In un futuro molto prossimo le varie agenzie spaziali potrebbero mandare degli astronauti ad esplorare alcuni dei corpi celesti più vicini a noi: Luna, Marte o Asteroidi. Per addestrarsi a queste missioni complesse o di lunga durata nello spazio, gli astronauti devono essere pronti ad operare in squadre multifunzionali in condizioni estreme e in missioni operative a carattere multidisciplinare e internazionale. Questo tipo di addestramento richiede luoghi confinati, estremi, ambienti della Terra il più possibile simili allo spazio, come moduli costruiti sul fondo del mare, basi in Antartide e zone desertiche. Una delle condizioni terrestri più analoghe ad un ambiente planetario come quello di Marte è senza dubbio la grotta: buio, temperatura costante, visione limitata, ostacoli fisici, regole ferree per la sicurezza, isolamento, perdita di percezione temporale, difficoltà di approvvigionamento, necessità di lavorare in gruppo. Se poi aggiungiamo l'esplorazione, la documentazione (rilievi e fotografie), esperimenti e campionamenti scientifici, le somiglianze tra una spedizione sotterranea e una spaziale diventano particolarmente elevate. Nell'ambito di CAVES, un corso di addestramento organizzato dal 2008 dall'Agenzia Spaziale Europea, gli astronauti sono inseriti in un vero e proprio programma di monitoraggio ambientale in grotta. Si tratta di analisi chimiche delle acque, analisi mineralogiche e sedimentologiche, un monitoraggio continuo della temperatura dell'aria, dell'umidità relativa e dei flussi d'aria, campionamenti microbiologici (aria, acqua e terreno) e biologici di artropodi specializzati, a cui quest'anno verranno aggiunti monitoraggi della radioattività e del radon, dello stillicidio e dell'anidride carbonica. Nel cuore del Supramonte (Sardegna centro-orientale) queste ricerche scientifiche stanno pian piano stanno dando i loro primi risultati di rilievo che verranno qui riassunti.

ESA CAVES: un programma di monitoraggio sotterraneo sviluppato per l'addestramento di astronauti

Laura Sanna;Stefano Taiti
2016

Abstract

In un futuro molto prossimo le varie agenzie spaziali potrebbero mandare degli astronauti ad esplorare alcuni dei corpi celesti più vicini a noi: Luna, Marte o Asteroidi. Per addestrarsi a queste missioni complesse o di lunga durata nello spazio, gli astronauti devono essere pronti ad operare in squadre multifunzionali in condizioni estreme e in missioni operative a carattere multidisciplinare e internazionale. Questo tipo di addestramento richiede luoghi confinati, estremi, ambienti della Terra il più possibile simili allo spazio, come moduli costruiti sul fondo del mare, basi in Antartide e zone desertiche. Una delle condizioni terrestri più analoghe ad un ambiente planetario come quello di Marte è senza dubbio la grotta: buio, temperatura costante, visione limitata, ostacoli fisici, regole ferree per la sicurezza, isolamento, perdita di percezione temporale, difficoltà di approvvigionamento, necessità di lavorare in gruppo. Se poi aggiungiamo l'esplorazione, la documentazione (rilievi e fotografie), esperimenti e campionamenti scientifici, le somiglianze tra una spedizione sotterranea e una spaziale diventano particolarmente elevate. Nell'ambito di CAVES, un corso di addestramento organizzato dal 2008 dall'Agenzia Spaziale Europea, gli astronauti sono inseriti in un vero e proprio programma di monitoraggio ambientale in grotta. Si tratta di analisi chimiche delle acque, analisi mineralogiche e sedimentologiche, un monitoraggio continuo della temperatura dell'aria, dell'umidità relativa e dei flussi d'aria, campionamenti microbiologici (aria, acqua e terreno) e biologici di artropodi specializzati, a cui quest'anno verranno aggiunti monitoraggi della radioattività e del radon, dello stillicidio e dell'anidride carbonica. Nel cuore del Supramonte (Sardegna centro-orientale) queste ricerche scientifiche stanno pian piano stanno dando i loro primi risultati di rilievo che verranno qui riassunti.
2016
ESA CAVES
esplorazione spaziale
addestramento astronauti
analogo terrestre.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/324674
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