La disciplina europea in materia di prevenzione e controllo integrate dell'inquinamento (IPPC: Integrated Pollution Prevention and Control), oggi direttiva 2010/75/UE prevede la prevenzione dell'inquinamento attraverso l'intervento alla fonte dell'emissione e il controllo delle emissioni industriali per mezzo delle autorizzazioni integrate ambientali, ovvero autorizzazioni che tengano conto di tutte le prestazioni ambientali di un impianto, al fine di evitare che l'inquinamento sia trasferito da una matrice ambientale all'altra. In Italia tutti gli impianti soggetti alla direttiva IED/IPPC devono essere dotati di autorizzazione integrata ambientale (AIA) e applicare le migliori tecniche disponibili (BAT), ovvero le tecniche più efficaci per prevenire o ridurre le emissioni, che siano tecnicamente fattibili ed economicamente sostenibili. Tra le migliori tecniche disponibili ha assunto via via maggiore rilevanza l'applicazione di un sistema di gestione ambientale efficiente, finalizzato in particolare al controllo di emissioni in atmosfera non convogliate, per le quali si configura spesso come l'unico strumento di prevenzione e controllo davvero efficace, anche ai fini della sicurezza. Scopo del presente lavoro è quello di analizzare le misure adottate per le acciaierie e le raffinerie soggette ad AIA statale (di competenza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) e rientranti nel campo di applicazione del decreto legislativo n. 105 del 26 giugno 2015 di recepimento della direttiva "Seveso III", al fine di controllare le emissioni di sostanze rilasciate in atmosfera come emissioni diffuse/fuggitive.

La gestione delle emissioni non convogliate negli stabilimenti industriali soggetti ad AIA e a Seveso III, attraverso le procedure di un sistema di gestione ambientale certificato ISO 14001:2015, con particolare riferimento ad acciaierie e raffinerie

Fiore D;De Giorgi L;Fardelli;
2016

Abstract

La disciplina europea in materia di prevenzione e controllo integrate dell'inquinamento (IPPC: Integrated Pollution Prevention and Control), oggi direttiva 2010/75/UE prevede la prevenzione dell'inquinamento attraverso l'intervento alla fonte dell'emissione e il controllo delle emissioni industriali per mezzo delle autorizzazioni integrate ambientali, ovvero autorizzazioni che tengano conto di tutte le prestazioni ambientali di un impianto, al fine di evitare che l'inquinamento sia trasferito da una matrice ambientale all'altra. In Italia tutti gli impianti soggetti alla direttiva IED/IPPC devono essere dotati di autorizzazione integrata ambientale (AIA) e applicare le migliori tecniche disponibili (BAT), ovvero le tecniche più efficaci per prevenire o ridurre le emissioni, che siano tecnicamente fattibili ed economicamente sostenibili. Tra le migliori tecniche disponibili ha assunto via via maggiore rilevanza l'applicazione di un sistema di gestione ambientale efficiente, finalizzato in particolare al controllo di emissioni in atmosfera non convogliate, per le quali si configura spesso come l'unico strumento di prevenzione e controllo davvero efficace, anche ai fini della sicurezza. Scopo del presente lavoro è quello di analizzare le misure adottate per le acciaierie e le raffinerie soggette ad AIA statale (di competenza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) e rientranti nel campo di applicazione del decreto legislativo n. 105 del 26 giugno 2015 di recepimento della direttiva "Seveso III", al fine di controllare le emissioni di sostanze rilasciate in atmosfera come emissioni diffuse/fuggitive.
2016
Istituto sull'Inquinamento Atmosferico - IIA
9788890239182
IPPC SEVESO BAT ISO 14001:2015
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/322721
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