Il progetto "PRATA FACIUNDA" intende valorizzare una splendida vallata, caratterizzata dalla presenza di un particolare ambiente faunistico e vegetale, arricchito da testimonianze archeologiche uniche nel suo genere, ovvero i Prata. I Prata, come documentato dalle fonti letterarie antiche erano appezzamenti di terreno dedicati esclusivamente a prati e pascoli di alta qualità che necessitando di un'adeguata irrigazione richiedevano l'approntamento di un complesso sistema di raccolta e distribuzione delle acque e di sistemazione dei terreni. Si fa riferimento innanzitutto alla costruzione di dighe, cunicoli e canali per convogliare e raccogliere le acque dentro i fossi, all'innalzamento di muri di terrazzamento e al taglio di pareti tufacee per razionalizzare i terreni lavorabili, e ancora al riporto e livellamento dei terreni prospicienti i fossi, alla costruzione dei canali di distribuzione dell'acqua attenta ad osservare le giuste pendenze, alla preliminare rotazione quadriennale delle colture, e infine alla rigorosa organizzazione delle quantità di acqua da distribuire giornalmente e delle relative tempistiche La tecnica in opera quadrata e il modulo dei blocchi con cui sono costruite le dighe (sbarramenti) rendono plausibile che questi risalgano al periodo tardo-repubblicano II sec a.C. Alla cura per tali opere fa riferimento l'iscrizione latina incisa nel II secolo a.C. da Caius Egnatius lungo la parete meridionale all'inizio del fosso di Fustignano, (CIL XI, 7505) : C(aius). EGNATIUS. SER(vii?) F(ilii). PRATA / FACIUNDA. COIRAVIT. Caio Egnatio figlio di Servio curò la realizzazione dei PRATA Unica epigrafe nel mondo romano che attesta con una dichiarazione l'autore dei PRATA.
Alla Scoperta dell'ingegneria idraulica romana del II sec.a.C.: i Prata di Corchiano (VT) lungo il fosso di Fustignano
Giuseppe Orlandi;Mauro Mazzei;Piero Ciccioli;Cristina Di Salvo;
2016
Abstract
Il progetto "PRATA FACIUNDA" intende valorizzare una splendida vallata, caratterizzata dalla presenza di un particolare ambiente faunistico e vegetale, arricchito da testimonianze archeologiche uniche nel suo genere, ovvero i Prata. I Prata, come documentato dalle fonti letterarie antiche erano appezzamenti di terreno dedicati esclusivamente a prati e pascoli di alta qualità che necessitando di un'adeguata irrigazione richiedevano l'approntamento di un complesso sistema di raccolta e distribuzione delle acque e di sistemazione dei terreni. Si fa riferimento innanzitutto alla costruzione di dighe, cunicoli e canali per convogliare e raccogliere le acque dentro i fossi, all'innalzamento di muri di terrazzamento e al taglio di pareti tufacee per razionalizzare i terreni lavorabili, e ancora al riporto e livellamento dei terreni prospicienti i fossi, alla costruzione dei canali di distribuzione dell'acqua attenta ad osservare le giuste pendenze, alla preliminare rotazione quadriennale delle colture, e infine alla rigorosa organizzazione delle quantità di acqua da distribuire giornalmente e delle relative tempistiche La tecnica in opera quadrata e il modulo dei blocchi con cui sono costruite le dighe (sbarramenti) rendono plausibile che questi risalgano al periodo tardo-repubblicano II sec a.C. Alla cura per tali opere fa riferimento l'iscrizione latina incisa nel II secolo a.C. da Caius Egnatius lungo la parete meridionale all'inizio del fosso di Fustignano, (CIL XI, 7505) : C(aius). EGNATIUS. SER(vii?) F(ilii). PRATA / FACIUNDA. COIRAVIT. Caio Egnatio figlio di Servio curò la realizzazione dei PRATA Unica epigrafe nel mondo romano che attesta con una dichiarazione l'autore dei PRATA.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.