La domanda posta dai curatori del volume (Quelle philologie pour quelle lexicographie?) interpreta in forma tendenziosa il circolo vizioso che lega filologia a lessicografia: per fare buone edizioni servono buoni lessici, per fare buoni lessici servono buone edizioni. Non ritengo legittimo impostare metodologicamente un'edizione soltanto in funzione del suo utilizzo a fini lessicografici: tuttavia non vi è dubbio che le caratteristiche dell'edizione di un testo medievale condizionino l'analisi lessicale praticabile su quel testo. Il modello ecdotico che dà più garanzie al lavoro del lessicografo è quello che permette di dar conto della variazione cui il testo è sottoposto nella diacronia: anche laddove non sia possibile avere sicurezze nella ricostruzione delle fasi originarie di una tradizione, le ipotesi genealogiche circa la sua dinamica consentono di individuare le varianti lessicali, di interpretarne la successione, di collocarle nel tempo. Viceversa, un'edizione fondata sulla sincronia di un unico manoscritto impedisce di cogliere il processo stratigrafico che ne è all'origine, schiacciando i suoi dati lessicali su una superficie opaca.

Lessico del testo o lessico della tradizione? Un modello a partire dal Medioevo italiano

Lino Leonardi
2016

Abstract

La domanda posta dai curatori del volume (Quelle philologie pour quelle lexicographie?) interpreta in forma tendenziosa il circolo vizioso che lega filologia a lessicografia: per fare buone edizioni servono buoni lessici, per fare buoni lessici servono buone edizioni. Non ritengo legittimo impostare metodologicamente un'edizione soltanto in funzione del suo utilizzo a fini lessicografici: tuttavia non vi è dubbio che le caratteristiche dell'edizione di un testo medievale condizionino l'analisi lessicale praticabile su quel testo. Il modello ecdotico che dà più garanzie al lavoro del lessicografo è quello che permette di dar conto della variazione cui il testo è sottoposto nella diacronia: anche laddove non sia possibile avere sicurezze nella ricostruzione delle fasi originarie di una tradizione, le ipotesi genealogiche circa la sua dinamica consentono di individuare le varianti lessicali, di interpretarne la successione, di collocarle nel tempo. Viceversa, un'edizione fondata sulla sincronia di un unico manoscritto impedisce di cogliere il processo stratigrafico che ne è all'origine, schiacciando i suoi dati lessicali su una superficie opaca.
2016
Istituto Opera del Vocabolario Italiano - OVI
978-3-8253-6564-6
Lessico medievale
Tradizione manoscritta
Lingua italiana antica
Critica testuale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/323878
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