Civile.L'applicazione proposta in questo lavoro va inquadrata all'interno di questi ultimi in quanto mirata alla definizione di scenari di rischio sismico in ambito urbano mediante un nuovo strumento di analisi del dato macrosismico: la geostatistica. In particolare, è stata presa in esame l'area campione del centro storico di Potenza ubicata nella zona assiale della catena appenninica. Il lavoro è basato su di una preliminare e necessaria ricerca d'archivio di fonti documentarie relative a dati macrosismici di tre terremoti di riferimento, quelli del 1 febbraio 1826, 16 dicembre 1857 e 23 luglio 1930 che colpirono la città di Potenza rispettivamente con intensità pari a VIII,VIII-IXe VI-VIIgradi MCS(Gizziet al., 2007), da cui sono state ottenute informazioni inerenti il livello di danno, lo stato di conservazione degli edifici, gli interventisùgli edifici finalizzati alla salvaguardia della pubblica incolumità oltre che dati di carattere amministrativo.La densità di Kernel è stata usata non solo per confrontare l'evoluzione del livello di danno in corrispondenza dei tre terremoti studiati, ma soprattutto per comprendere come eventualmente il danno provocato dal sisma su un singolo edificio potesse influire sul danno riscontrato su altri edifici adiacenti, per esempio ubicati su versanti ed a valle di edifici crollati parzialmente o totalmente.Dal confronto tra il dato relativoal danno degli edifici, il gradodi clusterizzazione offerta da Getise Ord ed il DEM del substrato argillosoè stato possibile valutare le relazioniche intercorronotra il livello di danno per il terremoto de 1857, la componente geomorfologicae la componentegeologica (intesa quest'ultima come variazionedella profondità del substrato argilloso sovraconsolidato,e della presenza,al di sopra di esso,di uno strato conglomeratico saturo). L'utilizzo inedito della geostatistica per l'elaborazione dei dati macrosismici sitorici costituisce un nuovo strumento di analisi territoriale che nel caso specifico ha permesso di definire le aree urbane storicamente più esposte al rischio sismico e quindi di porre delle utili basi conoscitive alla pianificazione dell'emergenza in casodi sisma.

GIS ed analisi geostatistiche per la definizione di scenari di rischio sismico

LAZZARI M;DANESE M;
2007

Abstract

Civile.L'applicazione proposta in questo lavoro va inquadrata all'interno di questi ultimi in quanto mirata alla definizione di scenari di rischio sismico in ambito urbano mediante un nuovo strumento di analisi del dato macrosismico: la geostatistica. In particolare, è stata presa in esame l'area campione del centro storico di Potenza ubicata nella zona assiale della catena appenninica. Il lavoro è basato su di una preliminare e necessaria ricerca d'archivio di fonti documentarie relative a dati macrosismici di tre terremoti di riferimento, quelli del 1 febbraio 1826, 16 dicembre 1857 e 23 luglio 1930 che colpirono la città di Potenza rispettivamente con intensità pari a VIII,VIII-IXe VI-VIIgradi MCS(Gizziet al., 2007), da cui sono state ottenute informazioni inerenti il livello di danno, lo stato di conservazione degli edifici, gli interventisùgli edifici finalizzati alla salvaguardia della pubblica incolumità oltre che dati di carattere amministrativo.La densità di Kernel è stata usata non solo per confrontare l'evoluzione del livello di danno in corrispondenza dei tre terremoti studiati, ma soprattutto per comprendere come eventualmente il danno provocato dal sisma su un singolo edificio potesse influire sul danno riscontrato su altri edifici adiacenti, per esempio ubicati su versanti ed a valle di edifici crollati parzialmente o totalmente.Dal confronto tra il dato relativoal danno degli edifici, il gradodi clusterizzazione offerta da Getise Ord ed il DEM del substrato argillosoè stato possibile valutare le relazioniche intercorronotra il livello di danno per il terremoto de 1857, la componente geomorfologicae la componentegeologica (intesa quest'ultima come variazionedella profondità del substrato argilloso sovraconsolidato,e della presenza,al di sopra di esso,di uno strato conglomeratico saturo). L'utilizzo inedito della geostatistica per l'elaborazione dei dati macrosismici sitorici costituisce un nuovo strumento di analisi territoriale che nel caso specifico ha permesso di definire le aree urbane storicamente più esposte al rischio sismico e quindi di porre delle utili basi conoscitive alla pianificazione dell'emergenza in casodi sisma.
2007
Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali - IBAM - Sede Catania
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale - ISPC
GIS
Analisi geostatistiche
Rischio sismico
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