La formazione professionale (FP) è una politica attiva del lavoro che mira ad accrescere il capitale umano e l'occupabilità, ma prende in carico anche numerose istanze legate al disagio, scolastico, lavorativo e sociale. Perciò, una buona calibrazione della FP sul bisogno individuale è fondamentale. Purtroppo, la personalizzazione dei percorsi viene raramente realizzata, per molteplici difficoltà nell'implementazione. Tale personalizzazione è particolarmente rilevante nella FP iniziale, che accoglie molti giovani con un pesante bagaglio di condizioni e percorsi difficili. Questo contributo intende concentrarsi sul tema della profilazione di tali utenti, anche in vista di un'associazione della profilazione a meccanismi di remunerazione delle agenzie formative basati sulla premialità. Per non introdurre distorsioni, è infatti necessario misurare correttamente il livello in ingresso dei trattati. Però, l'eventuale svantaggio risulta molto difficile da identificare, essendo una caratteristica multidimensionale e latente. Laddove la profilazione sconfini nelle problematiche individuali, l'analista dovrà affrontare quindi due problemi: l'acquisizione di informazioni rilevanti ed attendibili e l'elaborazione di indicatori sintetici atti a rappresentare un problema complesso. Perciò, questo articolo si soffermerà anche sui percorsi di indagine per acquisire informazioni adeguate e affidabili per il calcolo degli indicatori. Per descrivere la situazione in ingresso, si proporrà l'utilizzo di modelli ad equazioni strutturali (SEM), atti a identificare fenomeni multidimensionali e latenti attraverso indicatori compositi, legati a diversi indicatori elementari che ne rappresentano il sintomo esterno osservabile, e collegati ad altri indicatori compositi, in una visione sistemica. Nel contesto della formazione iniziale, tale impianto modellistico consente di descrivere in modo completo il profilo in ingresso degli utenti e di osservare in modo sistemico quali servizi e interventi abbiano maggiore impatto sulle variabili obiettivo. L'articolo discute inoltre alcune esperienze di rilevazione della condizione in ingresso, presentando i risultati ottenuti con SEM e discutendo vantaggi e difetti di tale approccio statistico nel campo della profilazione dell'utenza.

Un approccio strutturale per la rilevazione dei profili degli utenti della formazione iniziale

Sella L;Ragazzi E
2016

Abstract

La formazione professionale (FP) è una politica attiva del lavoro che mira ad accrescere il capitale umano e l'occupabilità, ma prende in carico anche numerose istanze legate al disagio, scolastico, lavorativo e sociale. Perciò, una buona calibrazione della FP sul bisogno individuale è fondamentale. Purtroppo, la personalizzazione dei percorsi viene raramente realizzata, per molteplici difficoltà nell'implementazione. Tale personalizzazione è particolarmente rilevante nella FP iniziale, che accoglie molti giovani con un pesante bagaglio di condizioni e percorsi difficili. Questo contributo intende concentrarsi sul tema della profilazione di tali utenti, anche in vista di un'associazione della profilazione a meccanismi di remunerazione delle agenzie formative basati sulla premialità. Per non introdurre distorsioni, è infatti necessario misurare correttamente il livello in ingresso dei trattati. Però, l'eventuale svantaggio risulta molto difficile da identificare, essendo una caratteristica multidimensionale e latente. Laddove la profilazione sconfini nelle problematiche individuali, l'analista dovrà affrontare quindi due problemi: l'acquisizione di informazioni rilevanti ed attendibili e l'elaborazione di indicatori sintetici atti a rappresentare un problema complesso. Perciò, questo articolo si soffermerà anche sui percorsi di indagine per acquisire informazioni adeguate e affidabili per il calcolo degli indicatori. Per descrivere la situazione in ingresso, si proporrà l'utilizzo di modelli ad equazioni strutturali (SEM), atti a identificare fenomeni multidimensionali e latenti attraverso indicatori compositi, legati a diversi indicatori elementari che ne rappresentano il sintomo esterno osservabile, e collegati ad altri indicatori compositi, in una visione sistemica. Nel contesto della formazione iniziale, tale impianto modellistico consente di descrivere in modo completo il profilo in ingresso degli utenti e di osservare in modo sistemico quali servizi e interventi abbiano maggiore impatto sulle variabili obiettivo. L'articolo discute inoltre alcune esperienze di rilevazione della condizione in ingresso, presentando i risultati ottenuti con SEM e discutendo vantaggi e difetti di tale approccio statistico nel campo della profilazione dell'utenza.
2016
Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile - IRCrES
formazione professionale
modelli ad equazioni strutturali
profilazione degli utenti
indicatori compositi
valutazione delle politiche
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/324459
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