Le acque termali

"Nonostante le numerose analisi chimiche, cominciate fin dal 1819, e le altrettanto numerose indicazioni circa la loro classificazione nella facies geochimica delle acque clorurato-sodiche, le acque di Equi mantengono ancora oggi la denominazione di termo-solforoso-radioattive, attribuita impropriamente agli inizi del 1900. Questa vecchia denominazione risulta imprecisa, sia perché non rientra negli attuali criteri di classificazione previsti nell'inquadramento legislativo delle acque minerali naturali di impiego termale, sia perché non rispecchia quelle che sono le principali caratteristiche chimiche delle acque di Equi. Infatti, mentre i contenuti di cloruri, solfati e sodio rispecchiano i requisiti per l'impiego termale durante tutto l'anno, mantenendosi abbondantemente al di sopra del limite di legge (200 mg/l), il contenuto di solfuri (da cui il termine solforosa), come del resto quello di ferro, di manganese ecc, varia durante l'anno fino a scomparire del tutto in certi periodi, a seconda dei valori del potenziale redox dell'acqua stessa. Ciò significa che l'acqua rispecchia le caratteristiche di cui alla propria denominazione solo in determinati periodi dell'anno, in particolare d'estate, ed è infatti solo in quel periodo che viene concessa l'autorizzazione per l'impiego termale. Il presente lavoro si propone quindi di uniformare la denominazione delle acque di Equi ai criteri classificativi attuali, previsti dalla normativa nazionale e regionale, e successivamente dimostrare che le acque minerali naturali di Equi hanno le caratteristiche idonee per l'impiego termale durante tutto l'anno. Data la naturale variabilità delle acque di Equi, la caratterizzazione chimica nel tempo è stata possibile solo grazie ad un monitoraggio sistematico effettuato dal CNR di Pisa a partire dal 2003.