Abstract L'acqua è un topos ricorrente della storia dei giardini dalle origini fino ad arrivare all'età moderna. Appare evidente che la metafora del giardino, che rimanda al grembo materno luogo recinto accogliente e protetto che custodisce la vita, abbia anche l'acqua come elemento fondamentale. Elemento presente nella storia e composizione del giardino sin dalle sue lontane origini, indispensabile per la vita del giardino stesso, che è principalmente composto da materiale vegetale, dunque vivente. L'acqua ha assunto nel corso della storia valori simbolici, pratici e scenografici. Utilizzata e plasmata in molteplici forme regolari, simmetriche, libere o naturali, è presente nei progetti dei giardini, in mille forme e modi. L'uso dell'acqua ha sempre dato un fondamentale contributo nella composizione dei giardini, attraverso lo studio di essa è stato di sovente possibile dare una chiave di lettura di alcuni dei paradigmatici esempi di giardino storico che configurano la storia del paesaggio. Paradossalmente i primi giardini, sorti in zone desertiche dell'Egitto e della Mesopotamia, li dove la natura appariva più ostile presentano proprio l'acqua tra i temi fondamentali della loro composizione; sin dai primi documenti iconografici Egizi, l'acqua appare come elemento centrale del giardino. Portata con sistemi d'irrigazione complessi, o prelevata dai vicini fiumi e laghi con strumenti ingegnosi quali lo Shaduf e trasportata dai servi sul dorso, l'acqua è presente come elemento importante già nei primi giardini Egizi, Persiani e Babilonesi di cui restano immagini iconografiche e testimonianze letterarie. Attraverso la storia dei giardini, che va di pari passo con lo sviluppo delle principali civiltà ed a volte addirittura le precede è possibile interpretare il complesso rapporto esistente tra l'uomo e la natura rapporto in cui spesso l'acqua assume un ruolo fondamentale. Così l'acqua la ritroviamo come elemento importante per i giardini Greci, Romani, Islamici, Arabi. Nella storia del pensiero il giardino visto come metafora dell'opera di Dio sin dal mito fondativo dell'Eden fino ad arrivare ai giardini giapponesi, presenta l'acqua anche come trait d'union dei vari temi compositivi costituenti il giardino stesso. Nel giardino formale classico, riconducibile ai due stili principali che lo configurano quello del giardino all'Italiana e del giardino francese, l'architettura dell'acqua è disegnata in forme regolari e percorsi obbligati di fontane, bacini e canali geometrici, mentre con il tramontare del modello del giardino classico l'acqua, pur restando una componente fondamentale, assume un ruolo diverso; ad esempio nel landscape gardening l'acqua compare nei giardini in forme sinuose e serpeggianti disegnata quindi in forme libere che si trasformano in laghi o stagni che cercano di mimare al meglio le forme naturali originarie. L'eccezionale documentazione iconografica, in materia di storia dei giardini, si offre come strumento utile per comprendere il ruolo dell'acqua presente nei più rappresentativi giardini storici, che spesso appaiono come la trasposizione di veri e propri dipinti in cui la materia evanescente dell'acqua con il suo riflettere e rimodellare la natura circostante ne è stesso elemento costitutivo imprescindibile.

IL TEMA RICORRENTE DELL'ACQUA NELLA STORIA DEI GIARDINI

BARBARA BERTOLI;CLELIA CIRILLO;GIOVANNA ACAMPORA;MARINA RUSSO
2016

Abstract

Abstract L'acqua è un topos ricorrente della storia dei giardini dalle origini fino ad arrivare all'età moderna. Appare evidente che la metafora del giardino, che rimanda al grembo materno luogo recinto accogliente e protetto che custodisce la vita, abbia anche l'acqua come elemento fondamentale. Elemento presente nella storia e composizione del giardino sin dalle sue lontane origini, indispensabile per la vita del giardino stesso, che è principalmente composto da materiale vegetale, dunque vivente. L'acqua ha assunto nel corso della storia valori simbolici, pratici e scenografici. Utilizzata e plasmata in molteplici forme regolari, simmetriche, libere o naturali, è presente nei progetti dei giardini, in mille forme e modi. L'uso dell'acqua ha sempre dato un fondamentale contributo nella composizione dei giardini, attraverso lo studio di essa è stato di sovente possibile dare una chiave di lettura di alcuni dei paradigmatici esempi di giardino storico che configurano la storia del paesaggio. Paradossalmente i primi giardini, sorti in zone desertiche dell'Egitto e della Mesopotamia, li dove la natura appariva più ostile presentano proprio l'acqua tra i temi fondamentali della loro composizione; sin dai primi documenti iconografici Egizi, l'acqua appare come elemento centrale del giardino. Portata con sistemi d'irrigazione complessi, o prelevata dai vicini fiumi e laghi con strumenti ingegnosi quali lo Shaduf e trasportata dai servi sul dorso, l'acqua è presente come elemento importante già nei primi giardini Egizi, Persiani e Babilonesi di cui restano immagini iconografiche e testimonianze letterarie. Attraverso la storia dei giardini, che va di pari passo con lo sviluppo delle principali civiltà ed a volte addirittura le precede è possibile interpretare il complesso rapporto esistente tra l'uomo e la natura rapporto in cui spesso l'acqua assume un ruolo fondamentale. Così l'acqua la ritroviamo come elemento importante per i giardini Greci, Romani, Islamici, Arabi. Nella storia del pensiero il giardino visto come metafora dell'opera di Dio sin dal mito fondativo dell'Eden fino ad arrivare ai giardini giapponesi, presenta l'acqua anche come trait d'union dei vari temi compositivi costituenti il giardino stesso. Nel giardino formale classico, riconducibile ai due stili principali che lo configurano quello del giardino all'Italiana e del giardino francese, l'architettura dell'acqua è disegnata in forme regolari e percorsi obbligati di fontane, bacini e canali geometrici, mentre con il tramontare del modello del giardino classico l'acqua, pur restando una componente fondamentale, assume un ruolo diverso; ad esempio nel landscape gardening l'acqua compare nei giardini in forme sinuose e serpeggianti disegnata quindi in forme libere che si trasformano in laghi o stagni che cercano di mimare al meglio le forme naturali originarie. L'eccezionale documentazione iconografica, in materia di storia dei giardini, si offre come strumento utile per comprendere il ruolo dell'acqua presente nei più rappresentativi giardini storici, che spesso appaiono come la trasposizione di veri e propri dipinti in cui la materia evanescente dell'acqua con il suo riflettere e rimodellare la natura circostante ne è stesso elemento costitutivo imprescindibile.
2016
Istituto di Biologia Agro-ambientale e Forestale - IBAF - Sede Porano
storia
acqua
giardini
paesaggio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/319099
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