The inner margin of coastal Supramonte (central-east Sardinia) is bordered by the outcrops of palaeozoic granites and/or phyllites underlying the Jurassic sedimentary covers and outcropping because of tectonics and erosion. The Jurassic successions starts with clay layers, marls, conglomerates and sands of different thickness (generally some metres), followed by sandy dolostones increasing their carbonate content upwards (Dorgali Formation). In the central-western sector (Marghine - Su Canale area), a series of karst systems develops along the contact between these silicate and carbonate rocks. With their streamlets, these underground networks drain the allogenic recharge of small depressions formed on the impermeable basement. The typical morphologies of these caves is characterised by the lack of dissolutional morphologies and by the presence of wide voids that increase their size with depth, with volumes incompatible with the available discharge. The ceiling is generally flat and relatively low, while the floor is masked by a pile of graviclastic deposits. Parts of these vadose passages are sometimes developed for several metres in granite or metamorphic rocks. The mineralogical analysis of the weathering products at the contact between the palaeozoic basement and the mesozoic sediments have shown the presence of typical silicate hydrolysis minerals such as montmorillonite, kaolinite, and chlorite. The speleogenesis of these karst systems can thus be described through a first dissolutional phase that affects the carbonate cement of the basal sandy dolostones. This stage produces loose material that can easily be removed by water erosion. Once the critical dimensions of the void have been reached huge chambers can form in a few thousands of years.

Il margine interno del Supramonte costiero (Sardegna centro-orientale) è orlato dall'affioramento di graniti e/o filladi appartenenti al basamento paleozoico messi a nudo dalle dislocazioni terziarie e dall'erosione delle coperture giurassiche. Questa successione sedimentarie è costituita alla base da livelli di argille, marne, conglomerati e sabbie di spessore variabile (generalmente qualche metro), e seguita da dolomie sabbiose che diventano progressivamente più carbonatiche (Formazione di Dorgali). Nel settore centro-occidentale di quest'altopiano (nella zona di Marghine - Su Canale) si sviluppano alcuni sistemi carsici allineati lungo il contatto tra i litotipi cristallini e quelli carbonatici. Con i loro piccoli corsi d'acqua, questi reticoli sotterranei drenano gli apporti allogenici di modeste depressioni, impostate sul basamento impermeabile. La tipica morfologia di queste grotte è caratterizzata dall'assenza di superfici di dissoluzione e dalla presenza di ampi vuoti che aumentano le loro dimensioni in profondità, con volumi che la ricarica disponibile non sembrerebbe giustificare. Il soffitto è generalmente piatto e relativamente basso, mentre il pavimento è mascherato dall'accumulo di depositi graviclastici. Parte di questi ambienti vadosi sono a volte sviluppati per diversi metri dentro le rocce insolubili del basamento e in alcuni casi i passaggi sono completamente scavati nei graniti o nelle rocce metamorfiche. L'analisi mineralogica dei prodotti di alterazione al contatto tra le rocce paleozoiche e i sedimenti mesozoici ha rivelato la presenza di tipici minerali secondari prodotti dall'idrolisi dei silicati quali montmorillonite, caolinite e clorite. La speleogenesi di questi sistemi carsici può quindi essere spiegata con una prima fase dissolutiva del cemento carbonatico degli strati basali di dolomia sabbiosa. Questo stadio origina un materiale sciolto che può essere facilmente asportato dall'erosione esercitata dalle acque correnti e, una volta raggiunte le dimensioni critiche del vuoto, la successiva formazione della grotta avviene molto rapidamente portando ad ambienti ampi in poche migliaia di anni.

Speleogenesi nelle dolomie della Formazione di Dorgali (Sardegna centro orientale).

Laura Sanna;
2015

Abstract

The inner margin of coastal Supramonte (central-east Sardinia) is bordered by the outcrops of palaeozoic granites and/or phyllites underlying the Jurassic sedimentary covers and outcropping because of tectonics and erosion. The Jurassic successions starts with clay layers, marls, conglomerates and sands of different thickness (generally some metres), followed by sandy dolostones increasing their carbonate content upwards (Dorgali Formation). In the central-western sector (Marghine - Su Canale area), a series of karst systems develops along the contact between these silicate and carbonate rocks. With their streamlets, these underground networks drain the allogenic recharge of small depressions formed on the impermeable basement. The typical morphologies of these caves is characterised by the lack of dissolutional morphologies and by the presence of wide voids that increase their size with depth, with volumes incompatible with the available discharge. The ceiling is generally flat and relatively low, while the floor is masked by a pile of graviclastic deposits. Parts of these vadose passages are sometimes developed for several metres in granite or metamorphic rocks. The mineralogical analysis of the weathering products at the contact between the palaeozoic basement and the mesozoic sediments have shown the presence of typical silicate hydrolysis minerals such as montmorillonite, kaolinite, and chlorite. The speleogenesis of these karst systems can thus be described through a first dissolutional phase that affects the carbonate cement of the basal sandy dolostones. This stage produces loose material that can easily be removed by water erosion. Once the critical dimensions of the void have been reached huge chambers can form in a few thousands of years.
2015
978-88-89897-11-9
Il margine interno del Supramonte costiero (Sardegna centro-orientale) è orlato dall'affioramento di graniti e/o filladi appartenenti al basamento paleozoico messi a nudo dalle dislocazioni terziarie e dall'erosione delle coperture giurassiche. Questa successione sedimentarie è costituita alla base da livelli di argille, marne, conglomerati e sabbie di spessore variabile (generalmente qualche metro), e seguita da dolomie sabbiose che diventano progressivamente più carbonatiche (Formazione di Dorgali). Nel settore centro-occidentale di quest'altopiano (nella zona di Marghine - Su Canale) si sviluppano alcuni sistemi carsici allineati lungo il contatto tra i litotipi cristallini e quelli carbonatici. Con i loro piccoli corsi d'acqua, questi reticoli sotterranei drenano gli apporti allogenici di modeste depressioni, impostate sul basamento impermeabile. La tipica morfologia di queste grotte è caratterizzata dall'assenza di superfici di dissoluzione e dalla presenza di ampi vuoti che aumentano le loro dimensioni in profondità, con volumi che la ricarica disponibile non sembrerebbe giustificare. Il soffitto è generalmente piatto e relativamente basso, mentre il pavimento è mascherato dall'accumulo di depositi graviclastici. Parte di questi ambienti vadosi sono a volte sviluppati per diversi metri dentro le rocce insolubili del basamento e in alcuni casi i passaggi sono completamente scavati nei graniti o nelle rocce metamorfiche. L'analisi mineralogica dei prodotti di alterazione al contatto tra le rocce paleozoiche e i sedimenti mesozoici ha rivelato la presenza di tipici minerali secondari prodotti dall'idrolisi dei silicati quali montmorillonite, caolinite e clorite. La speleogenesi di questi sistemi carsici può quindi essere spiegata con una prima fase dissolutiva del cemento carbonatico degli strati basali di dolomia sabbiosa. Questo stadio origina un materiale sciolto che può essere facilmente asportato dall'erosione esercitata dalle acque correnti e, una volta raggiunte le dimensioni critiche del vuoto, la successiva formazione della grotta avviene molto rapidamente portando ad ambienti ampi in poche migliaia di anni.
dissoluzione
erosione
grotte di contatto
Supramonte
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/323078
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact