizza come uno dei più potenti fattori di rischio per l'insorgenza di alcune psicopatologie del cervello in via di sviluppo. Ogni forma di violenza è infatti, in grado di modificare l'espressione di numerosi geni e la loro regolazione, causando dei cambiamenti sul profilo del DNA, senza alterare la sequenza del codice genetico, ma la funzione. L'insieme di queste modifiche definite epigenetiche, è paragonabile all'impronta del danno ricevuto. Il coinvolgimento delle neuroscienze in tema di abusi contro i minori nell'attività pediatrica, ha condotto alla nascita di un progetto pilota presso l'Istituto di Scienze Neurologiche (ISN) del CNR di Catania, ottenendo il patrocinio dalle principali Società Scientifiche Pediatriche Nazionali e la collaborazione con il supporto del Tribunale e della Procura della Repubblica di Catania. La ricerca intrapresa si presta inoltre, a notevoli risvolti di carattere biomedico, sociale, giuridico e istituzionale, con lo scopo di trovare soluzioni più efficaci ai fini preventivi e terapeutici dei disturbi neuropsichici e comportamentali, specificatamente associati ai fenomeni di abuso infantile.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Abusi sui minori: correlazioni cliniche, genetiche ed epigenetiche
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