Il massiccio del Supramonte (Sardegna centro orientale) è un importante acquifero carsico, costituito da carbonati mesozoici che coprono filladi e graniti del Paleozoico. Estendendosi per oltre 170 km2, la sua struttura generale vede questo altopiano carsico confinato alla base da un basamento impermeabile inclinato verso nord-est, mentre un sistema di faglie terziarie obbliga le acque infiltrate nella parte sud del massiccio (di cui la Grotta dell'Edera è il principale punto di infiltrazione perennemente attivo) a fluire verso nord. Sempre nella zona di assorbimento meridionale, le bancate giurassiche sono profondamente incise dal canyon fluviocarsico del Riu Flumineddu, un torrente effimero, attivo solo dopo intense precipitazioni, ma che presenta perdite in subalveo, che con una serie di pozzi connettono rapidamente gli inghiottitoi superficiali con un livello di base orizzontale sviluppato vicino al contatto tra basamento paleozoico e rocce carbonatiche, lungo cui si concentra lo scorrimento idrico perenne. Attualmente si riconoscono tre distinti sistemi di deflusso sotterraneo, individuabili nelle seguenti grotte: Su Eni 'e Istettai, S'Orale 'e Su Mudrecu e Su Colostrargiu, rispettivamente a 500, 340 e 150 metri di profondità, tutti con fiumi che scorrono alla loro base lungo condotti vadosi impostati su linee di fratturazione parallele ma a diverse quote (dettate da quella del basamento, sboccato da faglie). Come dimostrato da esperimenti di tracciamento, questa rete di drenaggio è costituita da sistemi indipendenti e paralleli, senza connessione idrogeologica nelle loro parti attualmente esplorate ma che convogliano le loro acque al collettore principale alimentando le emergenze sorgentizie nella zona nord freatica del Supramonte (oltre 15 km di distanza, la più importante delle quali è Su Gologone). La recente scoperta lungo l'alveo del Riu Flumineddu di un nuovo punto di assorbimento, l'inghiottitoio di Piggios de Janas (ASProS, 2013), ha aperto la possibilità di esplorare un ulteriore segmento al reticolo carsico. Poco a valle dell'immissario di Badde Tureddu, un piccolo ingresso scavato tra i spessi sedimenti della valle dà accesso a una serie di fratture che scendono rapidamente fino a 80 metri di profondità dove si apre una grande sala di crollo che sprofonda su un'altra ricolma di depositi fluviali fossilizzati da incantevoli livelli concrezionali. A circa 200 metri di profondità questo vasto ambiente intercetta un torrente sotterraneo che, dirigendosi verso nord sotto i contrafforti di Campu Su Mudrecu, scorre incidendo le filladi paleozoiche. In questo lavoro insieme a un quadro aggiornato sulle attuali conoscenze delle linee di scorrimento del Supramonte, si presenta il risultato di un test con fluoresceina che ha evidenziato una connessione diretta tra questa nuova grotta e quella di Su Colostrargiu, e quindi parte del sistema S'Edera - Su Gologone.
Nuovo segmento del Flumineddu sotterraneo nel Supramonte meridionale: Piggios de Janas.
Laura Sanna;
2013
Abstract
Il massiccio del Supramonte (Sardegna centro orientale) è un importante acquifero carsico, costituito da carbonati mesozoici che coprono filladi e graniti del Paleozoico. Estendendosi per oltre 170 km2, la sua struttura generale vede questo altopiano carsico confinato alla base da un basamento impermeabile inclinato verso nord-est, mentre un sistema di faglie terziarie obbliga le acque infiltrate nella parte sud del massiccio (di cui la Grotta dell'Edera è il principale punto di infiltrazione perennemente attivo) a fluire verso nord. Sempre nella zona di assorbimento meridionale, le bancate giurassiche sono profondamente incise dal canyon fluviocarsico del Riu Flumineddu, un torrente effimero, attivo solo dopo intense precipitazioni, ma che presenta perdite in subalveo, che con una serie di pozzi connettono rapidamente gli inghiottitoi superficiali con un livello di base orizzontale sviluppato vicino al contatto tra basamento paleozoico e rocce carbonatiche, lungo cui si concentra lo scorrimento idrico perenne. Attualmente si riconoscono tre distinti sistemi di deflusso sotterraneo, individuabili nelle seguenti grotte: Su Eni 'e Istettai, S'Orale 'e Su Mudrecu e Su Colostrargiu, rispettivamente a 500, 340 e 150 metri di profondità, tutti con fiumi che scorrono alla loro base lungo condotti vadosi impostati su linee di fratturazione parallele ma a diverse quote (dettate da quella del basamento, sboccato da faglie). Come dimostrato da esperimenti di tracciamento, questa rete di drenaggio è costituita da sistemi indipendenti e paralleli, senza connessione idrogeologica nelle loro parti attualmente esplorate ma che convogliano le loro acque al collettore principale alimentando le emergenze sorgentizie nella zona nord freatica del Supramonte (oltre 15 km di distanza, la più importante delle quali è Su Gologone). La recente scoperta lungo l'alveo del Riu Flumineddu di un nuovo punto di assorbimento, l'inghiottitoio di Piggios de Janas (ASProS, 2013), ha aperto la possibilità di esplorare un ulteriore segmento al reticolo carsico. Poco a valle dell'immissario di Badde Tureddu, un piccolo ingresso scavato tra i spessi sedimenti della valle dà accesso a una serie di fratture che scendono rapidamente fino a 80 metri di profondità dove si apre una grande sala di crollo che sprofonda su un'altra ricolma di depositi fluviali fossilizzati da incantevoli livelli concrezionali. A circa 200 metri di profondità questo vasto ambiente intercetta un torrente sotterraneo che, dirigendosi verso nord sotto i contrafforti di Campu Su Mudrecu, scorre incidendo le filladi paleozoiche. In questo lavoro insieme a un quadro aggiornato sulle attuali conoscenze delle linee di scorrimento del Supramonte, si presenta il risultato di un test con fluoresceina che ha evidenziato una connessione diretta tra questa nuova grotta e quella di Su Colostrargiu, e quindi parte del sistema S'Edera - Su Gologone.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.