La contaminazione degli ecosistemi acquatici e terrestri è una problematica complessa legata alla co-presenza di diverse classi di contaminanti, di cui alcuni normati e per i quali gli effetti tossici sono noti (es. pesticidi, policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici, ecc.) e di altri (contaminanti emergenti) per i quali non sono stati ancora stabiliti i limiti di legge e le concentrazioni di effetto, come per esempio alcuni prodotti per la cura personale e i farmaci. Questi ultimi sono molecole altamente reattive anche a basse concentrazioni e la loro presenza può costituire un rischio per la salute dell'uomo e dell'ambiente per possibili effetti sub-letali. Gli ecosistemi hanno la capacità di rispondere alla presenza di contaminanti e di recuperare il loro stato di buona qualità attraverso il servizio ecosistemico di Regolazione, fornito principalmente dalle comunità microbiche naturali responsabili della loro biodegradazione. I microrganismi hanno un ruolo chiave nella decomposizione della sostanza organica e riciclo dei nutrienti, nonché nella degradazione dei contaminati grazie alla loro grande adattabilità e capacità di rispondere ai cambiamenti ambientali in tempi molto brevi. Essi mostrano capacità di resistenza e di resilienza verso gli inquinanti. L'analisi delle comunità microbiche naturali permette di definire lo stato di qualità e la capacità potenziale di recupero naturale di un ecosistema, gli effetti della contaminazione multipla anche a concentrazioni residuali che possono non essere rilevate da analisi chimiche puntuali. Gli effetti diretti degli xenobiotici su una comunità microbica naturale si possono riflettere in cambiamenti nella sua struttura, in termini di perdita di biodiversità, con possibili conseguenze su importanti funzioni ecosistemiche. Allo stesso modo la presenza di contaminanti può indurre alcune popolazioni microbiche ad adattarsi e sviluppare capacità degradative specifiche, la loro presenza può dunque essere considerata indicatrice di recupero, fornendo uno strumento di indagine utile a supportare i controlli analitici di routine.

Effetti della contaminazione multipla sugli ambienti acquatici e terrestri e valutazione dei servizi ecosistemici di regolazione forniti dalle comunità microbiche naturali

A Barra Caracciolo;P Grenni;L Patrolecco;V Ancona;M Di Lenola
2016

Abstract

La contaminazione degli ecosistemi acquatici e terrestri è una problematica complessa legata alla co-presenza di diverse classi di contaminanti, di cui alcuni normati e per i quali gli effetti tossici sono noti (es. pesticidi, policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici, ecc.) e di altri (contaminanti emergenti) per i quali non sono stati ancora stabiliti i limiti di legge e le concentrazioni di effetto, come per esempio alcuni prodotti per la cura personale e i farmaci. Questi ultimi sono molecole altamente reattive anche a basse concentrazioni e la loro presenza può costituire un rischio per la salute dell'uomo e dell'ambiente per possibili effetti sub-letali. Gli ecosistemi hanno la capacità di rispondere alla presenza di contaminanti e di recuperare il loro stato di buona qualità attraverso il servizio ecosistemico di Regolazione, fornito principalmente dalle comunità microbiche naturali responsabili della loro biodegradazione. I microrganismi hanno un ruolo chiave nella decomposizione della sostanza organica e riciclo dei nutrienti, nonché nella degradazione dei contaminati grazie alla loro grande adattabilità e capacità di rispondere ai cambiamenti ambientali in tempi molto brevi. Essi mostrano capacità di resistenza e di resilienza verso gli inquinanti. L'analisi delle comunità microbiche naturali permette di definire lo stato di qualità e la capacità potenziale di recupero naturale di un ecosistema, gli effetti della contaminazione multipla anche a concentrazioni residuali che possono non essere rilevate da analisi chimiche puntuali. Gli effetti diretti degli xenobiotici su una comunità microbica naturale si possono riflettere in cambiamenti nella sua struttura, in termini di perdita di biodiversità, con possibili conseguenze su importanti funzioni ecosistemiche. Allo stesso modo la presenza di contaminanti può indurre alcune popolazioni microbiche ad adattarsi e sviluppare capacità degradative specifiche, la loro presenza può dunque essere considerata indicatrice di recupero, fornendo uno strumento di indagine utile a supportare i controlli analitici di routine.
2016
Istituto di Ricerca Sulle Acque - IRSA
978-88-6611-516-8
servizio ecosistemico di regolazione
xenobiotici
biodegradazione
diversità
funzionalità
indicatori microbiologici
comunità microbica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14243/329402
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