Gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) sono una classe di composti riconosciuti come cancerogeni, per questo la Direttiva Europea 2008/50/EC fissa come media annua per la concentrazione del benzo(a)pirene nel PM10 un valore guida pari ad 1 ng/m3, inoltre impone il monitoraggio di altri sei congeneri. La misura degli IPA atmosferici può essere però inficiata già nella fase di campionamento. Due sono i processi principali di produzione degli artefatti: la perdita per evaporazione dal filtro di raccolta degli omologhi più leggeri e i fenomeni di decomposizione legati alla presenza di ossidanti atmosferici quali l'ozono. I metodi di riferimento per l'analisi degli IPA sottolineano che per ottenere un campione rappresentativo del reale contenuto di questi composti nel PM10 sarebbe necessario utilizzare un sistema di abbattimento dell'ozono (scrubber). Ciononostante, la mancanza di studi riguardanti l'applicazione in campo di questi sistemi ne impedisce l'inserimento nelle procedure della norma. Tramite l'utilizzo contemporaneo di 6 linee di prelievo, sono state svolte indagini sull'entità dei processi ossidativi e di volatilizzazione a carico degli IPA durante il campionamento secondo diverse condizioni meteorologiche, secondo diverse durate dei tempi di raccolta e anche variando gli orari di inizio del campionamento. I risultati hanno confermato che durante l'estate gli IPA campionati secondo la norma EN12341, ma senza lo scrubber, possono subire perdite fino al 30%. Le perdite indotte dall'evaporazione erano più importanti delle perdite dovute a decomposizione per gli IPA più leggeri, dimostrando che questo processo, seppur meno considerato, è molto rilevante. La durata del campionamento, ma anche l'orario di inizio, possono contribuire alla riduzione degli artifacts.
Artefatti di campionamento degli IPA: valutazione e strategie di riduzione.
Catia Balducci;Paola Romagnoli;Mattia Perilli;Angelo Cecinato
2016
Abstract
Gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) sono una classe di composti riconosciuti come cancerogeni, per questo la Direttiva Europea 2008/50/EC fissa come media annua per la concentrazione del benzo(a)pirene nel PM10 un valore guida pari ad 1 ng/m3, inoltre impone il monitoraggio di altri sei congeneri. La misura degli IPA atmosferici può essere però inficiata già nella fase di campionamento. Due sono i processi principali di produzione degli artefatti: la perdita per evaporazione dal filtro di raccolta degli omologhi più leggeri e i fenomeni di decomposizione legati alla presenza di ossidanti atmosferici quali l'ozono. I metodi di riferimento per l'analisi degli IPA sottolineano che per ottenere un campione rappresentativo del reale contenuto di questi composti nel PM10 sarebbe necessario utilizzare un sistema di abbattimento dell'ozono (scrubber). Ciononostante, la mancanza di studi riguardanti l'applicazione in campo di questi sistemi ne impedisce l'inserimento nelle procedure della norma. Tramite l'utilizzo contemporaneo di 6 linee di prelievo, sono state svolte indagini sull'entità dei processi ossidativi e di volatilizzazione a carico degli IPA durante il campionamento secondo diverse condizioni meteorologiche, secondo diverse durate dei tempi di raccolta e anche variando gli orari di inizio del campionamento. I risultati hanno confermato che durante l'estate gli IPA campionati secondo la norma EN12341, ma senza lo scrubber, possono subire perdite fino al 30%. Le perdite indotte dall'evaporazione erano più importanti delle perdite dovute a decomposizione per gli IPA più leggeri, dimostrando che questo processo, seppur meno considerato, è molto rilevante. La durata del campionamento, ma anche l'orario di inizio, possono contribuire alla riduzione degli artifacts.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


