Il contributo ha ad oggetto l'istituto della consultazione pubblica via Internet da parte delle pubbliche amministrazioni, nel quadro della cosiddetta digitalizzazione pubblica. Esso tratta precisamente dei profili giuridici della consultazione così come attualmente impiegata dalle pubbliche istituzioni nel nostro ordinamento multilivello: una pratica già consolidata a livello comunitario, ma auspicata e in parte regolata anche dalle istituzioni nazionali. La riflessione proposta è duplice: da un lato, essa mira a ricostruire e definire questo nuovo istituto, così come conosciuto nel diritto positivo e in assenza di letteratura giuridica sul tema; dall'altro, persegue l'obiettivo ambizioso di comprendere se nella contemporanea società dell'informazione, caratterizzata dal ricorso diffuso alle ICT , esso abbia inciso o possa incidere sulla relazione tra amministrazioni ed amministrati, ridisegnandone i ruoli, fino a incidere sull'idea stessa della nostra democrazia. Poichè il trattamento elettronico delle informazioni trasforma a tal punto la struttura amministrativa nel suo complesso, da rendere necessaria la considerazione di nuove ripartizioni di potere al suo interno, rispondenti tanto alla necessità del migliore sfruttamento del mezzo tecnico impiegato, quanto di equilibri corrispondenti alle nuove possibilità di azione (Rodotà 1973). Il lavoro, scritto su invito, si colloca all'interno degli approfondimenti - coordinati da Luisa Torchia e Stefano Civitarese - sull'impatto della tecnificazione in ambito pubblico, per una riflessione sui cambiamenti dell'amministrazione pubblicazione a 150 anni dall'unificazione amministrativa.
Le pubbliche amministrazioni sul web tra comunicazione, consultazione e partecipazione
Marina Pietrangelo
2016
Abstract
Il contributo ha ad oggetto l'istituto della consultazione pubblica via Internet da parte delle pubbliche amministrazioni, nel quadro della cosiddetta digitalizzazione pubblica. Esso tratta precisamente dei profili giuridici della consultazione così come attualmente impiegata dalle pubbliche istituzioni nel nostro ordinamento multilivello: una pratica già consolidata a livello comunitario, ma auspicata e in parte regolata anche dalle istituzioni nazionali. La riflessione proposta è duplice: da un lato, essa mira a ricostruire e definire questo nuovo istituto, così come conosciuto nel diritto positivo e in assenza di letteratura giuridica sul tema; dall'altro, persegue l'obiettivo ambizioso di comprendere se nella contemporanea società dell'informazione, caratterizzata dal ricorso diffuso alle ICT , esso abbia inciso o possa incidere sulla relazione tra amministrazioni ed amministrati, ridisegnandone i ruoli, fino a incidere sull'idea stessa della nostra democrazia. Poichè il trattamento elettronico delle informazioni trasforma a tal punto la struttura amministrativa nel suo complesso, da rendere necessaria la considerazione di nuove ripartizioni di potere al suo interno, rispondenti tanto alla necessità del migliore sfruttamento del mezzo tecnico impiegato, quanto di equilibri corrispondenti alle nuove possibilità di azione (Rodotà 1973). Il lavoro, scritto su invito, si colloca all'interno degli approfondimenti - coordinati da Luisa Torchia e Stefano Civitarese - sull'impatto della tecnificazione in ambito pubblico, per una riflessione sui cambiamenti dell'amministrazione pubblicazione a 150 anni dall'unificazione amministrativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


