Le ineguaglianze tra le due rive del bacino, in parte determinate dalla natura e in parte prodotto della storia, dell'evoluzione delle relazioni tra paesi e dall'emergere di nuovi poli di sviluppo mondiali, hanno indebolito la coesione euro-mediterranea, creando una situazione strutturale di debolezza e di esposizione della regione alle dinamiche globali, quali il cambiamento climatico e la crisi alimentare. Nel Mediterraneo l'aumento della temperatura rappresenta un vero e proprio moltiplicatore dei fattori di rischio nei paesi della riva sud ed est del bacino (Psem) che associano ad una limitata dotazione di risorse naturali, una scarsa capacità di risposta e di adattamento al cambiamento climatico. La stessa crisi alimentare globale del 2008 e del 2011 ha colpito soprattutto i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente (Mena) che sono più esposti agli eventi climatici estremi, come le ondate di siccità, e dipendono dal mercato internazionale per l'importazione di derrate alimentari di base. L'intreccio tra vincoli ambientali, divari economici e ritardi istituzionali, crea una frattura tra le due rive del Mediterraneo che alimenta l'instabilità politica e la pressione migratoria. Obiettivo di questo lavoro è, dunque, quello di analizzare gli effetti delle dinamiche globali sulla regione attraverso un'analisi comparativa delle due rive del bacino che evidenzi i fattori di rischio e la vulnerabilità delle diverse aree. Nella prima parte del capitolo si analizza l'impatto del cambiamento climatico su un ecosistema fragile come quello mediterraneo e gli effetti che tale cambiamento produce in termini di disponibilità e degrado delle risorse primarie. Nella seconda parte, l'analisi si concentra sulla questione della sicurezza alimentare nei paesi mediterranei e sulle conseguenze geopolitiche della crisi alimentare.
Gli effetti delle dinamiche globali sui paesi mediterranei: rischio e vulnerabilità ambientale
Eugenia Ferragina;
2015
Abstract
Le ineguaglianze tra le due rive del bacino, in parte determinate dalla natura e in parte prodotto della storia, dell'evoluzione delle relazioni tra paesi e dall'emergere di nuovi poli di sviluppo mondiali, hanno indebolito la coesione euro-mediterranea, creando una situazione strutturale di debolezza e di esposizione della regione alle dinamiche globali, quali il cambiamento climatico e la crisi alimentare. Nel Mediterraneo l'aumento della temperatura rappresenta un vero e proprio moltiplicatore dei fattori di rischio nei paesi della riva sud ed est del bacino (Psem) che associano ad una limitata dotazione di risorse naturali, una scarsa capacità di risposta e di adattamento al cambiamento climatico. La stessa crisi alimentare globale del 2008 e del 2011 ha colpito soprattutto i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente (Mena) che sono più esposti agli eventi climatici estremi, come le ondate di siccità, e dipendono dal mercato internazionale per l'importazione di derrate alimentari di base. L'intreccio tra vincoli ambientali, divari economici e ritardi istituzionali, crea una frattura tra le due rive del Mediterraneo che alimenta l'instabilità politica e la pressione migratoria. Obiettivo di questo lavoro è, dunque, quello di analizzare gli effetti delle dinamiche globali sulla regione attraverso un'analisi comparativa delle due rive del bacino che evidenzi i fattori di rischio e la vulnerabilità delle diverse aree. Nella prima parte del capitolo si analizza l'impatto del cambiamento climatico su un ecosistema fragile come quello mediterraneo e gli effetti che tale cambiamento produce in termini di disponibilità e degrado delle risorse primarie. Nella seconda parte, l'analisi si concentra sulla questione della sicurezza alimentare nei paesi mediterranei e sulle conseguenze geopolitiche della crisi alimentare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.